Futuro Figc, Chiellini: "All'Italia servono candidati e progetti credibili"

Serie A

Dopo l'analisi sulla sconfitta della Juventus contro la Sampdoria, Giorgio Chiellini fa una disamina sul momento negativo del calcio italiano: "Non bisogna avere fretta, né procedere con una caccia alle streghe. Ventura? Non lo abbiamo mai delegittimato". E sul futuro in azzurro...

Parole da leader, della Juventus e della Nazionale, quelle di Giorgio Chiellini al termine di Samp-Juve. Il difensore bianconero, reduce dalla cocente delusione di lunedì, conclude una settimana davvero negativa uscendo sconfitto da Marassi: "Al peggio non c'è mai fine..." sorride un po' amaro Chiellini. Che analizza lucidamente la sconfitta di oggi: "Dobbiamo riflettere, perché al 90' eravamo sullo 0-3 in una partita che abbiamo in gran parte controllato. Quest'anno ci succede spesso di andare in difficoltà quando si alza il livello: un campanello d'allarme che deve farci riflettere, ma con serenità. Il motivo? Penso che stia mancando qualcosa singolarmente a tutti noi, non parlo di questioni tecniche o tattiche ma di quella voglia che l'anno scorso ci faceva vincere le partite superando i momenti difficili. Gli episodi? Non dobbiamo attaccarci alla sfortuna o agli episodi: non è da vincenti".

 

La ferita azzurra: "Il calcio non si cambia in un giorno"

Inevitabile poi anche un'analisi sull'esclusione dell'Italia dai prossimi Mondiali. Una ferita che brucia tanto, ma Chiellini non vuole capri espiatori: "Siamo a un'apocalisse, ma ci assumiamo tutti le nostre responsabilità: le colpe sono di tutti e vanno divise. Ventura? Abbiamo sempre cercato di dare una mano, nessuno di noi si è mai permesso di dire che doveva giocare questo o quell'altro. Siamo rispettosi dei ruoli, non c'è mai stata una delegittimazione da parte di noi calciatori. Il futuro del calcio italiano? Il calcio non si cambia in un giorno, prima delle prossime partite che conteranno ci sono dei mesi: non bisogna correre, ma portare persone credibili e nuovi candidati. Magari ex calciatori in federazione, ma senza fare una caccia alle streghe".

"Non so se continuerò con l'Italia"

Non lo so se finisce qui. Volevo arrivare al Mondiale e lasciare. L'Europeo sarà tra quasi tre anni e non credo di riuscire a gestire bene il doppio impegno, ho paura di danneggiare sia la Juve che l'Italia. Ora sto bene e giocherei anche 100 partite, ma in futuro non lo so. So solo che dobbiamo ripartire dal pubblico di San Siro, ho ancora i brividi se penso all'inno nazionale e alla gente che negli ultimi minuti spingeva perché voleva andare più di noi al Mondiale. Dobbiamo trasformare questo punto più basso in una ripartenza. Cosa mi aspetto dal Consiglio Federale di domani? Che non vada nessuno per rubare la poltrona, ma che ci siano equlibrio e lucidità e soprattutto che venga concesso tempo per candidati e progetti credibili".