Atalanta-Milan, le chiavi tattiche della sfida

Serie A

Flavio Fusi

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Gasperini e Gattuso si giocano la qualificazione in Europa League: il Milan parte con un punto di vantaggio ma l'Atalanta sembra in un momento di forma migliore

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A soli 180 minuti dal termine del campionato, Atalanta e Milan si giocano tutta la stagione in uno scontro diretto che di fatto vale la qualificazione all’Europa League. Dopo le grandi prestazioni in Europa, per la squadra di Gasperini sarebbe la consolidazione di un progetto che non potrebbe essere più definito come sorpresa, diventando definitivamente una realtà affermata del calcio italiano. Per i rossoneri, invece, la qualificazione è un’ultima spiaggia imprescindibile, sia per legittimare il progetto tecnico di Gattuso e della società, sia per garantirsi degli introiti che, seppur minori rispetto a quelli della Champions League, possono comunque incidere sui conti della società.

Come è cambiato il Milan con Gattuso

Il Milan di Gattuso non sta vivendo il momento più brillante della propria stagione, soprattutto dopo la brutta finale di Coppa Italia contro la Juventus, che costringe adesso i rossoneri a passare per il campionato per qualificarsi all’Europa League, con un calendario tutt’altro che semplice (dopo l’Atalanta, il Milan affronterà la Fiorentina in casa).

Gattuso ha avuto l’intelligenza di introdurre il proprio sistema di gioco per gradi, partendo da un massiccio lavoro sulla condizione fisica, indicata anche dai giocatori stessi come il principale deficit della gestione Montella. Nelle prime uscite sulla panchina del Milan, Gattuso aveva innanzitutto puntato sulla stabilità, cercando prima di tutto di consolidare la difesa abbassando il baricentro per ostruire gli spazi invece che aggredire alto gli avversari. L’apprendimento dei suoi principi di gioco è stato progressivo, con il tecnico rossonero che partita dopo partita ha abbandonato l’atteggiamento di prudenza che aveva permesso ai suoi giocatori di ritrovare fiducia nei propri mezzi.

Adesso il Milan, rispetto al disastroso inizio di campionato, è sicuramente una squadra maggiormente strutturata, in grado di proporre una pressione organizzata più o meno efficace, ma anche di gestire il possesso con qualità, proponendo più varianti di gioco offensivo, sfruttando le differenti qualità dei calciatori dell’undici titolare. La qualificazione in Europa potrebbe essere quindi lo step necessario di un progetto che ha bisogno di crescere, da un punto di vista finanziario ma anche di prestigio.

I pericoli dell’Atalanta

Per provare a prevedere la possibile strategia di gara delle due squadre dobbiamo necessariamente tenere in considerazione la classifica. In uno scontro diretto di tale portata, in cui, Fiorentina permettendo, si potrebbe decidere la qualificazione all’Europa League, il Milan parte con un punto di vantaggio in classifica. Ѐ vero che in circostanze come queste, gli allenatori tendono a non fare troppi calcoli (almeno a parole), ma il Milan non vorrà certo rischiare di compromettere l’ultimo obiettivo stagionale rimasto, commettendo gli errori di un girone fa.

In questo senso, la sconfitta dell’andata potrebbe orientare le scelte di Gattuso in relazione all’approccio alla gara. L’Atalanta ha pochi pari nel nostro campionato dal punto di vista dell’intensità e il Milan è una squadra a sua volta in grado di giocare ad alto ritmo. Nelle ultime uscite, però, è sembrata in calo sotto l’aspetto fisico e la finale di Coppa Italia non ha fatto che sottrarre ulteriori energie ai calciatori rossoneri, anche a livello psicologico.

I rossoneri potrebbero dunque adottare un atteggiamento simile a quello di Milan – Lazio, in cui la squadra di Gattuso si era difesa con la palla, facendo circolare il gioco ad un ritmo più basso del solito, cercando di prendersi meno rischi possibile per evitare di innescare le micidiali transizioni della squadra di Inzaghi. C’è però da dire che in quel caso la Lazio aveva volontariamente deciso di lasciare la palla al Milan, preferendo rinunciare a pressare alto piuttosto che perdere compattezza nel 5-3-2 difensivo.

L’Atalanta, dal canto suo, deve vincere e non può permettersi un lusso di questo tipo, quindi per Gattuso l’alternativa potrebbe essere quella di difendere nella propria metà campo, minimizzando lo spazio alle spalle della propria linea difensiva per cercare di far sbilanciare i nerazzurri e colpire in contropiede. È probabile, quindi che il Milan adotterà un mix tra queste due strategie, lasciando il pallone alla squadra di Gasperini solo per alcuni tratti della gara, utilizzando il possesso come valvola di sfogo.

Gattuso, poi, dovrà trovare un modo per disordinare le asfissianti marcature a uomo dell’Atalanta, uno dei meccanismi di recupero palla e riaggressione più cari a Gasperini. La combinazione tra intensità e marcature flessibili tipica delle squadre dell’allenatore piemontese può infatti rappresentare un ostacolo difficile da superare anche per una squadra particolarmente strutturata in possesso.

Anche contro la Juventus, squadra che tende ad orientarsi sull’uomo all’interno della zona, il Milan aveva avuto diversi problemi a far progredire il gioco attraverso le proprie catene laterali.

