Dal suo spostamento in regia nella partita contro il Napoli Brozovic è diventato un giocatore imprescindibile per Spalletti. Statistiche chiare: il gioco dell'Inter passa da lui, e crea più occasioni di Gagliardini e Vecino. Ecco la sua rinascita: dai fischi contro il Bologna alla sua trasformazione in Superman sui social
La nuova svolta dell’Inter ha una data: 11 marzo 2018, e un nome: Marcelo Brozovic. Il giorno del cambio di ruolo, della cabina di regia e di un pareggio 0-0 contro il Napoli che ha poi rilanciato la corsa dell’Inter verso l’Europa dei grandi. Contro il Chievo il croato ha giocato ancora per 90’, come sempre da quella sfida di San Siro contro Sarri e i suoi, ed è arrivata un’altra vittoria per rimanere agganciati al treno Champions, nonostante i successi di Roma e Lazio. Ma la vera svolta sta tutta in quei novanta minuti dove la squadra è rinata, da un Brozovic in cui numeri sono cambiati completamente, e tutto grazie alla nuova posizione tattica ritagliatagli da Spalletti.
I numeri non mentono
Brozovic, per gran parte della stagione nerazzurra, aveva giocato infatti da trequartista. In quel 4-2-3-1 in cui lui aveva però raramente brillato. L’idea è stata allora quella di metterlo là dove tutto il gioco si concentra, in mediana, dove nella prima parte di stagione la coppia era sempre stata composta dai vari Borja Valero, Vecino e Gagliardini. Il nuovo ruolo lo ha responsabilizzato - parola di Spalletti - e il suo coinvolgimento in numeri parla da solo. Da una media di 80 tocchi di palla ogni novanta minuti (da inizio anno fino alla sfida contro il Benevento, il turno pre Napoli), ai 116 da quell’11 marzo in poi. Un numero in netto aumento: Epic Brozo è al centro del progetto tattico di Spalletti, e i frutti del suo lavoro sono tangibili. Quali? Le occasioni da gol create. Perché da quando Brozovic è passato in regia nel big match contro il Napoli sono state 12 le chance prodotte per la squadra, in appena sette partite. Una superiorità evidente rispetto alle 10 occasioni create da Gagliardini in 23 partite (da inizio stagione fino a quell’Inter-Benevento prima della svolta). E - in proiezione - migliore anche delle 21 palle gol prodotte da Vecino, ma in 24 partite stagionali.
Il fondo, e la risalita
Brozovic è così al centro dell’Inter, e non solo dal punto di vista grafico della formazione di Spalletti. Una rinascita collettiva che passa da quella personale del croato, fino a pochi mesi fa lontanissimo dallo stato di forma attuale. Perché era soltanto l’11 febbraio, un mese esatto precedente alla sfida al Napoli, quando il numero 77 nerazzurro usciva al 58’ tra i fischi di San Siro nella partita contro il Bologna, applaudendo ironicamente il pubblico. Spalletti? “Brozovic si autoesclude - disse l’allenatore dell’Inter dopo quel match - non sono io che lo punisco, ma lui che non rispetta i comportamenti del gruppo”. Dunque la prima svolta, non ancora legata al campo, ma solamente mentale. Con lo stesso Spalletti, alla vigilia di Genoa-Inter, a raccontare di un Brozovic dispiaciuto: “È timido, era già pentito per quanto successo appena rientrato nello spogliatoio. Ma in settimana si è allenato duramente, e anche se non partirà titolare nelle prossime partite sono certo che potrò contare su di lui”.
#EpicBrozo
E così sarà, perché Brozovic proprio contro il Genoa, giocherà appena 14 minuti, a cui seguiranno gli 8 contro il Benevento. Minutaggio scarso prima della svolta in regia e del cambio di ritmo. Contro il Napoli lo 0-0, dunque quattro vittorie nelle successive sei partite con lui in campo (con un pari e una sconfitta). Ed è così allora che il 4 aprile Spalletti spende parole completamente diverse per il croato: “Io non ho fatto nulla, ho semplicemente ascoltato i comportamenti del campo. Lì in regia si sente più responsabilizzato: ha passo, continuità, piedi e contrasto. In questo ruolo è davvero forte”. Una forza che #EpicBrozo - come scrive sempre dopo ogni post sul suo profilo Instagram - ha ritrovato proprio anche sui social. Dalla trasformazione “in laboratorio” di Spalletti, passando per l'altro hashtag sempre presente ad ogni nuova foto: #VogliamoLaChampions. Fino alla sua versione Superman. Quella a cui tutti i tifosi dell'Inter si sono ormai definitivamente abituati.