Finisce senza reti la sfida di San Siro, molto combattuta e con un brivido finale. Proprio negli ultimi secondi di recupero un miracolo del portiere rossonero nega a Milik il gol del vantaggio consentendo alla Juventus di allungare sul Napoli
DONNARUMMA: "UNA DELLE MIGLIORI PARATE DELLA MIA CARRIERA"
MILAN-NAPOLI 0-0
Milan (4-3-3): G. Donnarumma; Calabria, Zapata, Musacchio, Rodriguez; Kessiè, Biglia, Bonaventura (80' Locatelli); Suso, Kalinic (70' André Silva), Calhanoglu. All. Gattuso
Napoli (4-3-3): Reina; Maggio, Albiol, Koulibaly, Hysaj; Allan (87' Rog), Jorginho, Hamsik (65' Zielinski); Callejon, Mertens (65' Milik), Insigne. All. Sarri
Ammoniti: Zapata, Hysaj, Koulibaly
Il calcio è così, a volte rende a volte toglie. E così, se nei minuti di recupero della sfida contro il Chievo lo scudetto, già avviato verso Vinovo, ha fatto marcia indietro rimanendo ancora a metà strada tra Napoli e Torino, sempre nei minuti di recupero della gara col Milan questa volta sembra aver imboccato l'autostrada che porta alla gloria bianconera. Merito di un ragazzone di 19 anni, che proprio oggi ha raggiunto uno dei tanti record di precocità che la sua carriera gli regalerà (il più giovane ad arrivare a quota 100 presenza in serie A) e che con un colpo di reni eccezionale ha chiuso la porta in faccia al sinistor di Milik. La miglior occasione della partita, forse l'unica vera clamorosa chance di tutti i 90 e passa minuti, rispedita al mittente con un gesto tecnico da esaltare e che farà felice solamente la Juventus. Colpa, però, anche di un Napoli in netto calo, che così come contro il Chievo ha fatto una fatica tremenda nel costruire gioco e che ha chiuso il proprio tabellino con solo 15 conclusioni, delle quali appena 4 nello specchio. Troppo poco per poter pensare di vincere a San Siro contro questo Milan arcigno, determinato e volenteroso e di impensierire la capolista guidata da Allegri. Che ora ha nelle sue mani il match-point scudetto: se batte la Sampdoria, il settimo sigillo consecutivo sarebbe già praticamente realtà.
Le scelte
Gattuso ha il grande problema di sostituire la coppia di centrali difensivi Bonucci-Romagnoli, col primo squalificato e il secondo infortunato. Al loro posto le due riserve, Musacchio e Zapata alla prima partita insieme dal primo minuto. Per il resto c'era un solo dubbio legato al nome del centravanti: l'eterno ballottaggio a tre tra Kalinic, André Silva e Cutrone la spunta il croato. Per il resto solito 4-3-3 con Kessie, Biglia e Bonaventura in mezzo al campo, Suso e Calhanoglu esterni offensivi. In porta, ovviamente Donnarumma, che con questa presenza diventa il più giovane calciatore di sempre a raggiungere quota 100 in serie A. Sarri invece non cambia nulla, se non in difesa dove Mario Rui è squalificato: dentro Maggio con Hysaj che si sposta sulla fascia sinistra. In avanti, nonostante il gol contro il Chievo, Milik va ancora in panchina. In porta Reina, destinato a passare al Milan ma comunque fischiato dai tifosi rossoneri al momento di entrare in campo.
Primo tempo
A San Siro, sin dai primi minuti, va in scena il copione ampiamente previsto: il Napoli che prova a controllare il gioco con la sua manovra avvolgente di passaggi di prima, il Milan che aspetta, senza disdegnare il pressing, e poi riparte a tutta velocità allargando il gioco su Suso e Calhanoglu. La prima conclusione però è proprio dei rossoneri, che come per effetto di un lungo filo rossonero inizia la partita nello stesso modo in cui aveva terminato quella col Sassuolo: tiro di Bonaventura, parata del portiere. Che in questo caso non è Consigli ma Reina, promesso sposo dei rossoneri ma comunque fischiato prima della partita al momento del suo riscaldamento.
Conclusione di Bonaventura a parte, si capisce quasi subito che la partita, seppur tra le evidenti differenze di gioco delle due squadre, sia oltremodo equilibrata e aperta a qualsiasi tipologia di sviluppo. Kalinic viene mandato a vuoto dall'intervento di Koulibaly e il suo colpo di testa dopo 11 minuti viene respinto da Reina, mentre dall'altra parte ecco finalmente la prima occasione del Napoli grazie a una pregevole triangolazione tra Callejon, Insigne e Mertens, che spreca su Donnarumma lo splendido assist del numero 24.
