Serie A, doppio Kean nella vittoria del Verona contro la Fiorentina. La storia dell'attaccante nato nel 2000

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Moise Kean decisivo nella vittoria 4-1 del Verona in trasferta contro la Fiorentina con una doppietta. Ripercorriamo la storia dell'attaccante di proprietà della Juventus, che tra un mese esatto compirà 18 anni

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Il Verona vince 4-1 in trasferta contro la Fiorentina grazie anche a due reti di Moise Kean, 17enne attaccante di proprietà della Juventus. La prima doppietta tra i grandi regala al Verona tre punti preziosi nella lotta salvezza, al termine di una settimana molto difficile per la squadra allenata da Fabio Pecchia, che sette giorni fa era stata sconfitta dal Crotone e poi pesantemente contestata dai propri tifosi all'interno e all'esterno dello stadio

Una famiglia in gol...

Kean ha battuto Sportiello due volte nel corso della sfida contro la Fiorentina: il gol dello 0-2 dopo 19 minuti arriva al termine di un'azione personale di Matos concretizzata da Kean, che deposita in rete senza problemi il cross del compagno di squadra. La punta di origine ivoriana segna anche la terza rete del Verona dopo un minuto del secondo tempo, in contropiede su assist di Petkovic. Al momento della sostituzione con Souprayen al 62' anche il pubblico di casa ha applaudito la sua prova. Applausi che ha ricevuto nel pomeriggio anche il fratello maggiore di Moise, Giovanni Kean Dossé decisivo nella vittoria 3-2 della Sancataldese contro l'Ebolitana nel girone I della Serie D. Dopo l'esordio in Serie A e in Champions League nel novembre 2016, il fratello di 7 anni più grande in un'intervista aveva espresso tutta la sua gioia per i primi passi da professionista di Moise: "Mi sono commosso" e aveva aggiunto alcuni dettagli sull'infanzia non proprio felice del fratellino: "Ha visto cose che un bambino non dovrebbe mai vedere. Nostro padre ci ha lasciato e per anni è stato assente. È un bimbo, ma dentro ha molto più di 16 anni". Tra un mese esatto invece ne compirà 18, ma la festa è stata già celebrata oggi. 28 gennaio 2018, una data che la famiglia difficilmente dimenticherà con una dedica speciale alla mamma che, come ricordava il fratello Giovanni: "Non ci ha fatto mancare nulla. Soprattutto perché ci ha dato amore e trasmesso i valori più importanti. Moise ha la testa sulle spalle grazie a lei".

 

 

 

 

 

 

 

 

Un talento del 2000

Moise nasce a Vercelli il 28 febbraio del 2000 da genitori di origini ivoriane. Notato da Renato Biasi, ex portiere con una presenza in Serie A con la maglia del Torino, che lo segnala all'Asti, Moise successivamente entra nelle giovanili granata ma all'età di dieci anni si trasferisce alla Juventus. Segna fin da subito molte reti nelle giovanili bianconere raggiungendo nel 2014 la finale del campionato dei Giovanissimi Nazionali, persa poi contro la Roma. L'anno successivo realizza ben 21 reti in 10 partite guadagnandosi una promozione nella categoria superiore, gli Allievi Nazionali, con i quali segna 14 gol in 15 presenze. Sia nei Giovanissimi che negli Allievi, Kean ha giocato con ragazzi meno giovani di lui. Nella stagione 2015/2016 l'esplosione definitiva con la Primavera: a fine anno i gol saranno 24 in 26 partite.

 

 

Italia sì, ma da settembre...

Moise Kean ha la doppia nazionalità, italiana e ivoriana, ma ha scelto di indossare la maglia azzurra fin dal 17 marzo 2015, quando ha esordito nell'Under 15 di Costantino Rocca a Tirana contro l'Albania Under 17. Dopo 6 presenze e 2 reti con l'Under 15, Kean ha realizzato 3 gol con la maglia dell'Under 16, per poi essere rapidamente promosso nella selezione Under 17. Nel maggio 2016 prende parte alla fase finale del Campionato Europeo, segnando all'esordio nella vittoria 2-1 contro la Serbia. Nella partita successiva contro l'Olanda però Moise viene espulso per doppia ammonizione: l'Italia perde 1-0, poi va ko anche con la Spagna e gli azzurri vengono eliminati. Nel settembre 2017 Paolo Nicolato lo convoca e lo fa esordire contro la Turchia ma due giorni dopo viene allontanato dal ritiro insieme al compagno di squadra Gianluca Scamacca del Sassuolo. Si scoprirà successivamente che i due si sono resi protagonisti di continui e pesanti scherzi ai danni dei compagni e degli altri ospiti dell'albergo di Salsomaggiore Terme, nel quale alloggiava la squadra. Dal quel momento non verrà più chiamato, ma c'è da esser certi che Moise farà di tutto per tornare nel giro della Nazionale perché come rivelò due anni fa a Sky Sport "Il sogno è quello di vincere il Mondiale, è per me un onore indossare questa maglia. Sono nato e cresciuto qui, con i miei amici di nazionalità italiana anche se sono ovviamente orgoglioso delle mie origini ivoriane".

