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Serie A, le 7 cose da seguire della 18^ giornata

Serie A

Daniele V. Morrone e Marco D'Ottavi

L'attesa per la prestazione di Dybala, la ricerca di cambiamento di Gattuso, la giornata di caccia di Icardi e tutto quello che dovreste sapere sul turno di campionato natalizio

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Dybala può ripartire contro la Roma?

Dybala ha segnato il primo gol in Serie A con la maglia della Juventus alla Roma, alla seconda giornata del campionato 2015/16, in una partita che i bianconeri persero lasciando il controllo del gioco ai giallorossi e in cui l’argentino giocò da seconda punta accanto a Mandzukic. Da quel giorno sono successe molte cose: Dybala è diventato un punto fermo della Juventus e uno dei migliori giocatori al mondo. Dopo averlo provato in diverse posizioni, Allegri lo ha adattato a trequartista nel suo 4-2-3-1 per sfruttare le capacità di Dybala di ricevere tra le linee e risalire il campo da solo o dialogando con i compagni.

Eppure negli ultimi tempi qualcosa è cambiato: Dybala è sembrato più svagato, meno incisivo, tanto che Allegri per la prima volta lo ha tenuto in panchina per due sfide di campionato di seguito, concedendogli rispettivamente 15 e 14 minuti contro Inter e Bologna. Molto si è detto dei motivi del calo di Dybala: c’è chi ha parlato di problemi sentimentali, chi di un disagio dovuto ad alcuni strascichi legali con il suo vecchio agente e sponsor. Quello che è certo è che sembra più un problema di testa che di condizione.

Dopo una buona prova in Coppa Italia giocando da centravanti, contro la Roma probabilmente Dybala tornerà titolare e al suo classico ruolo, e questa potrebbe essere una buona notizia per la Juventus. La sua capacità di ricevere spalle alla porta, saltare il pressing avversario e far partire l’azione potrebbe essere determinante nell’innescare la fase offensiva dei bianconeri. I giallorossi tengono spesso la difesa molto alta e sono aggressivi nella ricerca del recupero una volta perso il controllo.

Appena perso il controllo del pallone, la Roma è solita provare a recuperarlo subito attaccando in avanti. In questo caso le distanze tra i giocatori sono sbagliate e la Spal riuscirà ad eludere il pressing.

Se Mandzukic non dovesse recuperare dall’infortunio al polpaccio, Allegri perderebbe un terminale sicuro per saltare il primo pressing della Roma (il croato vince 2.7 duelli aerei ogni 90’) e per questo la capacità di saltare il primo avversario di Dybala diventerebbe ancora più importante (l’argentino completa 3.1 dribbling ogni 90’, uno dei migliori in Serie A). Una volta saltato il primo pressing, poi, la Juventus può sfruttare la capacità di giocare in transizione dei suoi giocatori offensivi.

La sfida tra Juventus e Roma è un banco di prova importante per tutte e due le squadre e le loro future ambizioni. Paulo Dybala è stato spesso determinante in partite come queste e sabato sera scopriremo se lo sarà di nuovo.

Vedremo il nuovo Napoli o un altro Napoli ancora contro la Sampdoria?

Gli infortuni e le scarse alternative tattiche a disposizione avevano portato il Napoli ad avvitarsi su sé stesso sbattendo il muro contro i piani attenti degli avversari, fino alla partita contro il Torino, in cui Sarri ha provato qualcosa di diverso dal punto di vista tattico e la cosa ha funzionato perfettamente sbloccando la squadra. Aiutato da un Torino senza un piano gara adeguato (Mihajlovic si era affidato solo all’inutile marcatura a uomo a centrocampo e sugli esterni d’attacco sulle linee di passaggio), il Napoli ha cercato meno spesso i triangoli per risalire il campo, cercando di più la verticalità, specie con i centrali di difesa, lascati molto liberi. Sarri ha quindi deciso di scomporre la catena di sinistra priva di Ghoulam e Insigne, provando ad alzare sistematicamente le mezzali per accompagnare gli esterni d’attacco e farsi trovare sulle seconde palle. Attaccare, insomma, attraverso la fascia centrale del campo. Una strategia così diretta può essere replicata contro la Sampdoria?

Innanzittutto si scontrerebbe contro le caratteristiche della squadra di Giamapolo, visto che anche i blucerchiati amano giocare molto nella fascia centrale del campo.

Albiol avanza in conduzione preparando la verticalizzazione; nel frattempo i centrocampisti scattano in avanti.

La Sampdoria sta però affrontando il momento peggiore del suo campionato. La sua ultima vittoria risale addirittura a quattro giornate fa, contro la Juventus. Gli avversari sembrano aver capito che basta bloccare il centro per complicare la vita al rombo di centrocampo della squadra di Giampaolo, che a quel punto non sa bene come trovare spazio e risalire il campo.

