Juventus-Torino, Pjanic: "Il derby? Finirà 1-0. Qui ho imparato a vincere così"

Serie A
Miralem Pjanic, centrocampista della Juventus (fonte Getty)
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Parla il centrocampista bianconero: "Il derby vorrei finisse 1-0, qui ho imparato a vincere così. Belotti sta facendo bene, ma 100 milioni sono troppi. Li valeva Cristiano Ronaldo, uno che fa due o tre gol a partita. Higuain? Lo aiuteremo e si sbloccherà. Allegri arrabbiato con me? Era nervoso, è normale"

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L'ora del derby sta per scoccare. Juve e Torino pronte ad infiammare il sabato di Serie A, super sfida allo Stadium tra bianconeri e granata. La squadra di Allegri è prima con il Napoli a punteggio pieno, il Torino è quinto a 11 punti ed ha iniziato benissimo questa stagione. Sarà certamente della partita anche Miralem Pjanic, lasciato inizialmente in panchina con la Fiorentina nel turno infrasettimanale. Il centrocampista ha parlato del derby, tra pronostici e una nuova mentalità acquisita in bianconero: "I valori saranno più o meno vicini, l’unico vantaggio è che giochiamo in casa - ha dichiarato in un'intervista a La Stampa - Poi dovremo essere presenti nel gioco e nei duelli, con intensità e volontà. Mi basta vincere, senza prendere gol: uno, due a zero, sarebbe perfetto. Alla Juventus ho imparato questo, la cultura difensiva e il saper vincere diversamente, a volte anche semplicemente 1-0. A Roma c'era la priorità di giocare sempre bene, di provare a vincere e di prendere gol. Qui l'importante è non prenderlo, perchè uno lo facciamo sempre".

"Belotti? 100 milioni sono troppi. Li valeva Ronaldo..."

Il centrocampista ha parlato anche del pericolo numero uno in casa granata, Andrea Belotti. "Sta facendo un buon campionato, ma cento milioni sono tantissimi – ha dichiarato Pjanic a La Stampa - Soprattutto quando penso che li valeva Cristiano Ronaldo, uno che segna due-tre gol a partita. E di quel livello ce ne sono due: lui e Messi. Dopodiché, il mercato è decollato. Però, sono tanti. Higuain? E' un giocatore straordinario e io lo sosterrò, sempre: se tutti ti stanno dietro, significa che sei importante. E poi questi periodi capitano a tutti gli attaccanti, ma noi lo aiuteremo, e lui si sbloccherà". Altro avversario da tenere d'occhio è Adem Ljajic: "E' un amico, ci vediamo spesso, e gli voglio veramente bene, spero faccia una grande stagione. E' un giocatore di talento, che ha sempre dimostrato, tra le linee fa la differenza. Insomma, un grandissimo giocatore: l’unica cosa che gli serve è la continuità, di segnare ed essere decisivo, come sta facendo. Al giorno d’oggi contano i numeri. Chi tira meglio le punizioni? Lo deciderete voi. Mihajlovic? Guardavo sempre le sue punizioni, fantastiche: con quell’interno piede a giro, e con grande forza. Uno specialista, da ammirare e imitare". 

"Allegri si è arrabbiato? Era nervoso..."

A proposito di punizioni, Pjanic spiega il suo modo di calciarle: "Tecnica, e un po’ di furbizia, perché devi giocare con il portiere. Loro ormai ci studiano e sono preparati. E allora devi saper cambiare: sotto la barriera, sopra, sul lato del portiere. Osservo se un portiere gioca fuori, come faceva quello della Fiorentina: recuperando un pallone, se la prendevi bene, riuscivi a fare gol. Ma l’ho sbagliato, un po’. Allegri? Era un po’ nervoso, è normale. Con Dybala ognuno calcia le punizioni dal proprio lato, anche se il problema è che non sai mai quante ne capitano da una parte e dall’altra, in un campionato. Con la Fiorentina ce n’era una bellissima, ma non ero in campo: se ci fossi stato io, l’avrei tirata. È la regola. In allenamento? Ci sfidiamo pure lì, e vinco spesso". Poi, Pjanic, parla della corsa scudetto: "Roma, Milan, Inter e Napoli, soprattutto, hanno tantissima qualità e possono pensare di vincere lo scudetto. Potremo fare la differenza con la nostra regolarità, solidità e volontà: se molli un po’, le altre si avvicinano".

"A Roma il derby più sentito. Pronostico? 1-0..."

Non solo derby di Torino, Pjanic è stato protagonista di altre sfide così sentite. "Da piccolo, Fk Sarajevo contro Zeljeznicar, per cui tifavo – racconta - Una storia che nasce da lontano: sono cresciuto in Lussemburgo, ma i miei famigliari lo seguivano e a me ispirava. Un derby molto sentito a Sarajevo, ma che non ho mai visto dal vivo. Poi quando ho iniziato in Francia, Metz-Nancy e Lione-Saint Etienne. Ma Roma-Lazio è stato quello più sentito. Juve-Toro cosa significa? Una partita dedicata ai tifosi, che ci tengono tanto, e per noi tre punti in più sulla strada per il primo posto. Qui a Torino hotanti amici granata, e li frequento: a volte gli rode un po’, perché noi vinciamo sempre e loro sperano che caschiamo. Come si dice, una sana rivalità. Se va male? Di perdere non ci penso neanche".