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Justin Kluivert, assist per Dzeko al debutto con la Roma: com'è andata la sua prima in giallorosso

Serie A

Fabrizio Moretto

Esordio di alto livello per Kluivert, entrato al 70', arricchito dall'assist vincente per Dzeko. Velocità, dribbling e assist geniali per il figlio d'arte già entrato nel cuore dei tifosi giallorossi

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20 minuti. Tanto è bastato a Justin Kluivert per strappare i primi applausi in Serie A. E poco importa poi se gran parte dello stadio era occupata dai tifosi granata perché, per far innamorare quelli dell'Olimpico, avrà ancora tanto tempo. Intanto ha mostrato i primi lampi della sua classe e, soprattutto, ha contribuito a regalare il primo successo stagionale alla Roma. Mica male per un classe '99 arrivato nella capitale con l'etichetta dell'enfant prodige e con il peso di un cognome difficile da scrollarsi di dosso visti i bei ricordi lasciati dal papà Patrick in giro per l'Europa. Il momento in cui è entrato in campo era di quelli delicati: punteggio sullo 0-0, la squadra di Di Francesco bloccata e alla ricerca della svolta per portare a casa i tre punti. A impartirgli gli ordini l'allenatore abruzzese, a renderli comprensibili l'improvvisato traduttore Karsdorp. E invece l'impatto dell'olandese è stato imponente, da veterano, quasi un paradosso per un calciatore al debutto nel grande calcio. Grande personalità nel farsi dare il pallone e puntare costantemente l'uomo. Se a questo poi ci si aggiunge la sua velocità, marchio di fabbrica del talento cristallino ex Ajax, tutto diventa più facile. Per lui e per la Roma che inizia a goderselo prima del previsto, ma che eccessive responsabilità ancora non ne vuole dare. Meglio andare con i piedi per terra, nonostante alla rapidità il giovane Justin ci ha abbinato anche una certa genialità, come la palla 'con gli occhi dietro' servita appena entrato a Pastore, a tu per tu con Sirigu, e poi vanificata dal Flaco sul recupero di Baselli. L'altezza non è da gigante, ma ciò non basta a demotivarlo anche sui contrasti aerei e a provare a lasciare la sua prima firma con un colpo di testa, neutralizzato dal portiere di casa.

Gli esterni che piacciono al mister giallorosso devono però saper imporre anche una certa dose di sacrificio. Un dettame tattico più semplice da impartire a un calciatore appena arrivato e con meno di 20 anni sul groppone, ma il figlio d'arte si è saputo destreggiare anche in questa situazione di gioco, fermando con decisione un pericoloso contropiede avviato da Belotti e trasformando nel giro di due secondi l'azione da difensiva in offensiva, con un'altra splendida imbucata per Dzeko. I veri pericoli Kluivert li crea però quando ha la libertà di agire sull'esterno. Su quello sinistro in teoria, ma a Torino il 19enne di Zaandam si è adattato benissimo anche sull'altro versante, attirando su di sé i difensori granata e mettendoli in affanno con i suoi continui dribbling, innescati da un'accelerazione improvvisa in grado di lasciare sul posto i suoi avversari. Ed è così che è nato l'assist vincente per il meraviglioso gol al volo di Dzeko. Palla incollata al piede, tenacia per resistere ai contrasti di Nkoulou e Berenguer e cross sul lato opposto per il mancino fatato del bosniaco. 1-0 e vittoria in cassaforte. A convincere il padre a sposare il progetto Roma era bastata una chiamata di Totti. Chissà ora quali dolci parole riserverà l'ex capitano giallorosso per complimentarsi e rafforzare il senso di appartenenza del talento oranje, entrato in punta di piedi alla sua prima con la nuova maglia che già venera come una seconda pelle.