Atalanta, cosa è cambiato dallo scorso anno secondo le statistiche

Serie A

Alfredo Giacobbe

La squadra di Gasperini sta giocando una grande Europa League ed è a metà classifica di Serie A, può ancora ripetere l'exploit dello scorso anno? Abbiamo analizzato i suoi Expected Goals

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L’Atalanta non è più una favola ma una realtà del nostro campionato che, passato l’entusiasmo di un’annata al di sopra delle aspettative, ora deve confermarsi con un po’ di pressione in più. Sotto la guida di Giampiero Gasperini, subentrato in panchina poco più di un anno fa, i bergamaschi si sono imposti sia in Italia, con il clamoroso quarto posto della passata stagione, che in Europa, dove il 7 dicembre contenderà al Lione il primo posto nel gruppo E di Europa League. Quanto di buono fatto sul campo da calcio spinge la società a guardare al futuro: lo scorso 9 novembre, Percassi ha presentato il progetto del nuovo stadio di proprietà, un impegno forte per chi ha già investito forte sul rinnovamento delle strutture e dei quadri delle squadre giovanili.

Eppure, nonostante i fasti delle notti europee, in Serie A l’Atalanta naviga lontana dalle posizioni di vertice. Dopo il quinto pareggio stagionale, i bergamaschi ora occupano la decima posizione con 20 punti, grazie ai 21 gol fatti e ai 19 subiti finora. Lo scorso anno, dopo lo stesso numero di partite, la situazione era ben diversa: l’Atalanta con 28 punti aveva agganciato Napoli e Lazio al quarto posto, una posizione che avrebbe mantenuto alla fine del campionato. Ci si chiede ora se l’Atalanta sia in grado di risalire la china in classifica, o se l’Europa League sia davvero un impaccio troppo grande per loro.

L’inizio del cammino in campionato dei nerazzurri per certi versi ha ricordato quanto accaduto un anno fa, quando l’Atalanta perse dalla Lazio, dalla Samp, dal Cagliari e dal Palermo nelle prime 5 giornate. Quest’anno le battute d’arresto contro Roma e Napoli nelle prime due giornate erano preventivabili sulla carta, ma immeritate, riguardando agli andamenti delle due partite. Le altre 3 sconfitte sono arrivate più avanti in stagione contro Samp (anche qui dopo un primo tempo dominato), Udinese e Inter.

Nelle fasi iniziali di una stagione Gasperini, come Allegri, sperimenta. Se Allegri cambia uomini, moduli e talvolta sotto-principi tattici, pur restando fedele al principio cardine della pulizia tecnica, “Gasperson” ha bisogno di tempo per allineare il livello di conoscenze dell’intera rosa, per riuscire a portare in campo un gioco dispendioso per il corpo e per la mente. Gasperini muove invece le sue pedine lungo il campo solo quando sia costretto dalle circostanze. Lo scorso anno ad esempio preferì rivoluzionare le rotazioni tra i titolari, piuttosto che adottare una strategia differente, inserendo giocatori giovani ma più adatti alle sue richieste.

Quest’anno ha più giocatori a disposizione e allora ha cercato qualche equilibrio diverso: Ilicic trequartista a destra per sgravare di un po’ di oneri creativi Gomez dall’altro lato; oppure Cristante in quel ruolo, a prendere il ruolo di Kurtic apparso in fase calante già alla fine della scorsa stagione. Sfruttando il suo grande istinto nell’inserirsi in area, l’ex Milan ha già segnato 8 gol, molti dei quali di testa su cross di Gomez.

Perché l’Atalanta è in ritardo in classifica?

Al di là del turnover, necessario per una squadra che gioca ogni tre giorni, l’Atalanta dal punto di vista tattico non è cambiata ed è rimasta aderente ai propri princìpi: le marcature ad uomo e il gioco d’anticipo sulle linee di passaggio accentuano l’idea di un’aggressione in avanti, per costringere l’avversario a perdere campo, pena la perdita del possesso in zone pericolose. Con il pallone tra i piedi, le occasioni da gol arrivano dalle fasce dove le catene laterali garantiscono superiorità numerica contro quasi tutti i sistemi. Come ha detto lo stesso Gasperini, alzare il pallone non è mai la prima scelta, anche se la presenza di un colosso come Andrea Petagna può invogliare a farlo: l’Atalanta è costruita per giocare il pallone a terra, verticalmente, con velocità.

Perché l’Atalanta è in ritardo in classifica? Un grafico può aiutare a comprendere se e come è variato nel tempo il rendimento dei bergamaschi. La linea nera è rappresentativa della differenza reti ottenuta dall’inizio dello scorso campionato ad oggi, mentre quella verde raffigura la differenza tra Expected Goals prodotti in attacco e concessi in difesa. I numeri non sono tenuti in conto in valore assoluto, ma mediati 10 partite alla volta, in modo da ottenere una rappresentazione grafica dell’andamento di lungo termine, al netto delle oscillazioni nel breve periodo, che possono essere state causate da un calendario particolarmente congestionato o da un periodo di scarsa forma o dall’infortunio di un uomo chiave. Inoltre, l’aver considerato la differenza reti e la differenza tra gli Expected Goals ci permette di fare una distinzione tra i risultati e la performance.

