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Inter-Bologna 2-1: decide Karamoh dopo i gol di Eder e Palacio. GOL E HIGHLIGHTS

Serie A

Michele Mastrogiacomo

I nerazzurri tornano al successo dopo oltre due mesi grazie al super gol di Karamoh nella ripresa, che decide la gara dopo i gol nei primi 45 minuti di Eder e Palacio. Il Bolgona chiude in nove per le espulsioni di Mbaye e Masina nel finale. Con questa vittoria Spalletti supera la Lazio e torna al terzo posto

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INTER-BOLOGNA 2-1

2' Eder (I), 25' Palacio (B), 63' Karamoh (I)

Inter (4-2-3-1): Handanovic; Cancelo, Skriniar, Miranda (46' Lopez), D'Ambrosio; Borja Valero, Vecino; Karamoh, Brozovic (58' Rafinha), Perisic; Eder. Allenatore: Spalletti
Bologna (4-3-3): Mirante; Mbaye, De Maio, Gonzalez, Masina; Poli, Pulgar, Dzemaili; Di Francesco, Palacio, Orsolini (66' Falletti). Allenatore: Donadoni
Espulsi: 67' Mbaye, 94' Masina

Evidentemente serviva la sua freschezza per scuotere una squadra sull’orlo di un baratro nerazzurro. La sua gamba agile e soprattutto la sua testa sgombra, non appesantita da quelle responsabilità che i giocatori di Spalletti, in questo momento, non sono in grado di affrontare. Perché senza di lui, senza quel guizzo al 18’ del secondo tempo in una partita dominata ancora una volta da ansie e fantasmi, alla fine non sarebbe arrivata nemmeno questa vittoria. E invece, grazie alla perla di Karamoh, Spalletti torna al successo dopo due mesi e, in quel mezzo fondo che si appresta a diventare la corsa a tre verso un posto in Champions, sorpassa la Lazio e si riprende quel ruolo di lepre che sia biancocelesti che giallorossi vorrebbero tanto interpretare. Una vera perla la rete del francesino prelevato dal Caen e, fino a questo pomeriggio, utilizzato dal primo minuto solo contro il Pordenone in Coppa Italia: allungo, sterzo, dribbling, visione di gioco e, ovviamente, grande tecnica, a trasformare in applausi i fischi che San Siro aveva riservato, copiosissimi, a Perisic e Brozovic su tutti. E’ la vittoria del carattere di un ragazzino e delle prime volte, quella tanto agognata e ottenuta contro un Bologna volenteroso e che ha trovato ancora una volta in Palacio il migliore in campo. Di Cancelo terzino destro, di Rafinha trequartista (ancora malissimo Brozovic) e di Lisandro Lopez nuovo idolo, bravo a sostituire nella ripresa un imbarazzante Miranda (uscito anche per un problema all’adduttore della coscia sinistra). Una vittoria complicata e non pulitissima, ma accolta a braccia aperte da Luciano Spalletti, che come i suoi tifosi non vedeva l’ora di tornare ad esultare. Ci voleva l’aiutino, è arrivato dal francese.

Luciano cambia l'Inter

Spalletti rovista tra le proprie limitate risorse per provare a cambiare volto a un’Inter che da una vita oramai non vince in campionato e dal cilindro pesca la mossa Karamoh, mandato in campo per la prima volta in A al posto di Candreva. Dietro a Eder (Icardi è out) è confermato Brozovic, Rafinha infatti non è ancora pronto per i novanta minuti e va in panchina. Sul campo gli effetti di questo cambiamento di fanno sentire subito, bastano appena 3 minuti. Proprio Karamoh si sgancia sulla destra e premia l’inserimento di Brozovic, che riesce a crossare prima che la palla esca sul fondo: Eder è piazzato bene, anticipa De Maio e infila Mirante per l’immediato 1-0. A San Siro è subito festa: secondo gol di fila per l’italo-brasiliano, quinto nelle ultime quattro in cui è partito titolare. Icardi, a bordo campo in giubbotto di pelle, può dormire sonni tranquilli. Gli stessi che sperano di vivere per un pomeriggio i tifosi nerazzurri, bastonati da due mesi di mancati successi e rivitalizzati dal vantaggio iniziale. L’illusione creata dal gol, però, non cancella i mali dell’Inter, che dopo il vantaggio comincia ad amministrare senza riuscire ad affondare come vorrebbe, mentre il Bologna conquista campo e fiducia. Lo squillo rossoblu arriva dal giocatore più applaudito di San Siro, quel Palacio che prima sfiora il vantaggio con un colpo di testa su cross dalla sinistra di Masina (ottimo intervento di Handanovic) e poi realizza, al 25’, il gol del pari che rigetta nel baratro il Meazza. Tutto nasce da un incredibile svarione di Miranda che, nell’atto di rinviare, cicca malamente il pallone e libera l’argentino solo davanti a Palacio: l’ex Inter è freddissimo, controlla col petto, fa rimbalzare il pallone e poi lo scaraventa con sicurezza alle spalle dello sloveno. Fischi e applausi: i primi solo per l’Inter, i secondi tutti per Palacio.