L'impressione però è che la partita faccia fatica ad accendersi sul serio, a causa anche del compassato palleggio del Napoli che ipnotizza i ritmi di gioco. A spezzare la monotonia ci prova ancora una volta Lorenzo Inisgne, che al 35' tira fuori dal repertorio uno dei suoi pezzi forti: doppio dribbling, incursione in area e tiro a giro dalla sinistra che muore di pochi centimetri a lato dal palo di sinistra della porta di Donnarumma. Nulla da fare, l'impressione è che serva qualcosa in più per poter far male alle rispettive difese avversarie in questo pomeriggio milanese. Sugli sviluppi di un angolo ci prova Calhanoglu con una botta di collo potente e piazzata sulla quale però Reina risponde presente (sulla ribattuta Musacchio insacca ma in evidente posizione di fuorigioco), poi qualche altro tentativo di serpentina napoletana di Insigne e Mertens e poco più. Ritmi alti, tanti passaggi e lotte in mezzo al campo, ma di occasioni pochine. Toccherà soprattutto al Napoli, nel secondo tempo, invertire la tendenza.
Secondo tempo
Che il Napoli debba accelerare i ritmi e cercare con maggior convinzione il gol del vantaggio è sin troppo ovvio anche per gli stessi giocatofre azzurri, che si ripresentano in campo con uno spirito molto più combattivo e una manovra decisamente più in verticale. D'altronde in palio c'è lo scudetto e una non vittoria significherebbe praticamente consegnarlo nelle mani della Juventus, già avanti di 4 punti. Allora il pressing si alza e la determinazione cresce, così come le giocate di Insigne, che dopo soli 2 minuti libera Hamsik in area con un colpo di tacco: il tiro di sinistro dello slovacco da posizione leggermente defilata, però, non è preciso e si spegne addirittura in fallo laterale.
Il Napoli cresce, la tensione aumenta ma il tempo comincia a passare senza che il risultato si sblocchi. In panchina Sarri dispone di risorse preziose di stampo polacco e dopo un altro paio di occasioni non trascendentali e 20 minuti di gioco decide di giocarsele insieme: fuori Mertens e Hamsik, dentro Milik e Zielinski. Gattuso aspetta qualche minuto in più, osserva l'attaccante polacco andare al tiro anche se non in maniera pericolosa e decide che anche per lui è arrivato il momento di cambiare qualcosa: André Silva prende il posto di un Kalinic volenteroso ma poco efficace.
Il tempo passa e lo scudetto si mette in marcia verso Torino, allontanandosi inevitabilmente da Castel Volturno. Anche perché i cambi non modificano una partita che rimane soporifera e senza grandi occasioni da gol: qualche tiro da fuori, un paio di sgroppate di Kessie da una parte e Insigne dall'altra, ma in generale una sensazione di equilibrio che non sembra proprio destinata a spezzarsi. Il numero 24 azzurro chiama all'intervento sul primo palo Donnarumma, che risponde presente senza troppi patemi, mentre negli ultimi 5 minuti è il Milan a prendere coraggio e affacciarsi con maggior costanza dalle parti di Reina. Ma, proprio come accaduto contro il Chievo, è negli ultimissimi secondi di gara che la storia della partita e del campionato potrebbe cambiare, quando Milik si ritrova tra i piedi la miglior occasione da gol: il polacco riceve la sponda di Insigne, controlla e si ritrova tutto da solo a meno di dieci metri da Donnarumma. Al posto di cercare la conclusione più facile, l'attaccante decide di incrociare col sinistro ma trova di fronte uno straordinario intervento del numero 1, o meglio 99, rossonero. 100 presenze e una parata da fenomeno. Che ferma il Napoli compromettendo (forse definitivamente?) il discorso scudetto. Alla fine anche qualche screzio di troppo tra Insigne e Biglia, in mezzo ai quali si inserisce Sarri che riporta la calma a bordo campo. Il nervosismo per uno scudetto che sfuma d'altronde è più che comprensibile.
LE STATISTICHE DELLA PARTITA
-Marek Hamsik è il giocatore che più volte è stato sostituito in questo campionato (22).
-Record negativo di tocchi in area avversaria (quattro) per il Napoli nel primo tempo in questo campionato.
-Solo contro Fiorentina e Atalanta il Napoli ha effettuato meno tiri nello specchio nel primo tempo rispetto ad oggi (uno).
-Dei 14 tiri tentati solamente tre sono stati nello specchio (due per il Milan, uno per il Napoli).
-Finora i due giocatori che hanno tentato più conclusioni sono centrocampisti: Calhanoglu e Hamsik (due).
-Allan raggiunge quota 200 presenze in Serie A.
-All'età di 19 anni e 49 giorni Gianluigi Donnarumma tocca quota 100 presenze in Serie A.