In Evidenza
Tutte le sezioni
Altro

Per continuare la fruizione del contenuto ruota il dispositivo in posizione verticale

Napoli-Chievo 2-1: Milik e Diawara ribaltano Stepinski nel finale. GOL E HIGHLIGHTS

Serie A

Incredibile rimonta della squadra di Sarri che nel finale, grazie ai gol di Milik e Diawara, ribalta il gol di Stepinski e tiene vive le speranze di scudetto che fino all'88' erano definitivamente tramontate. Azzurri nuovamente a meno 4 dalla Juventus. A inizio del secondo tempo Mertens si è fatto parare un rigore da Sorrentino

CLICCA QUI PER IL LIVE DI MILAN-SASSUOLO

CLICCA QUI PER IL TABELLINO DELLA PARTITA

SERIE A, RISULTATI E CLASSIFICA

NAPOLI-CHIEVO 2-1, LE PAGELLE

Condividi:

NAPOLI-CHIEVO 2-1

72' Stepinski (C), 88' Milik (N), 93' Diawara (N)

Napoli (4-3-3): Reina; Hysaj, Tonelli, Koulibaly, Mario Rui; Allan (70' Zielinski), Diawara, Hamsik (63' Milik); Callejon, Mertens (94' Rog), Insigne. Allenatore: Sarri
Chievo Verona (4-3-1-2): Sorrentino; De Paoli, Bani, Tomovic, Gobbi; Bastien, Radovanovic, Rigoni; Giaccherini (81' Leris); Meggiorini (52' Stepinski), Inglese. Allenatore: Maran
Ammoniti: Mario Rui, Giaccherini, De Paoli, Insigne

Le scelte

Senza Albiol e Jorginho, squalificati, Sarri è costretto a due cambi nella formazione titolare. In difesa, al posto dello spagnolo, gioca Tonelli e non Chiriches come era sembrato alla vigilia. In mezzo al campo, invece, ecco Diawara, il naturale sostituto del playmaker italo-brasiliano. Per il resto squadra confermatissima, col solito tridente Callejon-Mertens-Insigne. Maran, reduCe da 4 punti nelle ultime due partite, costretto al turn over dagli impegni ravvicinati (in settimana c'è stato il recupero contro il Sassuolo): in difesa a destra c'è De Paoli, con Tomovic al fianco di Bani in mezzo. In mezzo al campo Bastien e Rigoni per Hetemaj e Castro, in avanti con Inglese c'è Meggiorini. L'ex Giaccherini, invece, confermato nel ruolo di trequartista.

Primo tempo

Fa caldo al San Paolo, 23 gradi di ansie e speranze tricolori da sciogliere contro un Chievo non più vittima sacrificale. I veneti hanno conquistato 4 punti nelle ultime due partite e si presentano a Napoli con rinnovate speranze salvezza e intenti quasi esclusivamente difensivi. Gli azzurri invece sono sempre gli stessi, palleggi e movimenti in ricerca dello spazio e del momento giusto. Che però, almeno nei primi minuti, sembra non arrivare. Tanto possesso, poco avanzamento e gialloblu compatti a difesa del proprio nucleo vitale, l'area di rigore. Per sparigliare le carte serve un'invenzione, quelle a cui ci ha abituato, e anche molto bene, Insigne. E' lui che scuote il torpore di un serpeggiante e afoso tiki taka, pennellando alla sua maniera per Callejon col più classico dei lanci sinistra-destra: lo spagnolo arriva col piedino, ma da pochi passi spara a salve abbondantemente oltre la traversa.

La pressione cresce, la fiducia torna a scorrere nei muscoli e nel sangue di una squadra che nelle ultime uscite ha provato sulla propria pelle il contraccolpo del sorpasso bianconero e il gioco come per magia comincia a diventare più fluido. E le palle gol a susseguirsi. Nessuna di veramente clamoroso - quella di Callejon resterà la migliore dei primi 45 minuti - ma almeno ora i tiri verso la porta di Sorrentino arrivano con maggiore facilità. Insigne ci prova almeno 4 volte, in alcune circostanze incaponendosi in iniziative personali senza servire compagni meglio appostati in mezzo all'area; Hamsik spara due destri poco pericolosi che si spengono a lato della porta del Chievo. Mertens arriva a pizzicare la palla in scivolata sull'assist dalla sinistra di Hamsik, ma proprio non può far male a Sorrentino. E allora non resta che riordinare le idee all'intervallo, perché tra uno sbadiglio e un raggio di sole di inizio primavera, i primi 45 minuti finiscono quasi senza aver lasciato traccia.

Secondo tempo

Dopo 45 minuti soporiferi come quelli del San Paolo è quasi inevitabile che dalla ripresa sia Sarri che il pubblico di casa si aspetti ben altro dai giocatori di casa. E infatti l'atteggiamento del Napoli, quanto meno, sembra decisamente più propositivo e volenteroso. Ma soprattutto efficace. E il bombardamento comincia dopo appena due minuti. E Insigne ad avere la palla dell'1-0 sul suo sinistro, ma il tiro è debole e finisce tra le braccia di Sorrentino. Passano 4 minuti e l'occasione principe arriva al termine di uno scambio tra Insigne e Mertens: il belga entra in area e viene leggermente strattonato da De Paoli all'altezza della spalla destra, per Manganiello è rigore. Sarri protesta perché vorrebbe il giallo per il terzino dei veneti, già ammonito nel primo tempo; il Chievo si lamenta e chiede la revisione del Var. Nulla di tutto ciò, Mertens è pronto dal dischetto: il suo destro, però, viene intercettato da Sorrentino che respinge il 12esimo rigore della sua carriera in Serie A, il terzo degli ultimi 4.