Se Sarri scegliesse di alzare molto le mezzali in fase di possesso aiuterebbe la Sampdoria a trovare l’habitat naturale per poter sviluppare il proprio gioco una volta recuperata palla. Paradossalmente, al Napoli converrebbe rimanere fedele alla strategia classica e sviluppare il gioco attraverso la catena di sinistra, rimanendo più conservativo nei movimenti delle mezzali. Dopo il Torino possiamo dire che Sarri non è immune ad aggiustamenti tattici e per questo non è detto che non vedremo un altro, inedito Napoli contro la Sampdoria.

Gattuso deve cambiare qualcosa se vuole fermare l’Atalanta

Dopo la brutta sconfitta contro il Verona, Gattuso è chiamato a dare delle risposte sulla sua capacità di sedere su una panchina importante come quella del Milan. La sfida con l’Atalanta può essere allora un momento di svolta: per affrontare la squadra di Gasperini sono necessarie le armi che l’allenatore milanista ha sempre rivendicato come proprie, ovvero intensità, equilibrio tattico e, ovviamente, intensità. Tutte cose che finora sono mancate. A Verona i rossoneri sono sembrati stanchi, scollati e amorfi, Gattuso sarà riuscito a invertire la tendenza in meno di una settimana?

Se la società ha annullato la cena di Natale e mandato la squadra in ritiro, Gattuso dovrà prendere delle decisioni importanti da un punto di vista tattico. Continuare con il 4-3-3 visto finora o provare a cambiare modulo? L’assenza per squalifica di Suso, giocatore su cui posava quasi tutto il peso offensivo della squadra di Gattuso, potrebbe spingere l’allenatore a cambiare qualcosa, ma cosa?

Gattuso potrebbe prendere spunto dalla Lazio che domenica scorsa è riuscita a mettere in crisi la difesa dell’Atalanta attaccando il centro più del solito (33% contro una media del 27%) con il suo 3-5-1-1. Usando le capacità di sponda di Caicedo e le qualità tecniche dei centrocampisti per creare pericoli alla porta di Strakosha.

Una combinazione veloce tra Caicedo, Luis Alberto e Felipe Anderson trova la linea difensiva mal posizionata. Cristante non riesce a chiudere, Luis Alberto si inserisce alle spalle della difesa e Caicedo lo manda in porta.

Gattuso potrebbe scegliere la difesa a tre, con il vantaggio di poter utilizzare i difensori centrali esterni per aggredire Gomez e Ilicic e avere un palleggio dal basso più sicuro. In questo modo potrebbe anche rinfoltire la zona centrale del campo per creare superiorità numerica e provare a far saltare i continui uno contro uno cercati dai giocatori di Gasperini. Continuare a privilegiare la catena di destra per la costruzione del gioco (il Milan come l’Atalanta è una delle squadre che costruisce di più da quel lato del campo) in assenza di Suso potrebbe essere un suicidio.

Il Milan tende a sovraccaricare il lato destro del campo in fase offensiva. A sinistra Borini, quasi fuori dall’inquadratura, riceverà il passaggio di Kessié, ma è troppo solo e lontano dalla porta per essere pericoloso.

Sovraccaricando la zona centrale del campo, il Milan potrebbe provare a far male all’Atalanta con le sue stesse armi, gli inserimenti dei centrocampisti. Dopotutto gli uomini a disposizione di Gattuso si prestano a questo tipo di gioco: Kalinic non sta passando un buon periodo di forma, ma è particolarmente abile nel gioco di sponda e nel servire i compagni (gioca 1.6 passaggi chiave a partita); Bonaventura e Kessié hanno dimostrato entrambi - proprio nell’Atalanta - di avere buone doti di inserimento e la capacità di fare gol. Lo stesso Borini potrebbe portare il dinamismo che è sembrato mancare al Milan.

Qualunque siano le scelte di Gattuso, il Milan deve fare un passo in avanti sia a livello d’intensità che di approccio alla partita se vuole provare a dare fastidio all’Atalanta, che in questo momento sembra essere una squadra migliore dei rossoneri, nonostante stiamo parlando di due squadre con gli stessi punti.

Torna Immobile!

L’ultimo gol su azione di Immobile in Serie A risale al 2-0 contro il Benevento del 29 ottobre. In quell’occasione Immobile ha segnato il classico gol alla Immobile: ha superato il marcatore con un movimento a mezzaluna ed è arrivato con perfetto tempismo a ricevere un assurdo filtrante di esterno di Milinkovic-Savic, e ha poi concluso in porta di collo interno di prima sul secondo palo.

La Lazio veniva da cinque vittorie consecutive e aveva raccolto la sesta goleando il Benevento.

