Il direttore sportivo della Lazio commenta le ultime parole di Nicchi: "Attendo un confronto sereno con lui e Rizzoli, ma io non ho mai parlato di malafede. Bisogna guardare avanti per il bene del calcio italiano"
Quarto di finale contro il Salisburgo, appuntamento infrasettimanale con l'Europa per la Lazio. Che in campionato resta sempre aggrappata al treno per la Champions League, due punti il distacco dall'Inter che occupa il quarto posto e tre punti dalla Roma terza. In una stagione che, per i biancocelesti, è stata anche caratterizzata dalle tante polemiche sugli arbitraggi e sul VAR. E' arrivato anche lo sfogo di Nicchi sugli attacchi agli arbitri, commentato così da Igli Tare: "Ho letto anche io l'intervista, attendo un confronto sereno con lui e Rizzoli – ha dichiarato il direttore sportivo biancoceleste – Bisogna guardare avanti per il bene del calcio italiano. La Lazio non è una vittima, come non lo sono loro. Non ho mai parlato di malafede, a volte non si sa qual è il limite tra l'errore umano e la mancanza di buonafede. Se loro hanno preso queste parole come un'offesa, mi dispiace".
"Lo stadio pieno deve diventare un'abitudine"
Contro il Salisburgo una partita speciale, con i tifosi biancocelesti che hanno risposto alla grande. "Ma lo stadio pieno deve diventare un'abitudine – prosegue Tare – Sono contento per stasera, ma se vogliamo crescere dobbiamo sempre avere un palcoscenico del genere. Il Salisburgo è una squadra che basa il proprio gioco sul gruppo, si trovano bene tra i reparti. Fanno pressing continuo, hanno calciatori rapidi ed esplosivi. Mi piace Berisha e lo sto seguendo da tempo perché è bravo, così come Dabbur".