Juventus, Douglas Costa: "Venire qui è stata la scelta migliore della mia vita, cresciuto con Allegri"

Serie A
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Parla l'esterno brasiliano: "Anche dopo la delusione del Bernabeu ho ribadito che venire alla Juventus è stata la scelta migliore della mia vita. Alle polemiche ci sono abituato, il VAR dovrebbe essere introdotto anche in Champions. Mai immaginato la mia vita senza calcio, Allegri fondamentale nella mia crescita"

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Douglas Costa è stato sicuramente uno dei segreti della Juventus dell'ultimo periodo. Cresciuto in condizione e rendimento, il brasiliano è stata una pedina fondamentale nella corsa scudetto. L'esterno bianconero si è raccontato ai microfoni de La Gazzetta dello Sport: "Nei primi mesi non sono riuscito a esprimermi ai miei livelli – ha dichiarato – Poi sono migliorato, anche se devo fare di più in zona gol. La verità è che ho preteso sempre molto da me stesso e continuo a farlo. Ma è bello che mi reputino all'altezza della Juventus. Nella mia vita non ho mai trovato uno più veloce di me, il soprannome flash mi venne dato in Germania da un amico e così è rimasto. Dopo l'uscita dalla Champions ho detto che venire alla Juventus è stata la scelta migliore della mia vita e lo ribadisco. Quando esci da un doppio confronto come quello con il Real Madrid è sempre brutto, ma sono comunque orgoglioso di questo gruppo di campioni. E' stato un anno particolare, in campionato potevamo un margine di vantaggio superiore ma ci sono stati dei momenti in cui ci siamo ritrovati a inseguire. Ma la nostra forza è la squadra, questo è il nostro segreto. Dybala mi ha accolto alla Juve come se mi conoscesse da sempre, Alex Sandro mi ha aiutato nell'inserimento e mi ha convinto che avevo le qualità per fare bene. VAR? Dovrebbe essere introdotta in tutti i campionati, così come il Champions che è la competizione più importante. Questo indipendentemente da chi ne beneficia. Le polemiche dopo Inter-Juve? Non mi hanno sorpreso, ne sono abituato. Le stesse cose succedono in Brasile, anche lì si discute per giorni e giorni. Preferisco star lontano da queste polemiche, se sei tifoso è un conto ma da calciatore si ragiona diversamente. L'arbitro è un essere umano, può sbagliare ma protestando il risultato non cambia. Tatuaggi? Ne ho 13, magari con lo scudetto ne diventano 14...". Sulla finale di Coppa Italia: "Hanno tanti calciatori forti, il Milan è una squadra di qualità ma vogliamo vincere".

"Sempre pensato di voler fare il calciatore, Allegri fondamentale nella mia crescita"

Poi, Douglas Costa, racconta il suo passato: "Il futsal ha influito tanto, son entrato nel Gremio a 12 anni e mi allenavo mattina e sera. Devo tanto a questo sport, è rapido e con passaggi corti e mi piace. Gara persa apposta in Ucraina? Chiariamo, non ho mai detto di averla persa apposta. Nel primo tempo vincevamo con tante riserve, poi abbiamo perso perchè l'altra squadra era più forte. La paura non è una parola che si può abbinare a me, giocavo in Ucraina quando scoppiò la guerra e non mi toccò particolarmente. Non ho mai pensato alla mia vita senza calcio, una passione che mi hanno trasmesso mio padre e mio nonno. Faccio una vita sana, non bevo e non fumo, sono sempre stato convinto di arrivare. Gli allenatori? Lucescu mi prese a 19 anni e mi ha insegnato a diventare uomo e a essere più determinante in campo. Ha scommesso su di me, quando altri mi volevano ma il mio cartellino costava troppo. Con Ancelotti ho lavorato pochi mesi, ho avuto degli infortuni e quando sono rientrato lui aveva già la sua squadra. Grazie ad Allegri ho capito l'importanza della fase difensiva. Mondiale? La mia evoluzione è stata fondamentale, abbiamo tanti attaccanti ma il mio lavoro è funzionale a dare equilibrio alla squadra. Abbiamo gli ingredienti per arrivare fino in fondo".