Gli xG sono una statistica e rappresentano la media delle prestazioni di una squadra professionistica europea. Quando la linea nera balza al di sopra del livello della linea verde si parla di un “overperformance”, ovvero di un andamento positivo al di sopra delle attese. Così, al contrario, quando la linea nera resta sotto la linea verde si è in presenza di un “underperformance”, cioè di una prestazione al di sotto della media.

I risultati dell’Atalanta quest’anno sono rimasti costantemente al di sotto delle performance. Buone notizie per i tifosi atalantini: se le prestazioni dovessero restare invariate, i risultati della squadra potrebbero migliorare a breve, insieme alla posizione in classifica. Il problema reale è che le prestazioni di quest’anno sembrano essersi appiattite su un livello inferiore a quello raggiunto nella parte centrale dello scorso campionato. Inoltre le rette di tendenza, le due linee tratteggiate che indicano l’andamento generale dei risultati e delle performance, sembrano ricongiungersi. Insomma, o la squadra di Gasperini fa un salto di qualità, oppure le statistiche dicono che si assesterà su un livello inferiore a quello dello scorso anno. Considerata anche la corsa folle delle prime quattro, sarà difficile confermare il quarto posto.

I problemi difensivi

Il secondo grafico mette a confronto l’andamento degli xG generati in attacco (linea verde solida) e quelli subiti in difesa (linea nera solida). Anche qui sono disegnate le linee di tendenza, con un tratteggio. Entrambi gli andamenti sono crescenti, ma il valore assoluto del livello della prestazione difensiva desta preoccupazione. In tutta la scorsa stagione l’Atalanta ha concesso di media 0,86 xG a partita, mentre nelle prime 15 partite di quest’anno la media a partita è salita a 0,94 xG, un incremento del 9,3%. La proiezione a fine anno è di 1,2 xG concessi a partita, una media che gli scorsi anni hanno tenuto, per fare due esempi, il Milan, sesto nella corsa al ribasso dello scorso anno, o la stessa Atalanta, tredicesima due stagioni fa.

L’Atalanta si ritrova più spesso che in passato a dover gestire una situazione di svantaggio: il 53% dei 15 gol che hanno rotto l’equilibrio nel risultato di una partita sono stati segnati dalla Dea, il 47% dall’avversario di turno. Lo scorso anno questo rapporto era molto più favorevole all’Atalanta, che trovava il modo di portarsi in vantaggio nel 63% dei casi. Nel post-partita di Torino-Atalanta, Gasperini ha sottolineato come il recupero delle energie nervose sia il vero tema per una squadra che si spinge oltre la soglia della singola partita settimanale. Per una squadra che ha un gioco che richiede ad ogni suo componente un livello di attenzione assoluto per tutti i novanta minuti, un sintomo di affaticamento mentale può essere letto ad esempio nelle statistiche difensive.

Lo scorso anno, l’Atalanta era la prima squadra del campionato per numero di palloni intercettati (18,5 a partita), e al tempo stesso era solo quattordicesima per numero di tackle (16,6 a partita). Oggi l’intento tattico dell’Atalanta è sempre preferire l’anticipo nell’uno contro uno all’intervento in contrasto, ma questo le riesce meno, e i rapporti tra le grandezze in gioco sono cambiati: l’Atalanta è terza per la media degli intercetti (14,2), dietro al Verona (16,1) e al Crotone (15,5); mentre è seconda, ancora dietro al Crotone, per la media degli interventi in tackle (19,1). L’inversione di tendenza è chiara anche nelle classifiche individuali: alla fine dello scorso campionato, tra i 10 giocatori con più palloni intercettati in Serie A, l’Atalanta contava 4 uomini (Toloi, Caldara, Zukanovic e Masiello); oggi l’unico atalantino presente tra i primi 10 è Andrea Masiello.

Sui valori assoluti dei numeri e sul primato di squadre come Verona e Crotone va chiarito un aspetto: i giocatori atalantini passano molto più tempo con la palla tra i piedi quest’anno rispetto all’anno scorso, la media percentuale di possesso palla è infatti salita di 4 punti. Questo significa anche che l’Atalanta si difende per un tempo inferiore e ha minore necessità di compiere degli interventi difensivi. Crotone e Verona generano tanti tackle o intercetti perché passano la maggior parte del tempo a difendersi senza la palla. Al netto di queste considerazioni, quello che è importante notare è che il rapporto tra intercetti e tackle per l’Atalanta ha cambiato segno da un anno all’altro. Probabilmente i giocatori atalantini in questo momento non riescono ad avere lo stesso mordente, la stessa aggressività dell’anno scorso. Un altro dato che sembra dare una conferma indiretta a questa teoria: i nerazzurri compiono anche un numero minori di falli rispetto allo scorso anno (12,3, cioè una contrazione del 23% rispetto ai precedenti 15,9).

Dopo il 7 dicembre, l’Atalanta sarà libera dall’impegno europeo fino al prossimo 15 febbraio. La novità di quest’anno è che la Serie A osserverà il riposo invernale tre settimane dopo la consuetudine. Questo cambiamento pone un’ulteriore incognita, potrebbe darsi che il riposo posticipato vada ad incidere sulla riserva di energie degli atalantini. Inoltre anche il calendario pone le sue sfide: da qui al 6 gennaio l’Atalanta affronterà, tra le altre, Lazio, Milan e Roma, le ultime due in trasferta. Nonostante tutto, è proprio in queste partite che l’Atalanta dovrà ritrovare forza e punti, fieno in cascina per sopravvivere al lungo inverno, fino ad una primavera che tutti si augurano possa essere molto calda.