Genoa, Bertolacci: "Questa è la mia seconda casa, San Siro mi emoziona"

Serie A
BERTOLACCI_LAPRESSE

Il centrocampista si racconta ai canali ufficiali della società rossoblu: "Il Genoa per me rappresenta tanto, sono arrivato qui che avevo 21 anni. La nascita di mio figlio mi ha cambiato la vita ma spero non voglia fare il calciatore"

GENOA-MILAN, LE PROBABILI FORMAZIONI

L’ascesa, poi il tentativo di affermarsi al Milan, prima di ritornare di nuovo a Genova dove tutto è cominciato. La carriera di Andrea Bertolacci gli ha riservato alti e bassi, ma con Davide Ballardini è tornato sui livelli che lo avevano reso tra i giovani più promettenti del campionato italiano. Il centrocampista si è raccontato in un’intervista rilasciati ai canali ufficiali del Genoa: “La partita che ricordo più volentieri con questa maglia è un'Atalanta-Genoa che vincemmo 1-4. La ricordo in particolare per il gol che segnai e perché era la terzultima di campionato e siamo stati bravi a portare a casa quella vittoria, che fu fondamentale per la nostra corsa all'Europa. Il Genoa per me rappresenta tanto, sono arrivato qui che avevo 21 anni, ho giocato tre anni qui poi dopo due stagioni fuori sono tornato: è la mia seconda casa”. Il giocatore poi ha proseguito così: “Lo stadio che mi emoziona di più, oltre il Ferraris, è San Siro: si somigliano perché hanno le tribune vicine, e questo lo rende uno dei miei preferiti. Dopo il Genoa, la squadra che seguo di più sono quelle estere”.

La vita privata

Nel corso dell’intervista c’è stata anche la possibilità di affrontare argomenti della vita fuori dal campo di Bertolacci, papà da pochi mesi: “Con l'arrivo di mio figlio la vita mi è cambiata tanto, mi sento più responsabile, so di dovergli insegnare l'educazione. Ho la fortuna di avere un'ottima moglie accanto. Vorrei che facesse il calciatore da grande, perché magari c'è stato già il papà e se sarò il suo sogno gli starò vicino. Se dovessi scegliere io, gli consiglierei altri sport, ma gli auguro sempre il meglio. Le vacanze in famiglia? Mi piace farle al mare”.