Andrea Pirlo si ritira: "Troppi problemi fisici, a dicembre torno in Italia"

Serie A

L'ex centrocampista di Milan, Juventus, Inter e della Nazionale dice basta col calcio giocato: "Ti rendi conto da solo che è arrivato il momento. Alla mia età ci sta di dire basta". Sulla Nazionale: "Il calcio italiano non è malato. C'è un cambio generazionale, poi arriva un periodo più prolifico e ricominci a vincere"

Troppi problemi fisici. Dopo una lunga carriera e tanti successi, Andrea Pirlo dice basta. A dicembre, con la scadenza del contratto a New York, si ritirerà. Lo ha confermato in un’intervista alla Gazzetta dello Sport. "Ti rendi conto da solo che è arrivato il momento. Ogni giorno problemi, non riesci più ad allenarti come vorresti perché hai sempre qualche acciacco. Alla mia età ci sta di dire basta". Al futuro non ha ancora pensato: "Non lo so. Rientrerò in Italia già a dicembre". C’è chi dice che potrebbe fare il vice allenatore con Antonio Conte, avviando una carriera già intrapresa da molti suoi ex compagni di squadra: "Se ne dicono di cose. Ho delle idee, ma mi concedo tempo per decidere. Se penso ad allenare? Non è detto che siccome sei stato un buon giocatore puoi farlo. Devi essere predisposto e avere la prova del campo. Deve scattarti la scintilla. A me non è ancora scattata". Tra i suoi ex compagni, Nesta è partito dal basso. Filippo Inzaghi, invece, subito dal Milan: "Non c’è una strada giusta - aggiunge Pirlo -. Dipende dalle opportunità che ti offrono. Se ti chiama subito una prima squadra, è dura rifiutare. Ripeto: per ora non ho quell’intenzione. Dopo 25 anni di calcio starò a casa con la famiglia. Per tenermi in forma giocherò a golf e a tennis".

L’Italia e la corsa Mondiale

Il commento alla partita della Nazionale contro la Macedonia: "Piuttosto male purtroppo. Era importante fare risultato e si palpava la tensione. Ne è uscita una gara confusionaria e con poche idee". Tavecchio e Ventura hanno parlato in termini forti di un’eventuale non qualificazione dell’Italia a Russia 2018: "Sicuramente sarebbe disastroso per il movimento, che comunque è in ripresa, e peri giocatori, la cui ambizione massima è andare al Mondiale. Però ci sono i playoff, pur mancando la certezza aritmetica, e c’è speranza che le cose possano sistemarsi". Per Pirlo, però, il calcio italiano non è malato: "E' vero che ci sono state due brutte uscite al Mondiale, ma nel mezzo abbiamo disputato due ottimi Europei con una finale e un buon piazzamento in Francia, dove con un po' di fortuna in più si poteva andare fino in fondo. Capita di uscire come è accaduto in Sudafrica e in Brasile, anche se non è normale per un Paese come l’Italia. C’è un cambio generazionale in corso come hanno avuto pure Germania, Francia e la stessa Spagna. Poi arriva un periodo più prolifico e ricominci a vincere".

Il giudizio sui giovani

Oltre a Insigne e Verratti, già maturi, il centrocampista della Nazionale inserisce tra i top "Belotti, Bernardeschi, Rugani, Caldara, Conti e Gagliardini. Avere dei nuovi Totti e Del Piero non sarà facile. Ci vorrà tempo, bisogna sperare che questi ragazzi pian piano si trasformino in campioni. Anche se un fuoriclasse lo riconosci già a 18 anni...". Al momento, l’uomo che si poteva considerare "faro" di questa Italia (Verratti), sembra un po’ in difficoltà: "Ha tante responsabilità, riflettori puntati sempre addosso, anche per la questione mercato di quest’estate con il Barcellona. Così alla prima partita sbagliata iniziano le critiche. Ma siamo in tanti ad aver sopportato faccende di questo tipo. Se mi somiglia? Giochiamo in ruoli simili con caratteristiche diverse". Pirlo pensa poi che Mario Balotelli ha delle possibilità di tornare quello decisivo dell’Europeo 2012: "Dipende da lui. Se segna, come sta facendo adesso, ha sicuramente la possibilità di tornare. Ma quelle poi sono scelte dell’allenatore". 

L’Italia di Ventura

"All’inizio con il 3-5-2 come Conte aveva fatto delle prove discrete, poi con il cambio di modulo è andata così così" analizza Pirlo. Allenatori ne ha avuti tanti, ma Conte, per l'ex centrocampista di Inter, Juventus e Milan è un fenomeno: "Impressionante la sua cura dei particolari. Riesce a darti comunque spiegazioni convincenti. Una sua lezione di 20’ al video vale tre giorni di allenamento: capisci subito al volo che cosa devi fare. Negli anni poi è migliorato, con questa voglia di vincere e fare tutto al massimo. Uno dei più bravi in assoluto".

Il campionato italiano

Non sono mancati i giudizi sul campionato italiano: "Sarri? Il Napoli è quella che gioca meglio in Italia ed è fra le migliori in Europa. Vederla in campo è puro divertimento". La Juve ha perso Dani Alves e Bonucci: "Ma è più forte, ha la consapevolezza di esserlo. E’ piena di bravi giocatori, vincerà il campionato e andrà lontano pure in Europa". Altra squadra ad aver destato molto interesse in Pirlo è l’Inter: "La sto osservando con interesse, farà bene. Spalletti mi piace, e anche i nerazzurri hanno bisogno di tempo per capire che cosa chiede. Per ora non entusiasma, ma fa risultato. Mica è fortuna. Non prendono gol, che in Italia è già molto, e prima o poi capita che uno lo segni. Mentre l’anno scorso uno lo subivano sempre. E poi Spalletti sa come sistemare in campo i suoi uomini e farli rigare dritto, e questa cosa è importante. Quando hai in mano lo spogliatoio, chi vuol giocare sa che deve meritarlo e quindi lavorare". Sulle critiche a Bonucci: "Non sono giuste le critiche. E’ normale che per ora non renda come alla Juventus. Hanno iniziato da poco, gioca in una società diversa, con compagni e movimenti nuovi, cambiando modulo. Non possono aspettarsi che appena arrivato faccia assist e gol".