Il Milan, per fortuna del tecnico calabrese, può fare affidamento su un buon numero di giocatori con una capacità di gestire la palla sopra la media, una condizione importante quando ci si trova ad affrontare un avversario come l’Atalanta. Rispetto all’andata, poi, la formazione di Gattuso può contare su meccanismi più codificati per risalire in campo, oltre che sulle sinergie tra le due catene laterali che operano in maniera diversa l’una dall’altra.

A destra, infatti, Calabria (che dovrebbe essere sostituito da Abate) si posiziona largo, con Suso che viene incontro e Kessié che allunga verso la profondità. Sul lato opposto, Rodriguez rimane sul centro-sinistra, mentre Bonaventura si allarga, coordinandosi e ruotando di posizione con Calhanoglu.

Il grafico delle posizioni medie sottolinea l’asimmetria nei posizionamenti dei componenti delle due catene laterali del Milan.

Contro i nerazzurri sarà però necessaria rendere la distribuzione dei compiti più flessibile, in modo da non offrire punti di riferimento in marcatura ai padroni di casa. Un altro mezzo da sfruttare è sicuramente il dribbling: vincendo i duelli individuali e costringendo un altro dei difensori già impegnato in marcatura ad uscire per contrastare il portatore di palla, ci sono buone possibilità di far collassare l’intero sistema difensivo di Gasperini.

L’importanza di Ilicic e Barrow

Dopo l’infortunio al ginocchio che lo ha costretto a saltare sei partite, Ilicic è tornato a disposizione del suo allenatore, che però non l’ha voluto rischiare nelle ultime due partite, preferendo inserirlo a gara in corso.

Entrando nella ripresa contro Genoa e Lazio, lo sloveno è riuscito a lasciare un’impronta determinante in entrambe le occasioni: contro i rossoblu ha servito l’assist per il terzo gol ad Hateboer, mentre contro i biancocelesti solo la sfortuna (e Strakosha) gli hanno impedito di decidere la gara in soli 38 minuti giocati (nonostante questo è riuscito comunque ad effettuare 3 tiri, 4 passaggi chiave e 4 dribbling).

La raffinatezza tecnica di Ilicic, unita alla sua stazza e alla sua creatività lo rendono un giocatore in grado di orientare il gioco in maniera determinante. Nell’economia di squadra rappresenta un punto di riferimento imprescindibile per la squadra di Gasperini, proprio grazie alle sue caratteristiche tecniche e fisiche, uniche non solo nella rosa dell’Atalanta ma anche in tutto il resto del campionato.

Schierandolo a gara in corso, Gasperini può cambiare la strategia offensiva della propria squadra oltre che l’andamento della partita, ma un calciatore del genere, seppur non sempre continuo nell’arco della sua carriera, è in grado di incidere su una gara dal primo al novantesimo minuto, per cui è probabile che contro il Milan lo vedremo nuovamente nell’undici titolare.

Un altro giocatore che Gattuso dovrà necessariamente tenere d’occhio è Musa Barrow. Il 19enne gambiano appartiene ad una categoria di centravanti diversa rispetto a Petagna e Cornelius. Potremmo definire quest’ultimi “attaccanti di manovra”, che lavorano per la squadra facilitando gli inserimenti offensivi dei compagni, sfruttando il fisico e la propria abilità nei duelli aerei per far salire la squadra. Il ruolo che svolgono in campo si riflette anche nella loro produzione offensiva, tanto che sia Ilicic che Gomez li superano per tiri totali e per tiri su azione ogni 90 minuti.

Barrow è invece un attaccante che vede la porta con maggiore frequenza, come d’altra parte aveva già dimostrato nel Campionato Primavera, in cui, nella prima parte di questa stagione, aveva segnato 23 gol e distribuito 7 assist in appena 18 partite. Gasperini lo ha voluto in prima squadra e adesso sembra averlo definitivamente lanciato: ha giocato in tutte le ultime cinque partite, partendo titolare quattro volte, segnando 3 gol e regalando un assist.

Barrow è un attaccante veloce e molto dinamico senza il pallone, soprattutto in profondità, senza i movimenti di supporto tipici di Petagna e Cornelius. Caratteristica messa in luce anche dalla sua tendenza a orientare sempre il controllo in avanti, invece di tornare incontro al compagno che lo ha servito. Finora non ha giocato un campione di minuti apprezzabili, ma se ci limitiamo solo a tiri su azione, conclude addirittura 4,9 volte verso la porta avversaria ogni 90 minuti, un dato nettamente superiore agli 1,7 e ai 2,2 tentativi medi di Cornelius e Petagna.

Seppur abbia giocato ancora poco, le statistiche di Barrow sono entusiasmanti (tutti i dati sono normalizzati per 90 minuti giocati).

Con il classe 1998 in campo l’Atalanta può attaccare la profondità in maniera più rapida, invece di compiere le classiche giocate sopra-sotto la linea della palla con cui guadagna terreno, ma allo stesso tempo ha meno possibilità di appoggiarsi al proprio centravanti. Con Barrow, Gasperini ha più soluzioni e in ottica sia presente che futura, ha più margine per adattare le sue scelte di formazione sia all’avversario che al momento della gara.

Barrow sarà uno dei protagonisti di Atalanta-Milan, uno dei tanti scontri decisivi che il calendario di questa stagione ha deciso di disseminare nelle ultime giornate. L’importanza della posta in palio potrebbe incidere sull’atteggiamento delle due squadre, ma Gasperini e Gattuso dovranno restare fedeli ai propri principi fino in fondo se vorranno suggellare le proprie stagioni con una qualificazione in Europa League.