Nulla da fare, il Napoli deve tornare ad attaccare a testa bassa proprio quando sembrava vicino alla meta. I minuiti passano, l'ansia cresce, lo scudetto si allontana. Le palle inattive spesso possono risolvere problemi quasi irrisolvibili: all'11' c'è un angolo dalla destra, Mario Rui supera con la parabola aerea Sorrentino e trova Mertens sul secondo palo. Il belga rimette in mezzo, Sorrentino smanaccia e nel cuore dell'area si scatena una mischia furibonda nella quale per due volte Koulibaly e Insigne trovano di fronte un vero e proprio muro giallo. Il Napoli ora ha bisogno di forze fresche, Sarri toglie Hamsik e mette Milik, il risultato è una mutazione del suo 4-3-3 in un più offensivo 4-2-3-1. Il polacco dà soluzioni e punti di riferimento al gioco che Mertens, nonostante i suoi numeri in zona gol, non può dare. Sponde aeree e distrIbuzione offensiva, verticalizzazioni e difesa della palla: come al 25', quando scatta sull'imbeccata di Diawara e si trova a due passi da Sorrentino, che però lo ferma in uscita bassa.

La partita, difficilissima, complicata e giocata continuamente sull'orlo di una crisi da scudetto che scappa via, non è ancora una beffa, ma poco ci manca. Giusto il tempo di qualche minuto, il 72' per l'esattezza, e di un clamoroso errore di impostazione in difesa. Koulibaly non si capisce con Tonelli e butta letteralmente via il pallone che viene raccolto da Giaccherini sulla trequarti: la difesa è messa malissimo e viene presa di infilata, Giaccherini supera in dribbling il tentativo di rientro di Tonelli e serve Stepinski che si ritrova sul destro la palla una e trina: salvezza, fine delle speranze azzurre e scudetto alla Juventus. Il polacco, al contrario di Mertens, non trema e infila l'incrocio, l'incubo e un silenzio nefasto calano sul San Paolo.

Il pomeriggio è maledetto e il silenzio ben presto si trasforma in fischi. Insigne non ci sta, in campo lotta come un leone ma al primo errore viene beccato dal pubblico al quale risponde con gesti fin troppo eloquenti. La squadra avrebbe bisogno ora più che mai del sostegno dei propri sostenitori, ma sull'orlo del baratro non sempre è facile rimanere uniti. In campo, però, nonostante siano fiaccati da una partita estenuante e da un sogno praticamente sfumato, i giocatori continuano quasi per inerzia a spingere e credere nel loro destino, e come per una gistizia divina, dopo una valanga di palle gol, ricevono quel premio che nessuno, tra il pubblico, pensava fosse possibile ottenere. Merito ancora di quel genio di Inisgne, che dopo aver battibeccato col pubblico, si inventa l'assist che apre il Mar Rosso e cambia la storia. Il colpo di testa, assolutamente non facile, lo incorna Milik: Sorrentino è battuto e il San Paolo ora sì che è una vera bolgia. Ma ancora non basta: mancano appena due minuti ora e al Napoli servirebbe il miracolo del miglior San Gennaro. E siccome il destino a volte parla chiarissimo, è quasi ovvio allora che sia uno dei giocatori meno usati, uno di quelli maggiormente sacrificati in panchina a favore dell'undici sempre titolare (ma per questo anche usurato) a segnare il gol della speranza. Quello di Diawara è un destro a giro che parte dal cuore dell'area quasi per caso, sbuca tra una selva di gambe e si infila sotto l'incrocio. Al 93', quando tutto sembrava finito. Gli incubi non finiscono sempre male, ma ora non è più tempo per pensare: tutti sotto la curva ad esultare coi tifosi.

LE STATISTICHE DELLA PARTITA

-1° gol in Serie A nella sua 69esima presenza per Amadou Diawara
-Milik torna a segnare in Serie A dopo 232 giorni dall'ultimo gol (19 agosto 2017 contro il Verona)
-Con 28 conclusioni il Napoli ha stabilito il record di tiri in un match del suo campionato.
-Giaccherini ha partecipato ad almeno un gol in ognuna delle ultime 3 presenze in Serie A: due assist e un gol
-Terzo gol in Serie A per Stepinski, tutti arrivati in trasferta
-12° rigore parato in A da Sorrentino, che ha salvato 3 degli ultimi 4 rigori affrontati nel massimo campionato
-Mertens ha sbagliato solo 2 degli 11 rigori calciati in Serie A: l'ultimo errore risaliva a marzo 2017 vs Empoli
-Questo è il secondo errore dal dischetto per il Napoli in questo campionato: l'altro Jorginho vs Udinese (che poi segnò sulla ribattuta)
-8 rigori a favore del Napoli in questo campionato: solo Lazio e Sassuolo (9 ciascuno) ne hanno ricevuti di più
-Il Napoli non ha mai trovato il gol nel primo tempo nelle ultime 4 partite di campionato, dopo che lo aveva trovato nei primi 45 minuti nelle precedenti 6 di A