Milan-Juventus ai raggi X: potrebbe andare così

Serie A

Fabio Barcellona (in collaborazione con "l'Ultimo Uomo")

La presentazione degli aspetti tecnici e tattici più importanti che decideranno la sfida tra il Milan di Montella e la Juventus di Allegri

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Una delle preoccupazioni di Fassone e Mirabelli durante la rifondazione del Milan è stata quella di mettere a disposizione di Montella una rosa il più possibile completa già durante il ritiro, così da permettergli di lavorare per arrivare pronti all’inizio della stagione nonostante la rivoluzione estiva. Tuttavia, in tre mesi il Milan ha subito diversi cambiamenti. Dopo essere partito dal 4-3-3 ed essere passato per il 3-5-2, il percorso tattico della squadra di Montella sembra essere approdato al 3-4-3.

Anche se l’acquisto di Bonucci aveva reso questo passaggio tattico solo una questione di tempo, la scelta della difesa a 3 è arrivata dopo la brutta sconfitta contro la Lazio, quando il Milan era stato messo in difficoltà dalle ripartenze della squadra di Inzaghi. Il cambio di modulo avrebbe offerto una rete di protezione centrale con cui migliorare la gestione delle ripartenze avversarie successive ai palloni persi, garantendo poi un maggiore controllo anche in fase di difesa posizionale. In fase di possesso, invece, i cambiamenti sono stati meno evidenti: in fondo anche la scorsa stagione il 4-3-3 del Milan con lo sviluppo dell'azione diventava spesso un 3-4-3 per facilitare la costruzione bassa.

Va detto subito che il 3-5-2 non ha migliorato il rendimento del Milan: dopo le vittorie interne contro Udinese e Spal sono arrivate le 3 sconfitte di fila contro Sampdoria, Roma e Inter. La transizione difensiva è rimasta fragile e la difesa posizionale soffre le uscite delle mezzali verso l’esterno, che lascia sguarnito lo spazio ai fianchi di Biglia.

L’altra questione rimasta irrisolta è quella della posizione in campo di Suso, il giocatore che più di tutti è in grado di dare qualità e imprevedibilità all’attacco rossonero. Da seconda punta, schierato in verticale rispetto al centravanti, lo spagnolo non riesce a trovare la sua comfort zone, quella sul lato destro del campo, e non può sfruttare la sua capacità di rientrare verso l’interno con il sinistro, o anche solo minacciarlo.

Il 3-4-3 può dare fastidio alla Juventus?

Il recente passaggio dal 3-5-2 al 3-4-3 ha risolto principalmente due dei grossi problemi del Milan. Adesso in fase di non possesso le uscite sugli esterni sono  compito degli attaccanti di fascia oppure, in zona più arretrata, degli esterni di centrocampo. Inoltre, a differenza di quello che succedeva con il 3-5-2, la zona alle spalle della pressione non è più di competenza di un solo mediano ma è coperta anche, e in modo più prudente, dalla coppia di interni.

Il 3-4-3 del Milan contro il Chievo. Gli esterni e i 3 attaccanti occupano l’intero fronte d’attacco, riempiendo tutti i corridoi e costringendo gli avversari a difendere l’ampiezza e la profondità.

 

Nel 3-4-3 hanno  trovato una collocazione ideale anche Suso e Rodriguez. Questione non da poco. Il primo, spostato, più a destra, ha ritrovato la sua zona di ricezione preferita: muovendosi tra l’half-space di destra e la linea laterale.

Rodriguez, invece, è stato schierato come centrale difensivo nel 3-4-3 e la sua capacità di calcio lungo incrociando verso destra è già risultata decisiva per sfruttare a proprio vantaggio, tramite i cambi di gioco, le difficoltà a difendere l’ampiezza del rombo di centrocampo del Chievo. Lo svizzero, forse anche a causa del grave infortunio subito la scorsa stagione, non ha la capacità atletica di coprire l’intera fascia, ma la sua tecnica e le sue capacità di impostazione possono tornare preziose nella posizione di centrale di sinistra.

