Porrà racconta Dries Mertens. "Belga per caso e napoletano per scelta"

Serie A

Giorgio Porrà

Innamorato di Napoli ancora prima di giocarci. Oggi il belga aiuta Napoli e il Napoli grazie ad una rapidità di pensiero eccezionale, dentro e fuori dal campo. Folgorato dal Sarrismo, è un campione nell’inventare soluzioni offensive. D'altra parte che gusto ci sarebbe a fare gol sempre uguali?

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Il protagonista de "L'Uomo della Domenica" di questa settimana è il nazionale belga del Napoli. Un professionista che si è scoperto campione (ed attaccante) a 30 anni. L'appuntamento è su Sky Sport 1 HD sabato 7 aprile alle 19.15, domenica 8 aprile alle 13.30 e alle 24.30. Disponibile anche su Sky On Demand.

Mertens, il creativo che detesta i gol copia-incolla

Quando abbiamo pensato di costruire intorno a Mertens la puntata de L’uomo della Domenica era un periodo più propizio per lui e per il Napoli. Siamo partiti dall’intuizione di Sarri che lo ha fatto diventare, a tutti gli effetti, un centravanti perfetto. Il belga è infatti un unicum nell’inventare soluzioni offensive che non sono mai uguali. Lui detesta il copia incolla a differenza di alcuni suoi colleghi che spesso fanno gol sempre con le stesse dinamiche.  In quest’ultimo periodo è un Mertens un po’ in affanno, come il Napoli: un po’ di polvere si è depositata sul tridente e soprattutto sui creativi azzurri, ma io continuo ancora a pensare che il belga può ancora essere decisivo per portare il Napoli fino in fondo.
 

Mertens, belga per caso e napoletano per scelta

Mertens si è scoperta campione tardi, a 30 anni, e non ha mai smesso di segnare a parte questa piccola crisi (un solo gol nell’ultimo mese). Lui, per il rapporto che ha intrecciato con la città di Napoli, fatto di amore e di grande passione, ne è diventato un testimonial virtuoso. Lui è belga per caso e napoletano per scelta: molte caratteristiche legate alla sua personalità fanno pensare che sia figlio di questa terra. Penso dunque che rappresenti Napoli con più efficacia di chi in questi anni si è affannato per cercare di catturare l’identità di questa città.

Mertens fa inoltre delle cose che non sono usuali per un professionista di quel livello, come ad esempio muoversi di notte per la città per distribuire le pizze ai senza tetto oppure la sua attività nei reparti pediatrici e altri cose che ha fatto senza cronisti al seguito. Penso che questo suo modo di essere e di fare lo abbia ulteriormente legato alla città.
 

Milik in ballottaggio con Mertens per il Chievo

Il polacco porta centrimetri, muscoli, soluzioni nel gioco aereo. In effetti contro il Sassuolo mi è sembrato l’unico in palla in avanti, ma io penso che Mertens debba conservare la sua centralità. Bisogna comunque ragionare sul collettivo: Sarri è da inizio stagione che sta andando alla guerra con 13 giocatori, una differenza enorme con la diretta concorrente. Allegri, in campionato continua a pescare risorse importanti dalla panchina. Il Napoli, non solo Mertens, deve ritrovare la sua freschezza e riaccendersi.