Torino, la cura Mazzarri funziona: 7 punti in 3 gare

Serie A
Walter Mazzarri, allenatore del Torino (foto Getty)

Il cambio di allenatore ha riportato i granata in corsa per l'Europa. 7 punti nelle tre partite sotto la gestione Mazzarri, merito di una difesa solida e con Obi e Niang sugli scudi

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Due vittorie e un pareggio, 7 punti totali. È il bottino di Walter Mazzarri nella prime tre partite alla guida del Torino, una squadra in netta crescita e ora in orbita Europa, con il sesto posto occupato dalla Sampdoria distante cinque lunghezze. Questo Toro vince e convince. E diverte anche perché gioca bene e segna tanto, come dimostrano le 7 reti realizzate in questo mini ciclo conseguente all'eliminazione in Coppa Italia e all'esonero di Mihajlovic. Merito di Mazzarri? Il cambio di allenatore porta da sé sempre una scossa psicologica, ma non si possono non sottolineare i benefici apportati dall'ex Watford, in particolare nei confronti di alcuni singoli. Etichettato spesso come integralista dal punto di vista tattico, Mazzarri ha sorpreso in tanti affidandosi al 4-3-3 con cui scendevano in campo i granata nelle ultime settimane dell'era Mihajlovic dopo aver provato a lungo senza successo il modulo con i tre trequartisti alle spalle dell'unica punta. L'allenatore toscano non ha apportato grossi cambi neanche a livello di uomini, tranne in un reparto: il centrocampo. In questo settore Mazzarri ha pensato bene di privilegiare muscoli e polmoni a piedi delicati. Panchina quindi per un regista classico come Valdifiori e maglia da titolare a Rincon e Obi, due che corrono tanto, oltre a Baselli, abile nell'inserimento e a fare da collante tra i reparti. Una variazione che ha garantito più copertura alla difesa, colpita solo dalla rete di Berardi negli ultimi 270 minuti, e che ha dato brio anche all'attacco.

La crescita di Obi e Niang, la carta Belotti

Proprio Obi è stata infatti la grande sorpresa in zona gol, con due centri in due partite di fila e una presenza costante in zona offensiva. È cresciuto tanto poi anche Mbaye Niang che ha approfittato dell'assenza per infortunio di Belotti per mettersi in mostra nel ruolo di prima punta. Il gol al Bologna per sbloccarsi, un'altra buona prova a Reggio Emilia con il Sassuolo e ancora a segno nella sfida casalinga contro il Benevento, a sugellare una prestazione di qualità e quantità. Con il rientro del Gallo Mazzarri avrà a disposizione un'ulteriore arma a disposizione, forse la più importante, per accendere i sogni europei dei tifosi granata. Un test importante per valutare il reale impatto della svolta adottata in casa Toro sarà la trasferta di sabato prossimo sul campo della Sampdoria, avversaria che gioca bene ed è una diretta concorrente per l'accesso alle coppe. Poi ci sarà la sfida contro l'Udinese e il derby con la Juve e questi match potranno dire dove può arrivare questa squadra che, non va dimenticato, aveva avuto un grande avvio anche nel girone d'andata.