
Con i soldi della nuova proprietà cinese, i tifosi rossoneri sognano un grande mercato. Lo sceicco Mansour si presentò al City comprando Robinho poche ore dopo aver rilevato il club, il Psg ripartì da Menez, il gruppo Suning non badò a spese per Gabigol. Ecco con quali colpi si presentarono i "ricchi" del pallone

Nuova proprietà, nuovi capitali, nuove ambizioni: i tifosi del Milan sognano il rilancio del club, partendo da un mercato all'altezza. D'altra parte, tutti i recenti (ricchi) nuovi proprietari di club europei si sono presentati con grandi colpi -
Closing Milan, tutte le news sulla cessione
L'ultimo esempio viene proprio dai "cugini" interisti: con l'avvento del gruppo Suning, guidato da Zhang, gli investimenti non sono mancati -
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Già nell'estate 2016 Suning ha voluto dimostare di essere una potenza in grado di riportare rapidamente l'Inter ai vertici. Così ha puntato su nomi che magari non hanno scaldato troppo i tifosi ma che - visto quanto sono stati pagati - sono stati accolti subito da eroi: è il caso di Gabigol (quasi 30 milioni nonostante fosse poco più che una promessa) e Joao Mario (45 milioni). Aggiungiamoci i 25 milioni per Candreva e fanno quasi 100 milioni di investimento per presentarsi ai nuovi tifosi -
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A gennaio, poi, il "ritocchino" da 22 milioni, con un altro investimento che poteva sembrare azzardato, visto che Gagliardini aveva appena iniziato ad affacciarsi sul palcoscenico della Serie A -
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Nell'estate 2003 questo signore si innamora di Stamford Bridge passandoci sopra con il suo elicottero privato e decide di regalarsi il club che ci gioca. Roman Abramovich cambierà la storia del Chelsea e del calcio a suon di milioni sborsati, trasformando un club di buona tradizione in una potenza mondiale -
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Il suo primo acquisto, tuttavia, non fu niente di particolare: Glenn Johnson arrivò una settimana dopo il suo insediamento sulla poltrona dei Blues, per 8 milioni di sterline. Ma Roman stava solo scaldando la penna... -
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La sua prima campagna fu caratterizzata da una serie di nomi che in realtà non voleva. Abramovich inseguiva Henry, Ronaldinho e Nesta, per poi riuscire a portare a casa solo Johnson, Bridge, Geremi o Duff, pagato 17 milioni di sterline. Nei suoi primi 60 giorni al Chelsea spese 279 milioni, di cui 163 per acquisire la società e gli altri per la sua collezione di giocatori -
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Il primo "vero" colpo fu Veron, comprato dopo un mese di presidenza per 22.5 milioni -
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Nella stagione successiva iniziò a scatenarsi sul serio, realizzando ogni desiderio del nuovo allenatore, il costosissimo Mourinho: arrivano Drogba, Robben, Cole... e da quel momento in poi nessun giocatore sarà più in grado di dire di no ad Abramovich -
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Qualche anno dopo, nel 2008, anche allo sceicco Mansour viene voglia di comprarsi un club di Premier per potersi vantare con gli amici -
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Sceglie il Manchester City, all'epoca discreta squadra che viveva all'ombra dei rivali dello United. Lo trasformerà nel giro di pochi anni in un top-club (con tanto di Premier vinta dopo 4 anni di investimenti): tutto iniziò con l'acquisto di Robinho, 42 milioni spesi poche ore dopo l'acquisizione del club -
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I colpi che seguirono non furono certo di pari livello, ma quel che conta è come vennero effettuati: senza mai stare a controllare il cartellino del prezzo. 24 milioni per Jo, 11 per Wright-Phillips -
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Non mancarono acquisti che si riveleranno azzeccatissimi come quelli di Kompany (8.5 milioni) o Zabaleta (8.7), diventati ben presto colonne su cui si fonderanno i successi del club. Anche grazie ai vari Tevez, Dzeko, Silva, Aguero, Balotelli... naturalmente -
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Giugno 2010, anche Al Thani ha voglia di giocare un po' e si compra il Malaga, intenzionato a renderlo un club in grado di primeggiare con le grandi della Liga -
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Il primo colpo, anche in questo caso, non è certo da strapparsi i capelli, per i tifosi: un mese dopo la firma, Al Thani spende i suoi primi 2 milioni per Eliseu -
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L'idea, però, è proprio quella di costruire una grande squadra dal nulla o quasi. Così, per la difesa, si regala l'esperto Demichelis -
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E per l'arrivo di Santi Cazorla, accolto da eroe, si organizza addirittura una festa -
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Il vero colpaccio che fa sognare i tifosi è però Van Nistelrooy. Finché l'annoiato Al Thani, di fronte ai risultati che non arrivano con la rapidità sperata e in polemica con le istituzioni spagnole, non decide di smantellare il suo giocattolino e inizia a vendere i pezzi pregiati anziché continuare a investire -
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Una storia simile è stata scritta da questo signore dal profilo apparentemente basso, dietro al quale si nasconde Sulejman Kerimov, uno degli uomini più ricchi del pianeta, capace di regalarsi - per dirne una - un concerto privato di Shakira per la sua festa di compleanno -
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Oltre all'ingaggio della moglie di Piqué, l'amico di Abramovic punta gli occhi su Roberto Carlos, convinto a indossare la maglia dell'Anzhi 30 giorni dopo essere diventato proprietario del club -
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Quando poi arriva Eto'o (20 milioni all'anno di ingaggio per convincere lui e la moglie a lasciare Milano per il Daghestan), molti credono che Kerimov faccia sul serio. Dopo 243 milioni buttati in 933 giorni, però, anche lui si stanca del suo giochino e inizia a smontarlo pezzo dopo pezzo -
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Nel dicembre 2011 compare il russo Rybolovlev, che preleva il Monaco, all'epoca club di Ligue2, intenzionato a portarlo nella massima serie e poi tra i top club europei -
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Anche lui non bada a spese per impressionare i tifosi e dare subito un segnale forte: James Rodriguez e Moutinho, in coppia, gli costano 70 milioni di euro -
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A maggio del 2013, poi, il colpo Falcao, che sbarca nel Principato dall'Atletico Madrid per 60 milioni di euro. Nonostante i tanti soldi spesi, però, Rybolovlev soffre la concorrenza di uno sceicco che investe ancora di più... -
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In Francia, infatti, dal 2011 è approdato Al Khelaifi, che pochi giorni dopo aver rilevato la società (con l'intenzione di farne il primo club di Francia e non solo) si butta sul mercato e porta a casa Menez per 9 milioni. Spiccioli, visto quel che farà in seguito, supportato dai consigli di Leonardo, altro "acquisto" fondamentale per il Psg -
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Dopo Menez si inzia a fare sul serio con Pastore (43 milioni), poi arriva anche Lavezzi (30 milioni) -
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Il salto di qualità definitivo quando il Psg riesce a convincere due "big" come Ibrahimovic e Thiago Silva a misurarsi con il meno affascinante campionato francese, con la promessa di primeggiare presto anche in Europa. Missione riuscita, anche grazie ai vari Verratti, Cavani, Thiago Motta, Di Maria... convinti in seguito -
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