Dall'eredità del capitano scomparso, al bilancio del campo un anno dopo la rivoluzione mercato. Pantaleo Corvino ha parlato di tutto ai microfoni di Sky: "Un futuro in Champions? Dobbiamo essere realisti e lavorare per andare oltre la realtà"
La rivoluzione sul mercato di un anno fa, la Fiorentina che lotta per un posto in Europa League, obiettivo difficile da immaginare proprio a causa dei profondi cambiamenti estivi nella squadra, il dramma Astori che ha tanto colpito Firenze. Il direttore sportivo viola Pantaleo Corvino si è raccontato in esclusiva a Sky. A cuore aperto, senza nascondere parole o sensazioni. Quella più grande, che più l’ha segnato è stata proprio la scomparsa del suo capitano: “Astori? Non è stato facile per nessuno: per Firenze, la società, i nostri tifosi, tutto il mondo sportivo e calcistico”. Ripensare a quei momenti, non è facile: “È stata dura per tutti viverli”. A fine campionato, i due si sarebbero dovuti rivedere per rinnovare: “Avevo avuto un incontro con lui, perché volevo che il nostro capitano fosse convinto del progetto. E lui quando lo chiamai mi disse ‘direttore sono veramente orgoglioso perché, anche se state rivoluzionando tutto, credo in quello che andrete a fare’. Questo mi fa sentire ancora di più la sua mancanza”. Non senza un attimo di commozione, poi, Corvino parla dell’eredità che ha lasciato Astori: “Un messaggio importante che ognuno di noi dovrebbe cogliere. Io a volte lo dimentico. E quando capita penso che forse sto sbagliando perché quel suo sorriso quotidiano ci deve accomunare tutti. Bisogna vedere tutto col sorriso e non con troppi rancori”.
La rivoluzione sul mercato un anno dopo, il sogno Champions
A due giornate dalla fine, la Fiorentina lotta per un posto in Europa League. A inizio stagione, ci credevano in pochi. L’inizio è stato sofferente: “Abbiamo cambiato tanto e fatto un girone d’andata chiudendolo a 27 punti, al 7° posto. Adesso, con i punti fatti nel girone di ritorno siamo sempre al settimo posto. Questo vuol dire che la Fiorentina ha sempre dimostrato di avere dei valori con delle potenzialità e delle qualità importanti”. Il sogno è difficile, ma non impossibile: “Quest’estate sarebbe stato impossibile pensarlo, alla luce di quello che abbiamo dovuto fare”. E poi i giovani viola fanno gola a tante squadre sul mercato: uno su tutti, Federico Chiesa: “Siamo nella condizione di poter resistere anche a qualsiasi tentazione – ha aggiunto il ds, prima di parlare del suo allenatore -. Stefano Pioli ha due anni di contratto con noi e un’opzione per il terzo da parte del club. Credo che per il lavoro fatto sul campo e per i valori dimostrati al di fuori, abbiamo fatto una scelta importante. Adesso ne siamo ancora più convinti”. Si può sognare prima o poi un ritorno in Champions? “Lottiamo con 5-6 squadre che fatturano dai 200 ai 400 milioni di euro, dobbiamo essere realisti. Adesso sta toccando alla Lazio, in passato è toccato a noi per quattro o cinque anni. Dobbiamo lavorare per cercare di andare oltre la realtà”.
Il bilancio del campo
In estate sono andati via Tatarusanu, Gonzalo Rodriguez, Borja Valero, Vecino, Bernardeschi e Kalinic. Punti fermi di una vecchia Fiorentina. Alla luce dei cambi, il dirigente è abbastanza soddisfatto: “Credo che gli innesti di Milenkovic, Pezzella e Hugo, considerando anche Sportiello, non abbiano fatto rimpiangere nessuno. A centrocampo, è vero che abbiamo perso Vecino e Borja Valero. I 13 gol di Benassi e Veretout però, ci stanno facendo pensare che questi ragazzi hanno fatto anche loro qualcosa di importante. In attacco, abbiamo Chiesa ora titolare, lo scorso anno non lo era. Federico, con Simeone non ha fatto rimpiangere nessuno. La Fiorentina doveva cambiare, perché molti lo chiedevano, noi non ci siamo fatti trovare impreparati, pur sapendo che c’era tanto da fare, tutto in un’estate. Non è stato facile”.
Laurini e Biraghi, obiettivo di tanti
Protagonisti di una grande stagione, i due esterni difensivi sono nel mirino delle big. Per l’ex Empoli si parla del Napoli, per Biraghi del Milan. “Sono ruoli gli esterni difensivi - spiega inoltre Corvino - che si fa fatica sul mercato a trovare. Quando ne hai qualcuno importante dobbiamo pensare di trattenere queste qualità o potenzialità che sono importanti per il futuro”
La battaglia per le seconde squadre
Il sub commissario della Figc Alessandro Costacurta ha annunciato l’istituzione delle seconde squadre delle big, pronte a partire dalla Serie C, per far crescere i giovani: “Il calcio ha bisogno di una rivoluzione – ha aggiunto Corvino che aveva tanto sostenuto la battaglia negli anni passati -. Questo è uno dei primi passi che la Federazione farà per rivoluzionare il calcio. Poi dovranno esserci le strutture e il numero di quanti extracomunitari o stranieri avere in campo. È veramente una forma di razzismo distinguere stranieri tra comunitari ed extracomunitari”. Equipararli supererebbe anche questo problema.