Juve, Dybala: "Io come Messi, stavolta lo batto"
Serie AIl numero 21 dei bianconeri sfida il connazionale: "Io suo erede? Non voglio essere il Messi del futuro, io sono il Dybala del futuro e darò il massimo per la mia squadra e per la Nazionale. Sono cresciuto tanto, sto bene ma non so cosa succederà in futuro"
La sfida contro il Barcellona è sempre più vicina, la Juventus continua a preparare per l’appuntamento più importante della stagione. In palio c’è il passaggio alla semifinale di Champions League, l’obiettivo dei bianconeri è quello di misurarsi con i più grandi per capire se davvero - due anni dopo la finale di Berlino - questa stagione si può concludere con una vittoria anche in Europa. La sfida contro la formazione di Luis Enrique si preannuncia interessante anche per i tanti duelli annunciati in campo, tra tutti quello tra i due talenti argentini Messi e Dybala. Il numero 21 della Juventus, nel corso di un’intervista a Tuttosport, ha parlato del compagno di nazionale ma non solo.
Messi vs Dybala
"Leo è un giocatore che ammiro tantissimo però io gioco nella Juve, lui nel Barcellona e voglio vincere io. Ora in campo siamo uguali e farò di tutto per batterlo; credo di arrivare a questa partita nel modo migliore, sto molto bene, sono contento perché dopo aver saltato gli incontri con la Nazionale sento che sto recuperando, con il Chievo ho giocato 90 minuti e questo mi ha dato fiducia per sentirmi in forma come dovrò essere domani. Non ho parlato con lui in Argentina della partita di domani però gli ho detto che se non venisse non mi arrabbierei… Ma il Barcellona non è solo lui, è una grandissima squadra e anche Neymar è in un grande momento, l'espulsione in campionato a Malaga non c'entra. Io l'erede di Messi? Lui è un tipo che non parla molto, capisco che la gente faccia paragoni ma io non voglio essere il Messi del futuro, io sono il Dybala del futuro e darò il massimo per la mia squadra e per la Nazionale. Guardo sempre le partite di Leo e mi piace il suo modo di giocare, però ora tutti e due vogliamo vincere, lui ha conquistato tante Champions e io nessuna e voglio che questa sia la prima. È un tipo a cui non piace perdere e se la sconfitta lo influenzerà vedremo domani".
Modulo e crescita personale
"Modulo? Mi trovo bene perché il mister mi ha dato la libertà per muovermi in qualsiasi zona e per me è molto bello, lo facevo da ragazzino ed è la posizione che mi piace di più. L'aspetto più difficile è stato allontanarmi dalla porta perché mi piace segnare, a volte l'allenatore mi chiede di avvicinarmi anche a Buffon per far uscire la squadra. Però servire assist e far girare la squadra mi piace tantissimo e con tanti attaccanti è più facile, i difensori non sanno se uscire su di me o restare sugli altri. Per quanto mi riguarda sono cresciuto tantissimo in tutto, credo che la B con il Palermo mi abbia aiutato moltissimo a diventare giocatore e a diventare uomo dentro e fuori dal campo. Ho cambiato tanti ruoli perché ho avuto tanti allenatori, sono arrivato qua centravanti e il mister mi ha spostato sulla trequarti. Sono cambiato anche come uomo perché in un grande club come la Juventus devi avere un'altra vita fuori dal campo, cerco ogni giorno di diventare come uno dei grandi campioni che ho accanto. A Palermo non avrei mai immaginato di essere qui adesso. Le voci che girano attorno a me non mi fanno pensare di essere un top player, penso che i grandi campioni siano altri; tanti alla mia età avevano già vinto tante cose importanti, io cerco di continuare sulla strada che ci sta facendo vincere, se facessi gol al Barcellona tutto il mondo ne parlerebbe ma io voglio passare il turno e se gioco come con il Chievo e vinciamo va bene".
