Juventus, Bernardeschi: "Con le altre la differenza è nella mentalità. Buffon esempio anche quando non parla"
Serie AIl fantasista bianconero si racconta in esclusiva su Sky Sport 24. Tanti gli argomenti trattati: la differenza tra la Juventus e le altre squadre, i suoi primi mesi a Torino, il concittadino Buffon, il rapporto con Allegri e... l'abbigliamento. "Dobbiamo continuare su questa strada. Nel 2018 voglio vincere"
Uno dei volti nuovi in casa Juventus, un giocatore sul quale la società bianconera ha investito tanto in estate e nel quale crede tanto. E dal canto suo, Federico Bernardeschi, sta piano piano entrando nei meccanismi di Allegri ritagliandosi sempre più spazio. In un'intervista esclusiva su Sky Sport 24, il n.33 bianconero ha parlato di diversi argomenti. A partire da quello più recente, la vittoria sulla Roma: "Una vittoria importante contro una squadra che lotta per restare nelle prime posizioni di classifica. Abbiamo dato un segnale importante chiudendo un ciclo di partite molto difficile per noi e l'abbiamo fatto nel migliore dei modi. Questo ci gratifica molto, è la strada giusta sulla quale continuare. Gli scontri diretti hanno ribadito che siamo ancora noi quelli da battere? Più che ribadire, è importante sottolineare quanto che la Juve stia seguendo una sua strada da tanti anni ed è la strada giusta, perché ha vinto sei scudetti. Deve continuare così: quando arrivano i risultati dettati dal lavoro, questo ti riempie d'orgoglio".
Il rapporto con Buffon, i bilanci e i nuovi propositi...
Bernardeschi si concentra poi sul suo approccio al mondo bianconero, da un punto di vista più personale: "Da fuori mi colpiva la mentalità della Juve, come affrontavano le partite. Da dentro ti accorgi di cosa c'è dietro, un lavoro di tante ore, un sacrificio, voglia di vincere e arrivare. Questa è differenza tra la Juventus e le altre squadre. Il impatto con la Juve? Vivo molto serenamente tutto questo mii trovo benissimo. Allegri mi dice di stare tranquillo, che devo lavorare e migliorare come sto facendo". Inevitabile parlare del suo concittadino, Buffon: "Parliamo di Carrara, è normale, è la città da dove veniamo. Buffon è un esempio da seguire, anche quando non parla. Poi mi dice di stare tranquillo, sereno. Un consiglio che dà a me ma a tutti. Parliamo in dialetto? No, perché anche se è molto bello resta complicato". Fine dell'anno tempo di bilanci e propositi: "Del 2017 mi porto tutta la stagione scorsa con grande orgoglio, perché mi ha permesso di arrivare qui. L'immagine più bella è quando sono arrivato a Torino e c'erano tanti tifosi ad accogliermi pieni di calore e di gioia. Mi riempie d'orgoglio. Proposito del 2018? Vincere e alzare più trofei possibile". Alla festa di Natale bianconera era uno dei più eleganti: "Ognuno cerca di vestirsi come più gli piace, io seguo la moda e mi piace farlo. Un altro come me è Marchisio".