Da lì in poi però Immobile ha segnato solo nel derby su rigore e la doppietta in Coppa Italia contro il Cittadella arrivata giusto in tempo per sfogarsi dalla frustrante squalifica rimediata contro il Torino. La Lazio nel frattempo ha perso tanti punti in campionato, vincendo solo contro la Sampdoria nelle ultime 5 partite.

È innegabile che il grande inizio di campionato sia legato anche alle prestazioni di Immobile e come questa flessione sia coincisa con quella dell’attaccante. Per quanto Luis Alberto e Milinkovic-Savic stiano facendo gli straordinari per coprirgli le spalle in questo momento particolare. Il centravanti della Lazio deve tornare a sbloccarsi su azione per permettere alla squadra di raccogliere quanto creato. La partita contro il Crotone sembra l'occasione giusta.

Il Sassuolo non è fatto per difendere Icardi

Dopo il pareggio dello Juventus Stadium, quello contro il Pordenone in casa e la sconfitta contro l’Udinese l’Inter ha bisogno di tornare ad alzare il ritmo dei propri risultati.

Prima di dover affrontare la Lazio, in una partita fondamentale per la lotta al piazzamento nella prossima Champions League, l’Inter ha l’occasione di fare tre punti in una partita, almeno sulla carta, facile. Spalletti ha avuto una settimana intera per preparare la partita con tutta la rosa a disposizione, a parte Vecino, indisponibile per squalifica. L’Inter messa in campo sarà quindi praticamente la migliore a disposizione e avrà la fortuna di poter disegnare un piano gara che calza a pennello per Icardi.

L’Inter utilizza principalmente i cross dalle fasce e la transizione offensiva per far arrivare il pallone in area di rigore al proprio capitano; il Sassuolo in questo dicembre ha subito 6 gol tra campionato e Coppa Italia (3 Fiorentina, 1 Crotone, 2 Atalanta) e tutti e 6 sono arrivati o da situazione di cross o su una transizione difensiva.

Insomma il Sassuolo sta faticando enormemente a difendere due chiari punti di forza dell’Inter di Spalletti.

L’occasione del Benevento

Neanche in una partita in casa contro un rivale diretto per la retrocessione e con un gol di vantaggio all’ora di gioco il Benevento è riuscito a fare i tre punti. Ora, nessuno vuole mettere fretta al Benevento, ogni squadra ci mette il tempo che ci mette a trovare la prima vittoria della propria storia in Serie A e se non è ancora arrivata dei motivi ci sono. Come abbiamo spiegato qui nella storia della maledizione del Benevento.

Nessuna fretta quindi, però con la vittoria di sabato scorso contro il Wolfsburg in casa il Colonia, l’ultima squadra rimasta oltre al Benevento dei cinque campionati più importanti senza vittoria, si è preso i primi tre punti.

 Delle prossime occasioni per provare a vincere questa maledetta partita, proprio il Genoa che ospita sabato il Benevento è l’ultima del girone d’andata contro un’altra squadra che lotta per non retrocedere.

La partita contro il Genoa quindi è quella, almeno secondo la classifica, più facile per il Benevento. Se non fosse che la squadra di Ballardini dà il meglio proprio quando si trova contro un avversario che vuole fare la partite. Il Genoa ha fatto gli ultimi due risultati positivi (Hellas e Fiorentina) con la sua difesa posizionale e le sue transizioni, esattamente quello che ci si può aspettare da una squadra che deve salvarsi allenata da Ballardini. Il Benevento sembra quindi la preda ideale per questo Genoa cinico. Se però il Benevento vuole vincere, UNA volta, questa è l’occasione. Altrimenti il prossimo avversario alla portata sembra il Crotone, il 18 febbraio.

Martin Caceres è in forma

Dopo un inizio disastroso, come quello del Verona dopotutto, Martin Caceres sembra aver trovato la forma ideale. Complici i tanti infortuni, il difensore ci ha messo un po’, ma oggi è uno dei giocatori più in forma della squadra. Da terzino sinistro contro il Milan è stato uno dei migliori in campo: non solo ha vinto 4 contrasti (più di ogni altro suo compagno), intercettato 3 passaggi e spazzato 4 palloni, Caceres ha anche fornito spesso uno scarico alla manovra offensiva del Verona finendo con due cross e dominando sulla fascia sinistra il duello contro Suso, un cliente mica facile.

Lo stesso tipo di prestazione che aveva fornito contro la SPAL, quando aveva segnato anche un gol, giocando però da terzino destro. La duttilità di Caceres, e la sua capacità di attaccare (l’uruguaiano tira 1.1 volte a partita, non poco per un difensore) e difendere sia a destra che a sinistra, possono essere fondamentali per il 4-4-1-1 di Pecchia. Il Verona conta molto sulla capacità delle sue catene esterne di creare gioco e per una formazione che lotta per la salvezza avere Caceres in queste condizioni è un lusso.

Riuscirà ad essere decisivo anche contro l’Udinese?