Dybala: "Juventus per sempre? Non voglio fare promesse"

Serie A
Paulo Dybala, attaccante della Juventus (LaPresse)

L'attaccante argentino ha parlato a France Football anche dei suoi obiettivi: "Nel calcio di oggi non si può mai sapere cosa può accadere, il mio futuro non dipende solo da me ma non voglio dire che sarà la mia ultima stagione in bianconero"

"Io alla Juve per sempre? Non voglio fare promesse quando non dipende da me, ma non voglio neppure dire che sarà la mia ultima stagione qui". Alla vigilia della sfida contro il Barcellona, Paulo Dybala ha parlato così a France Football, concentrandosi sul suo futuro, sulle sue ambizioni e anche sugli obiettivi della squadra bianconera allenata da Massimiliano Allegri. Nella precedente sfida contro il Barça, lo scorso marzo, l'attaccante argentino era stato il grande protagonista della serata, con una doppietta che aveva così indirizzato il passaggio al turno successivo in favore della Juventus. Reduce dalla panchina contro la Sampdoria e dal gol segnato nei minuti finali dopo il suo ingresso in campo, Dybala pensa ora a ritrovare la continuità che ha un po' perso negli ultimi mesi e proprio contro Barcellona cercherà di tornare protagonista in bianconero e in Europa.

"Penso al presente e voglio vincere tutto, nel calcio di oggi non si sa come sarà il futuro. Il pallone d'oro? Mi piacerebbe sfidare Neymar come Messi fa con Cristiano Ronaldo, ma il brasiliano è più vicino al premio di me. Io devo lavorare per migliorare e vincere trofei. Una volta davanti ad un falò tra amici abbiamo espresso tutti un desiderio e il mio era proprio quello di vincere il Pallone d’Oro. Messi? Ho sempre ammirato Ronaldinho, anche quando ero più piccolo, ma Leo è come Maradona per quelli della nostra generazione. Per me è un onore giocare insieme a lui in Nazionale. Ci ha trascinati al Mondiale con la tripletta all’Ecuador ed è un leader nato. L'espressione di 'nuovo Messi' per me o per un calciatore non è deleteria, dipende da come uno la prende. Alcuni non la vivono bene, io però sono contento e scendo in campo concentrato per raggiungere i miei obiettivi".

Poi, il ricordo di Cardiff e non solo: "Abbiamo sbagliato completamente il secondo tempo, io mi sentivo impotente ed è stato strano perché abbiamo preso quattro gol quando in tutta la competizione, fino a quel punto, ne avevamo incassati appena tre - ha aggiunto - Buffon è una leggenda, è rispettato da tutti. Ha quasi 40 anni ma è come se ne avesse 20. Quest’anno devo ammettere che ci manca molto uno come Dani Alves, uno che ha un'ampia visione di gioco e che scendeva in campo con grande sicurezza. E' uno dei migliori che abbia mai visto giocare. Anche la partenza di Pogba fu un duro colpo: oltre all'intesa in campo c'era anche quella fuori, siamo molto amici".