Dopo un calvario lungo 11 mesi dovuto a un infortunio, in una data che gli sta molto a cuore (il 16 settembre)l'esterno giallorosso si è ripreso la Roma con una prestazione super. Su Instagram il ringraziamento ai suoi tifosi e a chi gli è stato vicino
"Tutto quello che è successo è arrivato a me, non per me. A me per farmi crescere, a me per farmi diventare più forte. A me per essere quello che sono, a me per apprezzare ogni attimo della vita". Il giorno dopo Roma-Verona e una prestazione super sotto il diluvio, Alessandro Florenzi si è lasciato andare su Instagram. Una foto di quando era bambino, e un ringraziamento speciale per quei tifosi che, negli 11 mesi di lontananza dai campi, gli hanno sempre mostrato vicinanza. Il sogno intatto da quando era bambino, gli ha dato la forza per superare ogni ostacolo. Il bimbo di allora, oggi diventato uomo: "Vuole continuare a fare ciò che ama di più al mondo: giocare a calcio. Grazie, grazie a tutti voi. Tutto quello che è successo - ha concluso - è passato in fretta con voi al mio fianco. Un abbraccio Ale!".
Il 16 settembre
Alla Roma e al calcio italiano, Florenzi è mancato tanto. E non è casuale che la rinascita arrivi in una data speciale, un giorno da ricordare. Il 16 settembre gli ha sempre regalato sorprese. Dal 2012, quando aveva segnato il suo secondo gol in Serie A contro il Bologna. Un anno esatto dopo altra rete, contro il Parma al Tardini. Il 16 settembre 2015 quel gol incredibile da quasi metà campo contro il Barcellona in Champions League che gli valse la nomination al Premio Puskas. Ieri sera l’assist della rinascita per il primo gol di Edin Dzeko.
L’importanza della famiglia
"Speriamo che il 16 settembre si giochi più spesso. Cosa succederà nel 2018? Magari la nascita di un'altra figlia". Nel post-partita, Florenzi ha parlato del suo cambiamento, dopo l’infortunio: "Ho usato l'infortunio per me, nella mia testa, per rendermi ancora più uomo e più consapevole. Serve del lavoro per andare avanti, già prima la mia vita era basata su questo ma adesso ancora di più. Stando fuori ti mancano tante cose, ma penso che questo vada messo in secondo piano. Se non avessi avuto gli affetti, mia moglie e mia figlia, non sarei riuscito a fare tutto quello che ho fatto. E ora non vedo l'ora di abbracciarle appena torno a casa".
Il campo gli è mancato, ma oltre ai cari c’è un compagno che gli è stato più vicino: Daniele De Rossi: "Nell'ambiente calcistico è quello che mi ha aiutato più di tutti". Ora la rinascita, e il pensiero per la Nazionale: "Ci penso - ha ammesso - ma prima dovrò pensare alla Roma e fare il meglio qui in tutte le occasioni che il mister mi darà".