La passata stagione il Milan di Vincenzo Montella si è rivelato un osso particolarmente duro per la Juventus di Allegri. I rossoneri hanno vinto la partita a San Siro, hanno perso a Torino solo all’ultimo secondo, mentre a Doha sono riusciti a conquistare la Supercoppa Italiana ai calci di rigore. Proprio nella partita giocata in Qatar la Juventus aveva avuto grandissimi problemi a contenere Suso sulla fascia sinistra della propria difesa. Era una Juve ancora schierata con il rombo di centrocampo, che aveva mostrato grossi problemi a difendere l’ampiezza e gli isolamenti di Suso contro Patrice Evra. Nonostante i grossi cambiamenti, lo spagnolo rimane l’arma più affilata nelle mani di Montella. Il Milan dovrà poi cercare di approfittare di eventuali errori della Juventus nella gestione degli half-space e della zona alle spalle del proprio centrocampo. Nel 3-4-3 Calhanoglu e Suso gravitano e provano a ricevere negli spazi di mezzo, dove la Juventus non ha sempre ben controllato durante la stagione.

Biglia è libero di portare palla, Calhanoglu e Suso ricevono tra le linee e il Milan va in gol.

Questo gol non è simile, in modo sinistro per la Juve, al gol fatto da Kalinic contro il Chievo?

 

Anche con il 3-4-3 non sono rare le ricezioni aperte di Suso che si apre sulla fascia destra, con Kessié che si inserisce centralmente. Le ricezioni dello spagnolo innescano sempre una gran quantità di movimenti, fra sovrapposizioni esterne e centrali e dovrà essere brava la catena di sinistra della Juventus a contenere questa produzione.

Il Milan dovrà fare a meno di Calabria, infortunato. Per sostituirlo potrebbe essere inserito Abate sulla fascia destra oppure Zapata in difesa, avanzando Rodriguez sulla fascia sinistra e spostando Borini su quella destra. Con quest’ultima soluzione però il Milan tornerebbe a schierare Rodriguez come esterno sinistro a tutta fascia e si priverebbe della sua abilità di calcio, che potrebbe essere utilissima nello spostare il pallone sul lato debole, opposto alla sua zona di gioco, per regalare tempi e spazi a Suso per la costruzione delle proprie giocate. Proprio per questo non sarebbe sorprendente vedere Abate in campo dal primo minuto.

 

Le armi della Juventus

Per la Juve la partita contro il Milan arriva alla vigilia di un fondamentale scontro di Champions League. Sarà quindi interessante osservare le scelte di formazione di Allegri, che possono davvero influenzare alla radice l’identità della propria squadra. In attacco sembra comunque probabile l’avvicendamento dei due esterni titolari contro la SPAL, Douglas Costa e Bernardeschi. Il brasiliano ha fornito un’interpretazione del ruolo radicalmente diversa da quella di Mandzukic, giocando da ala pura e mettendo in mezzo cross di estrema qualità. Un ribaltamento delle tendenze abituali che vedono Mandzukic come finalizzatore di cross provenienti dalla fascia destra.

In attacco, la Juve potrebbe trarre vantaggio da una potenziale superiorità numerica in fascia contro l’unico esterno del 3-4-3 rossonero. Sarà quindi probabilmente richiesto un grosso lavoro in ripiegamento a Suso e Calhanoglu, anche perché Musacchio e Rodriguez non sono bravi a scivolare velocemente verso l’esterno, nella zona alle spalle dell’esterno di centrocampo. In quest’ottica sarebbe tatticamente interessante per la Juventus schierare due ali pure, per costringere la difesa a 3 del Milan ad aprirsi, o, in alternativa, ad abbassare costantemente i due esterni.

Un'altra zona di campo dove si potrebbero decidere i destini della partita è quella di influenza di Paulo Dybala. La difesa a 3 del Milan non ha ancora mostrato di essere perfettamente rodata ad alti livelli e la gestione delle uscite in avanti, in pressione sui movimenti verso il pallone dell’argentino, potrebbe essere difficoltosa per giocatori come Musacchio e Rodriguez, alle loro prime esperienze come centrali di destra e sinistra in una difesa a 3.

In fase di non possesso la Juve dovrà fare attenzione al gioco tra le linee del Milan e per questo dovrà scegliere bene le regole di pressione contro il rombo/pentagono di costruzione dei rossoneri. Non sarebbe sorprendente che Allegri decidesse di difendere posizionalmente, rinunciando a troppo insistite fasi di pressing offensivo, per chiudere gli spazi tra le linee e compattare il fronte mancino del proprio schieramento difensivo.

Vincenzo Montella ha già dimostrato di essere in grado di mettere in difficoltà Massimiliano Allegri e la vittoria contro il Chievo ha regalato tranquillità ai rossoneri che arrivano bene al match contro la Juve. Da parte loro, se i bianconeri vorranno vincere la partita contro il Milan, dovranno evitare di pensare troppo al match di martedì a Lisbona.