Il calciatore rossoblù svela: "Nei miei dodici mesi qui è successo di tutto. Cagliari è la mia sfida, ne avevo bisogno. Juventus? C'è rammarico per la sconfitta. Contro il Milan sarà una battaglia, servirà giocare con la giusta mentalità"
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E' una delle sorprese più belle di questa prima parte di stagione del Cagliari, tra i punti fermi della formazione rossoblù c'è Paolo Faragò: 18 presenze, due gol e quattro assist in campionato; numeri che si aggiungono a prove sempre più convincenti. A un anno esatto dal suo arrivo in Sardegna, il calciatore del Cagliari racconta al Corriere dello Sport i suoi primi 12 mesi in rossoblù: "Diciamo che è successo di tutto. Dall'infortunio appena arrivato che mi ha impedito di inserirmi subito, al necessario periodo di rodaggio. Diciamo che a partire da questa stagione, con il ritiro fatto con il gruppo, ho iniziato il mio vero primo campionato con il Cagliari e non posso che essere soddisfatto. Cagliari era una sfida di cui avevo bisogno". A rilanciare Faragò in questa stagione anche il cambio di ruolo: "Già a Novara mi era capitato di fare l'esterno, ma non il terzino come a inizio stagione. Giocando largo ho dovuto imparare tanti movimenti nuovi, una diversa postura e tutto il discorso tattico, ma ho cercato di impegnarmi per riuscirci alla svelta", le parole del calciatore rossoblù.
"Grande rammarico per il ko con la Juventus. Milan? Sarà un'altra battaglia"
Faragò che torna a parlare dell'ultima gara persa dal suo Cagliari contro la Juventus: "C’è il grande rammarico di non aver portato a casa un risultato positivo nonostante fosse alla nostra portata. Resta la consapevolezza che, giocando in questo modo, possiamo giocacela con tutti", le parole del calciatore rossoblù, che pensa già al prossimo impegno di campionato contro il Milan in programma alla ripresa del campionato: "Ci teniamo stretti rabbia e rammarico per utilizzarli in un'altra battaglia. Dobbiamo affrontarli con la mentalità di chi si deve salvare e fare punti", ha aggiunto Faragò. Che ha poi concluso con alcuni ringraziamenti speciali: "Dico grazie a tutti quelli che, nei cinque anni da professionista, hanno lavorato con me e mi hanno dato qualcosa. Se devo fare un nome dico Alessandro Agostini che mi dà tanti consigli sulla fase difensiva", ha concluso il calciatore del Cagliari.