Roma, Pallotta: "Abbiamo commesso alcuni errori"

Serie A
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Il presidente giallorosso ammette: "Alcune scelte sono state sbagliate, ma siamo sempre pronti a ripartire. Lo stadio sarà fondamentale per crescere, e noi vogliamo diventare una forza globale in questo sport"

"Roma deve diventare la Regina d'Europa", parole pronunciate da James Pallotta circa 6 anni fa. Nel frattempo, evidentemente, qualcosa è andato storto. Il presidente americano però non si nasconde. Anzi fa autocritica e rilancia: "Spalletti il quinto allenatore della mia gestione? Il calcio non è uno sport facile e noi abbiamo fatto errori. A volte abbiamo fatto due o tre passi avanti, altre volte un passo indietro. Ma ogni volta ci rialziamo e siamo pronti a ripartire - dice Pallotta a Sports360 -. Abbiamo fatto qualche errore anche dal punto di vista societario ma li stiamo correggendo. Il nuovo amministratore delegato Umberto Gandini, che prima era al Milan, è un grosso miglioramento rispetto a prima. Ha maggiore esperienza in questo mondo, e abbiamo un nuovo direttore sportivo per creare la migliore squadra possibile. La partenza di Pjanic? C'era una clausola, ma abbiamo imparato la lezione. Come si recupera il gap con la Juventus? Innanzitutto dobbiamo essere più scaltri e furbi nel modo in cui facciamo le cose. Loro hanno lo stesso management da anni, ed è qualcosa a cui dobbiamo aspirare anche noi perché dà stabilità alla società. Il loro stadio, ovviamente, è un altro fattore importante. Abbiamo la voglia e il desiderio di dimostrare che nei prossimi 10 o 15 anni possiamo diventare una forza globale in questo sport. Se posso usare un’analogia col baseball, siamo soltanto al secondo inning”.

Stadio - "Siamo seri su quello che vogliamo costruire, non siamo americani di passaggio che vogliono soltanto fare soldi grazie alla squadra - conclude il tycoon di Boston -. Il nuovo impianto inciderà in modo significativo sulla nostra posizione finanziaria, e farà una differenza enorme. Immaginate l’atmosfera che potremmo creare con i nostri tifosi così vicini al campo? Tante squadre sicuramente non si divertiranno a farci visita con 50mila persone che fanno il tifo per la Roma. Siamo a Roma, è questo che conta“.