Il portoghese neo-Lazio ha stupito tutti prendendo la maglia che, unita al suo nome, è un chiaro riferimento alla nota fiaba. Mentre l’ex centrocampista del Perugia rese omaggio alla celebre canzone per bambini. Ma questi non sono gli unici due casi di numeri originali
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L'ultimo tocco di genio è stato il 7 di Nani. Prima c'era stato il 44, ovviamente, di Gatti e il 5 di Sensi. Senza dimenticare il mitico Fortin con il 14 o il parmense Nocciolini che, imitando Ivan Zamorano, in questa stagione di Serie B gioca con l'1+8. Altro che numeri dall'1 all'11 e all'insegna della tradizione e della sobrietà. Spesso alcune scelte sono dei veri capolavori. Eccone la dimostrazione -
Partiamo dall'ultimo caso, quello che sta facendo discutere e divertire i tifosi in questi giorni post-mercato. Nani, portoghese ex Valencia, è appena arrivato alla Lazio. Di solito gioca con il 17, che è già di Immobile. E quindi il 7 è la sua scelta: 7 Nani. Touche -
A ben guardare, Nani, con il Portogallo ha già giocato con il 7. Ma si è trattato di un caso isolato, dato che quel numero è stato prima di Figo e poi di Cristiano Ronaldo -
Nella storia del calcio italiano il primo che ha fatto sorridere per l'accoppiata numero-cognome è stato Fabio Gatti, che nella stagione 2001-02 di Serie A, quando giocava al Perugia, si è presentato con il 44 sulle spalle. Un capolavoro: 44 Gatti. Ha spiegato il calciatore: "Ho scartato il 4 perché "quattro Gatti" mi faceva tristezza. Avrei voluto il 5, però poi ho ceduto ai miei compagni, che un po' per prendermi in giro, un po' per affetto, spingevano per il 44. Loro mi cantano sempre la canzone Quarantaquattro gatti" -
E poi c'è Marco Fortin, ex portiere del Siena. Il suo numero? Non poteva che essere il 14, come recita il suo cognome: "Quattordici in inglese si dice fourteen, la pronuncia del mio cognome. Fin da piccolo gioco con questo binomio numero-cognome. Il 14 è il mio numero fortunato, l'ho sempre avuto, fatta eccezione per le parentesi a Cagliari e a Treviso" -
Ci sono numeri che colpiscono per l'accoppiata con il cognome. Altri perché rappresentano scelte bizzarre. Come quella di Cristiano Lupatelli, che nelle sue due stagioni al Chievo, dal 2001 al 2003, ha sempre indossato il 10, quello che di solito è sulle spalle del funambolo della squadra -
In fatto di portieri con numeri non convenzionali, in Italia non ci siamo fatti mancare nulla. Luca Bucci, per esempio, nella stagione 2005-06 ha giocato con il 7: scelta di sicuro impatto visivo -
Altro portiere che è riuscito a distinguersi per scelte originali in fatto di numero di maglia è stato Salvatore Soviero, che nella stagione 2006-07, quando difendeva la porta della Reggina, ha indossato l'8. Scelta ripetuta anche a Crotone e quando ha giocato con la Juve Stabia. Sarà stato un omaggio a Jan Jongbloed, portiere dell'Olanda di Johan Cruijff che indossava proprio quel numero? Chissà... -
Anche nella Serie A che è appena cominciata c'è un portiere che riesce ancora a stupire per il numero di maglia indossato. Si tratta di Emiliano Viviano della Sampdoria, che veste il 2 sin dalla stagione 2014-15, quella del suo arrivo a Genova. Ha spiegato: "L’1 era occupato e siccome i numeri alti non mi piacciono ho scelto il numero libero dal 2 all’11, era libero il 2 e l’ho preso" -
Alcuni portieri rifiutano l'1? De Guzman invece quel numero lo ha scelto e indossato. E pazienza se è un centrocampista. E' accaduto nella scorsa stagione, quando l'olandese giocava nel Chievo. Una scelta, la sua, che lo ha fatto entrare nella storia: mai in Serie A un giocatore di movimento aveva vestito l'1 -
Nei primi anni Duemila, ancora dominati dal conservatorismo dei numeri di maglia, una piccola curiosità l'ha rappresentata l'attaccante Kallon, che con l'Inter ha indossato per tre stagioni, dal 2001 al 2004, la 3. A suo modo, un precursore -
Nella stagione 1998-99 all'Inter si scrive un pezzo di storia nella saga dei numeri di maglia. Ivan Zamorano lascia la 9 a Ronaldo e lui prende la 18. Con un piccolo accorgimento: un + tra l'1 e l'8. E' un 18, per le distinte. Ma, a ben guardare, è un 9 mascherato -
Dopo quello di Zamorano all'Inter, nell'attuale stagione di Serie B, c'è un nuovo 1+8. E' quello indossato dal parmense Manuel Nocciolini. Anche nel suo caso si tratta di un 9 mascherato -
Poteva sembrare una somma per arrivare al 9, il suo numero. Ma così non era. Il 54 indossato da Hakan Sukur all'Inter nella stagione 2000-01 aveva ben altra motivazione: era, ed è, il numero di targa di Adapazar, sua città natale -
Indossare il 33 può sembrare una cosa normale. Non se si è animati da un forte sentimento religioso. Già: Federico Bernardeschi ha preso questo numero alla Juve come omaggio a Gesù, che a 33 anni è morto. Prima di lui stessa scelta l'aveva fatta l'atleta di Cristo Nicola Legrottaglie -
Giocare col 99 non fa più notizia. Lo ha fatto Antonio Cassano e Ronaldo, quando andò al Milan. Ma quando questo numero lo scelse Cristiano Lucarelli al Livorno nella stagione 2003-04, la notizia conquistò i giornali per le motivazioni: era un omaggio alle Bal (Brigate autonome livornese), il gruppo ultras degli amaranto -
Tranne nella sua prima stagione alla Juventus, quella 2010-11, Fabio Quagliarella ha sempre giocato con il 27. La sua scelta è un omaggio all'amico Niccolò Galli, suo ex compagno di squadra, scomparso nel 2001 a causa di un incidente con il motorino a Bologna -
Momo Salah ormai è legato al numero 11. Ma nella sua unica stagione a Firenze ha indossato il 74. Scelta particolare. Il perché è presto detto: è un omaggio alla tragedia di Port Said, quando 74 tifosi persero la vita per gli scontri tra le tifoserie rivali dell'Al-Masry e dell'Al-Ahly -
E se Materazzi ha scelto il 23 per Jordan, Mirko Pieri, dal 2006 al 2009, ha vestito la 46 della Samp. La scelta è, chiaramente, un omaggio a Valentino Rossi, suo idolo -
Meggiorini 69. Nessuna ironia o piccanti riferimenti extra-sportivi. Il numero con cui da sempre gioca la punta del Chievo è un omaggio a Nicky Hayden, campione del Motomondiale recentemente scomparso -
Un breve sguardo all'estero. David Beckham ha legato le sue gesta al 7: era questo il numero che indossava al Manchester United e in Nazionale. Ma una volta al Real Madrid, dove il 7 era di Raul, ha optato per il 23. Perché? Omaggio a Jordan -
Bendtner con il 52. Di sicuro è un numero bizzarro, quello preso dall'ex Juve nella sua prima parentesi all'Arsenal. Ma in tanti hanno alimentato il sospetto che dietro questa scelta ci sia altro. B-52, infatti, oltre ad essere un aereo militare è anche un noto cockail. E il danese è da sempre sensibile a questo tipo di argomento. Lui, però, non ha mai spiegato il perché di quel curioso 52 -