Dopo la qualificazione in Champions della sua Inter, il figlio del patron Jindong ha pianto a dirotto all'Olimpico. Qualche decina di minuti dopo, il post su Instagram: "#Interishere. Una promessa è una promessa"
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A parlarne, più volte, era stato il presidente Massimo Moratti. Lui, che di passione interista se ne intende e che del figlio del patron interista Zhang Jindong ne ha sempre parlato benissimo. Qualche giorno fa (il 3 maggio), l’aveva rimarcato: "Steven è un bravissimo ragazzo, credo che venga la passione per le cose che capitano: le sofferenze danno attaccamento. Per la passione dobbiamo aspettare con calma, non possiamo pretendere che sia immediata". Le lacrime spontanee, da tifoso vero, versate sul terreno di gioco dell’Olimpico dopo Lazio-Inter, fanno pensare che la passione interista del figlio di patron Jindong, sia ormai a livelli molto alti. Nonostante non sia nato in Italia. Nonostante non abbia discusso almeno una volta da piccino a scuola, con compagni di altre squadre. Dopo aver pianto, mentre attorno a sé si sprecava l’euforia dell’amministratore delegato Antonello, dei giocatori in festa, ha postato una grafica che mette fine a quell’hashtag di inizio stagione #Interiscoming. #Interishere. Ora c’è, ed è in Champions. "Una promessa è una promessa. Con l’impegno di tutti. Finalmente".