Cabine da incubo, il weekend nero del VAR

Serie A

Lorenzo Fontani

Se la riunione di due settimane fa tra il designatore Rizzoli, il supervisore Var Rosetti e gli allenatori di serie A si fosse fatta oggi, non sarebbe bastata l'intera giornata. Troppe le risposte da dare sugli episodi arbitrali del weekend. Ci proviamo noi, iniziando da Milan-Lazio per finire con Samp-Roma di mercoledì scorso

- Perché non è stato annullato il gol di Cutrone?

Perché il replay decisivo non è stato visto dai Var. I video assistenti di Irrati, i "mondiali" Rocchi e Di Liberatore (saranno a Russia 2018) non hanno avuto la minima percezione di un possibile tocco di braccio, così come peraltro non la aveva avuta nessuno in campo. Si sono concentrati sul controllo di un eventuale fuorigioco e nessuna immagine ha fatto sorgere sospetti: altrimenti, avendo a disposizione tutte le telecamere (comprese quelle esclusive delle singole tv) avrebbero chiesto di poter controllare altri replay oltre a quelli forniti di default. Lo stesso errore - in maniera ancor più vistosa - lo commise Tagliavento - da Var - in occasione del famoso mani di Torreira in Sassuolo-Samp. Morale, come dice il protocollo: "la precisione è più importante della velocità". E pazienza se si perde un po' più di tempo. Curiosità: Cutrone rischia la prova tv, che da Codice di Giustizia Sportiva può scattare - tra l'altro - per i gol segnati volontariamente di mano e sfuggiti all'arbitro. Gilardino in un famoso Palermo-Fiorentina prese due giornate, ma il mani era più plateale. Vedremo.

- Perché è stato annullato il gol-vittoria del Crotone?

Perché è stata ritenuta punibile - sbagliando - la posizione di uno, o entrambi, tra Budimir e Capuano, che sul colpo di testa di Ceccherini (partito in posizione regolare) sono in fuorigioco "geografico" sul secondo palo. L'assistente Crispo dopo il gol resta fermo: ha "battezzato" la posizione ma discute con Tagliavento della punibilità per interferenza, poi alza la bandierina mentre l'arbitro va a rivedere l'episodio. Sta infatti a lui valutare se un attaccante tenti di giocare il pallone o comunque faccia un'azione impattando sulla capacità del portiere di provare la parata. La risposta, vedendo le immagini, sembra proprio no, ma il gol viene alla fine annullato. Non un pomeriggio felicissimo per Tagliavento che aveva anche concesso su suggerimento di Damato un rigore non certo clamoroso al Crotone e soprattutto espulso Pisacane per un'entrata che non sembrava da rosso - senza correggersi dopo averla rivista al monitor.

- Perché è stato dato rigore al Napoli e non al Bologna?

Perché così ha deciso l'arbitro e in nessuno dei due casi c'è stato un chiaro errore da parte di Mazzoleni: la trattenuta di Masina su Callejon è davvero appena accennata ma tanto basta a disinnescare il Var, mentre la posizione del braccio di Koulibaly rende - come si dice in gergo - "supportabile" la scelta di ritenere involontario il gesto (serve non solo il "maggiore ostacolo" per essere punibili, ma anche l'intenzione di costituirlo). Domanda nella domanda: perché Mazzoleni non è andato a rivedere personalmente l'episodio? Perché evidentemente sia lui che il Var Orsato erano convinti della non punibilità. E attenzione a un equivoco: Rizzoli - dopo i casi Mertens e Bernardeschi, non ha mai detto che vanno rivisti tutti i tocchi di mano in area, ma soltanto quelli dubbi. E qui di dubbi, bisogna pensare, gli arbitri non ne hanno avuti.

- Perché è stato convalidato il terzo gol del Torino?

E' l'unico caso in cui si fatica a trovare la risposta: cross da destra, colpo di testa di De Silvestri, respinta di Brignoli e gol di Obi annullato per fuorigioco. Quando è tutto pronto per ripartire con una punizione per il Benevento, i Var Abisso e Costanzo inducono Mariani a convalidare il gol: ma il fermo immagine della Var review mostra la punta del piede di Obi appena oltre la linea del fuorigioco. Anche nel dubbio, la decisione del campo, e quindi l'annullamento del gol, andrebbe confermata. Inspiegabilmente invece la rete viene convalidata.

- Chievo-Juve: aveva ragione Maresca o Cacciatore?

Maresca. In occasione dell'espulsione di Cacciatore l'arbitro applica in maniera ineccepibile il regolamento. Lascia giocare con Cacciatore a terra perché non c'è un colpo alla testa o l'evidenza di un grave infortunio, poi a gioco fermo invita la panchina a soccorrerlo. A quel punto Cacciatore si rialza e vorrebbe - col Chievo già in 9 - andare a difendere sul calcio d'angolo. Ma i medici sono già entrati in campo e la regola è chiara: "se l'arbitro ha autorizzato sanitari o barellieri a entrare sul terreno di gioco, il calciatore dovrà uscirne a piedi o in barella". Il resto, anzi il gesto - delle manette - giustifica pienamente il rosso.

- Samp-Roma e Roma-Samp: andavano rivisti il fallo su Strootman e quello su Florenzi?

No, anzi ni. L'azione del rigore per il mani di Kolarov a Genova (rigore giusto) nasce da un contrasto Ferrari-Strootman dalla parte opposta: sembrerebbe l'inizio della famosa "fase di attacco" da rivedere in occasione di gol e rigori, ma secondo interpretazioni ufficiose in realtà l'intervento e il successivo disimpegno di Ferrari andrebbero "azzerati" (è una fase di difesa e non di attacco), e l'azione considerata dal passaggio successivo. Nessun dubbio sulla punizione da cui nasce il gol di Zapata a Roma. Comunque si giudichi il contatto Kownacki-Florenzi non è sindacabile dal Var: le riprese di gioco (punizioni, calci d'angolo, ecc...) da protocollo non possono essere riviste.