Ancora sulla gara col Barça
"Domani sarà una delle partite più importanti della mia carriera, non vedo l'ora di giocarla e di viverne altre. Era difficile pensare ad un momento così tre anni fa quando ero a Palermo, è dura. Oggi penso a domani e non a cosa potrà succedere fra tre anni, penso a dove muovermi in campo per fare più male possibile al Barcellona, il futuro non lo conosco. So solo che qui sono molto felice, la gente mi ama, così i miei compagni e la società. Sto vivendo un grande momento e voglio godermelo. Due anni fa ero andato a vedere il Clasico al Camp Nou e il prossimo 19 aprile su quel campo potrò esserci io. Fu bellissimo vedere quella partita, sarà bellissimo affrontare il Barcellona e uscirne con un risultato positivo. Ha ragione Allegri, disputare queste partite deve diventare la normalità e nello spogliatoio stiamo vivendo la vigilia con la stessa voglia che avevamo lo scorso anno prima del Bayern; è solo che l'anno scorso abbiamo concesso ai tedeschi di giocare il primo tempo che volevano, abbiamo pensato che difendendosi e chiudendo gli spazi saremmo riusciti a ripartire in contropiede ma sbagliammo, difatti nel secondo tempo li abbiamo pressati i più alti dopo lo 0-2 e rubando palla più vicino alla loro porta abbiamo sfruttato il nostro attacco. Domani non dovremo concedere spazio vicino alla nostra porta perché poi ripartire sarebbe dura. All'andata non ci sarà Busquets che è un giocatore importantissimo per il loro centrocampo ma il Barcellona ha tanti cambi all'altezza e l'allenatore a fare le scelte più adeguate, batterci in casa comunque è difficile grazie ai nostri tifosi che in tutti gli incontri, amichevoli comprese, riempiono lo stadio e ci spingono alla vittoria e quando gli avversari hanno il pallone si innervosiscono parecchio".
Sulla squadra
"La squadra sta bene arriva a questa sfida nella maniera migliore dopo aver passato il turno in Coppa Italia a Napoli, ora siamo al top però pensiamo a migliorare ancora tantissimo, abbiamo appena vinto una di quelle partite che poi risultano decisive per il campionato e adesso arriva il Barcellona in un match che a livello di motivazioni si prepara da solo. Loro sono reduci da una sconfitta ma il campionato e la Champions sono due competizioni differenti, dipende anche dalla testa con cui affronti le partite ma al di là dell'avversario di turno non esistono gare facili per nessuno; noi contro il Chievo abbiamo vinto la 32ª partita consecutiva in casa e domani faremo di tutto per vincere ancora. Certo la sfida di sabato non è una cosa positiva per loro però non ho visto la partita, non so come stiano ma evidentemente nessuno ama perdere, mai".
"Paura? No, rispetto"
"Paura non ne abbiamo, c’è rispetto. Il Barcellona è una grande squadra composta da grandi giocatori che hanno vinto tanto ma i campioni li abbiamo anche noi e siamo consapevoli del fatto che questo sia il momento migliore per affrontarli. Loro hanno fatto una rimonta straordinaria contro il PSG anche se i francesi non sono entrati con l'atteggiamento giusto per giocare quel tipo di partita. Ad ogni modo la rimonta è una lezione anche per noi, la squadra ha tanta voglia di giocare questa partita. Stiamo dando tutti il massimo per arrivare al meglio a domani sapendo che la pressione non è nostra. I loro punti di forza sono il modo di giocare e il pressing che fanno appena perdono la palla, il punto debole è quando gli avversari hanno il possesso palla, quando difendono lasciano spazio e noi dovremo approfittarne, rubare palla e scattare in contropiede. Può essere fondamentale; non dobbiamo lasciar imporre il loro gioco altrimenti sarebbe dura per noi".
Su Higuain, Dani Alves e la finale di Cardiff
"Con Gonzalo ho un grandissimo rapporto, è come se giocassimo insieme da cinque anni e ogni giorno ci conosciamo sempre più e miglioriamo il feeling ma spesso ci vediamo anche fuori dal campo, a cena dopo l'allenamento e con i suoi movimenti è facile servirgli l'assist vincente. In Italia non è facile fare gol, c'è più tattica e meno spazio rispetto alla Spagna o all'Inghilterra ma Higuain è bravissimo. Con Dani Alves siamo buoni amici, parliamo spesso non solo di calcio. Lui conosce benissimo il mondo Barça, gli ex compagni e ha tanta esperienza, è un grandissimo giocatore nell'attaccare e nel difendere. Se dovessimo eliminare il Barcellona sarebbe un passo in meno verso la finale visto che in semifinale salterebbe un'altra big tra Real e Bayern, battere la squadra di Messi creerebbe grandissime aspettative a tutti, giocatori, tifosi, società. Sarebbe un salto molto importante però noi, dobbiamo rimanere tranquilli e pensare solo a martedì. Al Camp Nou non è mai facile per nessuno, dovremo giocare qui una grande partita e poi vedremo al ritorno".