Il Cigno di Utrecht, protagonista del primo appuntamento di "Collezione Capello", racconta a Don Fabio la differenza tra sé e Zlatan: "Io sono diventato adulto molto giovane". Sull'operazione alla caviglia: "Il medico mi disse che sarei tornato a giocare in un mese"
"Avevo un po' di dolore alla caviglia. Il mio medico mi consigliò di fare una pulizia alla caviglia e mi disse che in 4 settimane, massimo 6, sarei tornato a giocare. Non sono mai più tornato uguale dopo quell'operazione e se avessi saputo non l'avrei fatta". Lo ha detto Marco Van Basten nel primo appuntamento con 'Collezione Capello - Intervista a Van Basten' (a mezzanotte su Fox Sports HD, canale 204 Sky), dopo il post partita di Real Madrid-Las Palmas.
"Allenatore? Troppo pesante, ora lavoro per il bene del calcio" - "Ho cercato di dimenticare il calcio giocando un po' a golf e a tennis. Non potevo più far niente. Non era facile perché cadevo dal calcio e non facevo più niente. Sono andato a Monaco con la famiglia ma dopo un po' mi è mancato il calcio. Ho fatto l'allenatore ma i giocatori sono tanti uomini diversi con diverse mentalità e cercare di unirli è un lavoro difficile e pesante. Mi sono fermato perché costava tanta energia senza vedere i risultati. Non mi dava soddisfazione. Mettevo tanta energia che veniva ripagata poco", ha poi spiegato l'ex attaccante del Milan ora inserito da Infantino nella Fifa come direttore dello sviluppo tecnico. "Tutta l'energia adesso la metto nella FIFA. Posso fare qualcosa per il calcio in generale e non per me stesso. Tutti nel calcio ora cercano i soldi. Io invece lavoro per il bene del calcio".
"Ibra? Ha imparato, non fa più circo" - Van Basten ha parlato poi anche di Arrigo Sacchi. "E' stato bravo perché ci ha portato un calcio molto diverso da quello che avevamo visto in Italia fino a quel momento. Non sono sempre stato d'accordo con lui per come giocavamo ma se vinci hai sempre ragione e quindi era giusto così. Sacchi era bravo ma era troppo fanatico per la mia idea di calcio. Con Capello invece non c'era l'esasperazione che c'era con Sacchi", ha proseguito l'olandese che su Zlatan Ibrahimovic ha aggiunto: "Qualsiasi giocatore deve lavorare per se stesso e per migliorare. La differenza tra me e Ibrahimovic è che io sono diventato adulto molto giovane. Il calcio si fa per vincere e quindi per fare gol. Adesso Ibra è molto concreto. Ha imparato e non fa più il circo".