Il presidente della Roma dovrà rivedere la strategia per la costruzione del nuovo stadio a Tor di Valle. Dopo gli arresti per corruzione di mercoledì i tempi per la realizzazione del progetto si dilateranno. Bisognerà capire quanto Pallotta sia disposto ad attendere
Dopo l'operazione "Rinascimento", che ha portato ieri all’arresto di nove persone coinvolte nella realizzazione dello stadio della Roma a Tor di Valle, James Pallotta è ora costretto a rivedere la strategia per il nuovo impianto. La speranza del presidente giallorosso è che il progetto passi in blocco dal gruppo Eurnova (il cui presidente Luca Parnasi è tra gli arrestati per corruzione) a una nuova società. Per capire se tutto questo sarà possibile bisognerà attendere le decisioni del commissario che sarà nominato dal Tribunale per vagliare insieme al Comune e alle autorità se tutti gli atti di dell'opera licenziati fino ad oggi - che la Procura ha deciso di non mettere sotto sequestro- siano effettivamente legittimi. Anche il dipartimento Urbanistica del Campidoglio ha chiesto chiarimenti, inviando una lettera alla società costruttrice Eurnova per capire quale sarà l'interlocutore dopo l'arresto di Luca Parnasi.
James Pallotta, che questa mattina ha avuto un incontro con il direttore generale Mauro Baldissoni in un albergo del centro di Roma prima di lasciare la Capitale, cercherà di capire quanto i tempi per la costruzione dello stadio si dilateranno. L’iter amministrativo del progetto, prima degli arresti di ieri, avrebbe dovuto portare entro la fine di luglio nell’aula del Consiglio comunale la delibera per la variante urbanistica, con conseguente inizio dei lavori previsto per fine 2018/inizio 2019.