 

 

 

Novembre 2016, un mese da ricordare

Che ne sanno i 2000? Niente, fino al 19 novembre 2016, quando all'età di 16 anni e 255 giorni, Moise Kean è il primo giocatore nato in questo secolo a scendere in campo in Serie A, sostituendo all'84' Mandzukic nella vittoria 3-0 contro il Pescara. Grande la gioia nel post partita: "Sono al settimo cielo per il mio esordio in Serie A, ma questo è solo l'inizio. Voglio arrivare ancora più in alto". E più in alto ci arriverà tre giorni più tardi, il 22 novembre, quando Massimiliano Allegri lo fa esordire anche in Champions League, nella vittoria 3-1 contro il Siviglia. Diventa anche il più giovane a giocare nella principale competizione europea con la maglia di una squadra italiana, anche se il record assouto appartiene a Celestine Babayaro in campo con l'Anderlecht nel 1994 a 16 anni e 87 giorni.

 

 

 

 

Kean e Pellegri, destini incrociati

Pietro Pellegri si è trasferito dal Genoa al Monaco e si è commosso salutando i tifosi, proprio nel pomeriggio nel quale Kean al Franchi di Firenze ha fatto gioire e sperare i tifosi del Verona con la sua doppietta. Ma perché questi due giovani e talentuosi attaccanti hanno diversi aspetti in comune, oltre a tutto quello che è successo in questo freddo ultimo fine settimana di gennaio? Un mese dopo l'esordio di Kean contro il Pescara, Pellegri (nato il 17 marzo 2001) viene mandato in campo contro il Torino all'età di 15 anni e 280 giorni, eguagliando il record di Amedeo Amadei. Poi le loro storie si rincrociano nuovamente l'ultimo weekend di maggio: Kean, dopo le due presenze contro Pescara e Siviglia e un minuto di gioco contro il Milan a marzo, si riaffaccia in campo a Bologna nell'ultima giornata di campionato: in pieno recupero regala la vittoria 2-1 ai bianconeri, a scudetto già conquistato. E' il primo 2000 a segnare in Serie A. Il giorno successivo Pellegri segna all'Olimpico contro la Roma, diventando il terzo marcatore più giovane della Serie A, dopo Amadei e Gianni Rivera. E chi sarà stato il primo "millenial" a realizzare una doppietta: sempre lui, il giovane talento di Genova, che lo scorso 17 settembre, con le due reti contro la Lazio è diventato il primo 2000 a segnare più di un gol in uno dei principali campionati d'Europa. Oggi l'impresa è riuscita anche a Kean. Destini incrociati...

 

 

 

Fiorentina, dal cucchiaio bianconero alla doppietta veronese

Concluso il campionato con la vittoria di Bologna, la Juventus si trasferisce a Cardiff, dove la settimana successiva verrà sconfitta nella finale di Champions League dal Real Madrid. Ma Kean è troppo importante per la squadra Primavera, allenata da Fabio Grosso, impegnata nei playoff del campionato e, smaltita la delusione per il ko contro gli spagnoli, è titolare nella semifinale contro la Fiorentina. La sfida termina in parità, e sono necessari i calci di rigore per stabilire chi si giocherà lo scudetto nella finale contro l'Inter. Moise va sul dischetto e dopo una rincorsa bizzarra prova un cucchiaio alquanto difettoso, facendo una pessima figura. Dopo il suo errore Gori realizza e porta la Fiorentina in finale. Una stagione da ricordare per sempre si chiude nel peggiore dei modi. Comincia l'estate con tante voci di mercato che coinvolgono Kean, ma fino al 31 agosto l'attaccante (legato da un contratto fino al 2020) non si muove. Proprio nell'ultimo giorno di mercato si trasferisce in prestito secco al Verona, neopromosso in Serie A. E il destino gli mette di fronte ancora la Fiorentina per il suo esordio con la nuova maglia: gioca il secondo tempo di una partita disastrosa per la sua squadra, sconfitta 5-0 al Bentegodi. Alla sua terza partita giocata dal primo minuto segna contro il Torino, la sua rete è decisiva nel pareggio 2-2. Per il Verona la stagione è molto difficile e con poche gioie, ma il 17 dicembre a Verona arriva il Milan. Per la squadra di Pecchia è una domenica perfetta, vittoria 3-0 e gloria personale per Kean che al 55' riceve da Bessa e di sinistro batte Donnarumma. Con una calma che ha ricordato le giornate migliori di Mario Balotelli, un giocatore al quale Moise si è sempre ispirato, tanto da mostrare una maglietta con la scritta "Why Always Me?" ai tempi della Primavera bianconera. Perché sempre la Fiorentina? Se lo sarà chiesto Kean dopo la doppietta che ha rilanciato il Verona. Ma per una volta il ricordo sarà positivo e la speranza è che la giornata di oggi sia l'inizio di una carriera ricca di soddisfazioni. Anche per il calcio italiano, che ha tanto bisogno anche del talento e delle fresche energie dei giovani. 2000 fatevi avanti...