La doppietta di Immobile, dopo 782 giorni di imbattibilità, fa crollare il fortino bianconero. Ma lo Stadium è molto più di un semplice impianto: ecco perché la passione del popolo juventino è pronta a tornare più forte che mai. Non hai Sky? Guarda lo Sport che ami subito e senza contratto su NOW TV! Clicca qui
Quel campo fa la differenza. Già, sono mura speciali quelle dello Stadium. Molto più di un semplice stadio. Una casa? No. Di più. Un tempio? No, molto altro. Un posto semplicemente unico. Speciale. Dove l'essenza bianconera si trasforma in forza. Dove un coro diventa energia per quegli undici ragazzi in campo, proprio quei giocatori che contro la Lazio, dopo 782 giorni di imbattibilità, sono usciti dal loro fortino senza nemmeno un punto. Sì, è successo davvero. Non è fantacalcio. Pura realtà. Perché anche la Juve, a volte, perde davanti ai propri tifosi.
Una striscia infinita, ora interrotta
Una delle forze di questa squadra è il fattore casalingo. Roba preziosa. Un'essenza bianconera nobilitata dal proprio pubblico. Un filo comune che ha annodato le due gestioni diverse, da quella di Conte all'era presente di Allegri. Edificando vittorie, prestazioni ai confini dell'epica e un presente costellato da successi. Soprattutto in Italia. In una sorta di regno autonomo, unico e imperforabile.
Lo Stadium dei campioni
La casa di Del Piero, il tempio dei Pirlo, Vidal, Marchisio, oppure le mura che hanno forgiato la 'BBC'. Una montagna a protezione di Buffon, forse il più amato. Il 14 ottobre 2017, però, il crollo. La caduta. Una data anomala. Strana. Contro una Lazio più bella che mai, con l'errore di Dybala dal dischetto dopo l'inappellabile sentenza del VAR.
Numeri
57. Le partite dall'ultima sconfitta della Juventus in un match casalingo in tutte le competizioni (50 vittorie, 7 pareggi). Un'eternità. Altra storia adesso, espugnata. E così la doppietta di Immobile sbanca la meraviglia di quel tempio, in una striscia infinita. Era datata 23 agosto del 2015 l'ultima sconfitta bianconera allo Stadium, maturata dopo il gol di Théréau. Altra storia quasi due anni dopo. In un tempo nobilitato dalle sfide europee dai campionati vinti. Alzati al cielo di Torino. Quello dello Stadium. Oggi caduto, ma pronto a rialzarsi da subito.