Una questione di Var

San Siro è gelato, i giocatori di Spalletti sembrano attanagliati da quella paura di non vincere che oramai da 8 giornate ha trasformato una squadra in corsa per lo scudetto in una che con difficoltà lotta per un posto in Champions. Il Bologna, invece, sembra padrone del campo, anche se di vere occasioni per il 2-1 non ne arrivano, e per attendere una reazione nerazzurra bisogna aspettare un errore della difesa rossoblu, comunque non concretizzato dal destro a giro di Perisic che, lemme lemme, termina la sua corsa tra le mani di Mirante. Fischi, anche per il croato. Da un angolo ci prova Skriniar, quindi Vecino a due minuti dalla fine senza impensierire Mirante, ma l’occasione migliore (almeno potenziale) sarebbe potuta essere quella dagli undici metri, se Valeri avesse accordato un rigore per il netto atterramento di Poli ai danni di Eder: il Var non lo aiuta e il primo tempo si chiude qui. Sull’1-1 e, ovviamente, tra i fischi.

Miranda out, Lisandro Lopez in

La prestazione del primo tempo, ma soprattutto le precarie condizioni fisiche (risentimento muscolare all’adduttore della coscia sinistra), consigliano a Spalletti di sostituire Miranda all’intervallo: vicino a Skriniar allora va Lisandro Lopez, all’esordio assoluto in nerazzurro. Quello che deve cambiare nei nerazzurri, però, più che gli uomini è l’atteggiamento generale dei giocatori in campo, come pietrificati da una responsabilità che sanno di non poter reggere. Come Perisic e Brozovic, bersagliati dai fischi in maniera impietosa ogni qual volta che sbagliano un appoggio. Figurarsi quando accade che falliscano un gol all’apparenza facile, come capitato all’esterno ex Wolfsburg al 53’ dopo la fuga e il cross dalla destra di Eder. Per la verità, quando ci mette intensità l’Inter è anche sfortunata, chiedere a D’Ambrosio: su un angolo dalla destra arriva di testa sulla sponda di Vecino, ma la sua zuccata si stampa sulla traversa dopo aver rimbalzato per terra, e sul successivo tentativo in rovesciata il terzino viene anticipato da Skriniar.

All'improvviso, Karamoh

Il tempo passa e la paura nerazzurra resta, anzi se possibile aumenta. Spalletti toglie Brozovic, che risponde con un applauso polemico all’uragano di fischi che lo accompagna fuori dal campo, e inserisce Rafinha, ma è già in campo l’uomo del destino nerazzurro. E’ francese, ha 19 anni ed è alla prima in assoluto in Serie A. E dopo 18 minuti della ripresa decide che è arrivato il momento di farsi conoscere al pubblico italiano. Parliamo ovviamente di Karamoh, che riesce lì dove tutti i suoi compagni avevano fallito: prende palla sulla destra, salta due giocatori in velocità, scambia con Rafinha, ne salta un altro e ai 20 metri lascia partire un sinistro imparabile che si infila sotto l’incrocio alla destra di Mirante. Ora sì che San Siro è un tripudio di applausi. 

Paura, ma non troppa

Il ragazzino sveglia i pachidermi e si prende l’Inter proprio nel momento del massimo bisogno. Passata in vantaggio, la squadra di Spalletti sembra come rigenerata, anche se il lampo di Karamoh rimane comunque un episodio isolato. Quanto meno ora c’è una squadra: più viva, più reattiva, più vivace. Dall’altra parte, però, nonostante l’espulsione di Mbaye per un doppio giallo in 5 minuti, il Bologna non demorde e, dopo essere scomparso dal campo per un qurto d'ora, torna alla carica nei minuti finali. A 5 dalla fine San Siro trattiene il fiato dopo che il Var richiama l’attenzione di Valeri per un fallo di mano di D’Ambrosio su un cross di Falletti: l’arbitro si avvicina al monitor, ma valuta come involontario il tocco del terzino nerazzurro. Paura svanita, ma solo per pochi secondi, perché Gagliardini lancia involontariamente Palacio e Handanovic è costretto alla super parata sull’argentino. Nel frattempo Karamoh è uscito e Perisic gioca con un braccio solo dopo essersi slogato la spalla sinistra, Spalletti si agita e Rafinha prova a tenere palla per conquistare falli e guadagnare secondi preziosi. Finisce così, con un po’ di sofferenza. Ma dopo oltre due mesi ai tifosi nerazzurri può andar anche bene. L’Inter torna a vincere, già questa è una notizia. E deve ringraziare un diciannovenne.

LE STATISTICHE DELLA PARTITA

-Il Bologna invece ha subito almeno due reti in otto delle ultime nove partite di campionato.
-L'Inter non segnava più di un gol nella stessa partita di campionato dal 3 dicembre (v Chievo).
-Karamoh ha segnato il suo primo gol in Serie A alla sua prima presenza da titolare in campionato.
-Quello di D'Ambrosio è stato il 14' palo colpito dall'Inter in questa Serie A: nessuna squadra ne ha colpiti di piu.
-Nelle ultime tre partite di Serie A, il Bologna ha sia segnato che subito gol nel corso del primo tempo.
-Marcelo Brozovic ha fornito un assist vincente in tutte le ultime tre partite giocate a San Siro in campionato.
-Marcelo Brozovic ha fornito un assist vincente in tutte le ultime tre partite giocate a San Siro in campionato.
-Rodrigo Palacio ha segnato tre gol nelle ultime quattro partite in cui ha giocato contro l'Inter in Serie A, tutte a San Siro.
-Quello di Éder (dopo 1' 31'') è il gol più rapido segnato dall'Inter in Serie A da febbraio 2007 (Adriano contro il Chievo dopo 43 secondi).
-Eder ha segnato cinque gol nelle ultime quattro partite in cui è partito titolare.