L'allenatore giallorosso dopo la sconfitta contro il Milan: "Nel primo tempo abbiamo fatto bene, poi ci siamo disuniti dopo aver subito il gol. Abbiamo dimostrato di non essere una grande squadra, se lo siamo significa che la colpa è mia. Problema fisico? No, il problema è mentale. Ci alleniamo con intensità, poi non riusciamo a riportarla in campo"
La Roma non riesce a rispondere a Inter e Lazio e scende al quinto posto in classifica, momentaneamente fuori dalla zona Champions. Dopo la sconfitta contro lo Shakhtar Donetsk, i giallorossi perdono anche all'Olimpico contro il Milan di Gattuso. Ovviamente deluso Eusebio Di Francesco: "Dobbiamo chiedere di più, altrimenti cerchiamo sempre alibi e giustificazioni – ha dichiarato l'allenatore giallorosso a Sky Sport - Sono il primo responsabile, dico che la squadra ha fatto bene nel primo tempo anche se con poca qualità. Dopo il gol ci siamo disuniti, giocavamo in due tronconi mentre il Milan ha giocato da squadra tutta la gara. Quello che avevamo fatto di positivo in passato ora non si vede, anche in Champions c'eravamo disuniti dopo un ottimo primo tempo. Possiamo ancora arrivare nelle prime quattro e giocarci la qualificazione con lo Shakhtar. Il concetto di squadra è fondamentale nel mio calcio, l'attenzione nella partita viene a mancare e siamo al di sotto delle nostre qualità. Qualche individualità è venuta meno, il Milan ha fatto bene ma sulle giocate di Suso e Cutrone avevamo lavorato in settimana. La Roma non ha fatto la stessa partita tra primo e secondo tempo, abbiamo dimostrato di non essere una grande squadra. Altrimenti, se lo siamo, la colpa è mia che sono l'allenatore".
"Problema mentale e non fisico"
"Non posso essere contento della prestazione della squadra, di quello che stiamo facendo e della partita di questa sera – prosegue Di Francesco - Poi non è giusto puntare il dito contro qualcuno, si faranno delle analisi all'interno e pretenderò un atteggiamento di maggior responsabilità. Gli allenamenti li facciamo con ottima intensità, però non riusciamo a riportarli a livello mentale nelle partite. Si dice che la Roma non ha la tenuta, ma a Udine siamo cresciuti nella ripresa. Quindi il problema non è fisico, ma mentale. Porto avanti un metodo da anni, a Sassuolo ho avuto grandi risultati. Se Perotti non sta bene, non porta palla per tutto il campo. Cosa concettualmente sbagliata, ma si vede che fisicamente ha qualcosa da dare. Il 4-2-3-1 l'ho fatto per avvicinare un uomo alla prima punta e anche per smuovere qualcosa nei miei calciatori, recuperiamo più palle in avanti perchè c'è il desiderio di farlo. Ma dopo il primo gol siamo calati, è difficile dare spiegazioni valide. Il Milan ha fatto meglio di noi, ora dobbiamo solo cercare di riprenderci. Il gol dello 0-1? C'è prima un errore dei centrali, dovevamo scappare prima. Poi bisognava difendere con l'uomo, Manolas poi doveva correre verso la porta e anticipare l'avversario".