Milan, Cutrone d'oro: meglio di lui solo Mbappé e… Kownacki
Serie ANon si ferma più il miglior marcatore del Milan, talento a costo zero. Tra gli U-21 della top 5 d'Europa, Cutrone regge il confronto con Mbappé e Bailey andando a segno con maggiore frequenza. Meglio di Gabriel Jesus e Rashford, l'unico a superarlo nel rapporto gol/minuti è il prossimo avversario Kownacki
Ormai una sentenza, "El segna semper lü" sulla falsariga di Maurizio Ganz nella Milano rossonerazzurra degli anni '90. Il presente ci porta invece a Patrick Cutrone da Parè, piccolo centro nel comasco, vent’anni appena compiuti e un rendimento spaventoso al battesimo tra i professionisti. In pochi giorni Patrick ha fatto '13', un po' come il Milan che ha puntato su di lui ad agosto: quale migliore regalo per il compleanno di papà Pasquale, già omaggiato con il numero di maglia a simboleggiarne l’anno di nascita. Inizialmente accostato a Belotti, parallelo che oggi rievoca Pippo Inzaghi per tempismo e senso del gol: se l’estetica magari non è il piatto forte della casa, il ragazzo del vivaio si è riscoperto una calamita in area piccola, istinto innato e rara qualità nell’occupare gli spazi sotto porta. "Cutrone ha il veleno negli ultimi sedici metri", la benedizione di Gattuso che non può più farne a meno. Quasi un paradosso per chi nemmeno doveva esserci tra gli attaccanti del Milan, reparto rivoluzionato in estate: meno completo di Kalinic, secondo pure ad André Silva per repertorio tecnico, certo è che Cutrone capitalizza al massimo il gioco dei rossoneri ergendosi a titolare inamovibile. È lui il 20enne milanista più prolifico di sempre alla prima stagione, un talento a costo zero tra i migliori gioielli della top 5 continentale.
Dietro solo a Mbappé
Un’eccellenza senza prezzo che occupa il podio dei ragazzi nell’Europa che conta. Tra i nati dal 1 dicembre 1997 in avanti, infatti, Cutrone è secondo per gol segnati solo all’enfant prodige Kylian Mbappé: classe 1998 come Patrick, perfettamente inserito nella realtà stellare del PSG a fronte dell’investimento estivo pari a 180 milioni di euro. Una cifra da capogiro ma confortata dalle 15 reti stagionali dell’ex Monaco. Nessuno vanta la sua media realizzativa (0.46), superiore allo stesso Cutrone (0.44) nonché al 20enne Leon Bailey: il rapporto del baby giamaicano di proprietà del Bayer Leverkusen risponde a 0.45 gol a partita, frequenza dettata dai 10 centri in 22 gare disputate. Un anno fa i tedeschi riempirono le casse del Genk, maestri in materia di plusvalenze, versando quasi 14 milioni ovvero meno della metà del costo affrontato dal City (32 milioni) per Gabriel Jesus. Attualmente ai box per infortunio, il centravanti brasiliano viaggia in doppia cifra (10 reti in 27 incontri) proprio come il coetaneo Rashford impegnato sull’altra sponda di Manchester: se Jesus si fa preferire per rapporto gol/minuti disputati (uno ogni 166’ contro i 200’ dell’inglese), Rashford paga la concorrenza nel reparto di Mourinho dopo l’acquisto di Alexis Sanchez.
Quantomeno il 20enne lanciato da Van Gaal è un prodotto dell’academy proprio come Oyarzabal, mancino della Real Sociedad a segno 8 volte per i baschi. Lo stesso bottino del paulista Malcom, quasi 21 anni ed un prezzo stimato sui 30 milioni per la gioia del Bordeaux che lo saluterà in estate. Otto gol a referto anche per Calvert-Lewin dell’Everton, uno in più del connazionale Abraham di scena allo Swansea ma di proprietà del Chelsea. Talenti alla ribalta ma la continuità realizzativa di Cutrone, un gol ogni 125’, non conosce eguali. La classifica prosegue con altri U-21 più staccati per numeri e reti: è il caso di Niane (Metz) ed Aouar (Lione), entrambi di scena in Francia e fermi a quota 5 gol in stagione come il brasiliano Richarlison a rilento con il Watford. Sono loro a precedere i chiacchieratissimi Pulisic (Borussia Dortmund) ed Augustin (Lipsia), 4 centri a testa condivisi con Terrier dello Strasburgo, Jovic dell’Eintracht e l’egiziano Sobhi in forza allo Stoke City. Tre i sigilli di Harit impegnato allo Schalke, gli stessi di Marcus Thuram (Guingamp) figlio di Lilian e del turco Ünal distribuiti tra Levante e Villarreal. Un capitolo a parte lo merita Jann Fiete-Arp, classe 2000 dell’Amburgo: nessuno all'estero va a segno ogni 102’ disputati, indizio incoraggiante nella disperata corsa salvezza dei tedeschi.
E in Italia?
La domanda è lecita, d’altronde il nostro calcio attraversa la parentesi più delicata in chiave moderna. Il confronto con i 5 maggiori campionati europei colloca la Serie A esattamente a metà: sono 59 i gol segnati dagli U-21 nel nostro campionato, traguardo preceduto dalle inarrivabili Ligue 1 (84 reti) e Bundesliga (80) ma davanti a Liga (56) e Premier League (50). Sicuramente l’ultimo weekend targato Cutrone, Ünder e Karamoh ha alimentato la rivoluzione verde in A, torneo che risponde positivamente pure in ottica Azzurra: 12 dei 24 ragazzi U-21 scesi in campo hanno trovato la rete per un totale di 24 centri. Bilancio al quale contribuisce naturalmente Chiesa (5 volte) insieme a Kean (4) e Barella (3), due invece i sigilli di Mandragora e del sorprendente Brignola. Si iscriverebbe con i compagni di classe anche Pellegri, 16enne da record, fresco del trasferimento pari a 25 milioni di euro al Monaco via Genoa.
Non ci siamo dimenticati di Dawid Kownacki, 20enne polacco in forza alla Sampdoria di Giampaolo. Non inganni il suo ruolo di alternativa ai più quotati Quagliarella e Zapata, d’altronde la media realizzativa dell’ex Lech Poznan è addirittura sbalorditiva: 6 gol complessivi in 405’ disputati, uno ogni 68’ a precedere addirittura Cutrone. Ecco perché il confronto a San Siro tra il Milan e i blucerchiati anticipa la sfida del gol tra ragazzini terribili, bomber designati del futuro. Se il presidente Ferrero ha sborsato in estate 4 milioni di euro per assicurarsi l’erede di Lewandowski, i rossoneri hanno scoperto una risorsa dal vivaio senza versare un solo centesimo. Contrariamente al trend italiano che concede ai suoi coetanei la ribalta tra Serie B e C, Patrick ha scalato le gerarchie di Gattuso premiando la scelta della società di non cederlo ad agosto. Alla prima stagione rossonera, il 28enne Inzaghi raggiunse la cifra di 16 centri totali: solo 3 in più di Cutrone, talento allenato nella Primavera da SuperPippo e destinato a superare il maestro.