Juventus-Bologna, Rugani come Pjanic: manca il rosso sul rigore per il Bologna

Serie A

Lorenzo Fontani

Mentre tutti in Europa invocano l'uso del Var pare destino che in Italia in queste ultime giornate debba sollevare soprattutto polemiche, e soprattutto quando c'è la Juve di mezzo. Dopo il mancato rosso per secondo giallo a Pjanic contro l'Inter, ora un'altra espulsione risparmiata, questa volta diretta, per Rugani

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Accade tutto al 27' del primo tempo, sullo 0-0, quando Buffon non si avvede dell'arrivo di Crisetig e passa un pallone pericolosissimo a Rugani che, vistosi anticipato dall'avversario, si arrangia appoggiandogli un braccio tra schiena e collo, sbilanciandolo. Non un rigore solare, quello che Irrati concede immediatamente, ma una volta concesso, da rosso.

Quando viene commesso un fallo da rigore su un avversario che ha una chiara occasione da gol (e questa evidentemente lo era) infatti il regolamento distingue (è la famosa questione della "tripla sanzione") tra falli "genuini", commessi cioè cercando e potendo prendere il pallone, e falli commessi invece senza questa possibilità, e quindi in particolare spinte e trattenute (oltre ai falli di mano ovviamente). I primi vanno puniti soltanto col giallo, i secondi col rosso diretto. E quella di Rugani, tecnicamente era una spinta. Esempio simile e recente: il cartellino rosso a Juan Jesus contro il Chievo per fallo su Inglese.

Errore dunque di Irrati, che poteva però essere sanato dall'ìntervento del Var Mariani. A lungo l'arbitro ha atteso di comunicare col collega in cabina, per poi fare segno, quasi spazientito, di non riuscire a sentire. Capita. Irrati si è allora avvicinato al IV uomo, che in caso di emergenza può comunicare via walkie-talkie con i Var, ma poi ha confermato il rigore con giallo, senza procedere alla "on field review". Eppure l'errore sembrava chiaro, e il protocollo prevedeva la possibilità di revisione (o su iniziativa del Var, o anche in caso di dubbio dell'arbitro stesso), come accadde in un Roma-Spal, con Felipe prima ammonito e poi espulso per un fallo con chiara occasione da gol su Dzeko.

Molto più discutibile la possibilità di un intervento Var in altri due casi, sempre con Keita protagonista: la trattenuta per un braccio in area del bolognese su Cuadrado e la spinta subita da parte di Khedira in occasione del gol del tedesco. Episodi meno eclatanti nei quali era sicuramente più facile "supportare" la decisione dell'arbitro.