Pastore in gol contro l'Atalanta, tutte le reti più belle di tacco: VIDEO

Serie A

Il trequartista argentino ha realizzato un gol da favola nel posticipo contro l'Atalanta, riportando alla mente le prodezze dei suoi predecessori in Serie A: dal tocco di spalle di Mancini contro il Parma a quello no-sense del suo omonimo brasiliano per finire al colpo 'classico' di Palacio nel derby milanese

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Javier Pastore ha illuminato la sua prima all'Olimpico con un gol da urlo che ha fatto stropicciare gli occhi agli oltre 40 mila presenti. Dopo poco più di un minuto infatti, El Flaco si è inventato un geniale colpo di tacco che ha sorpreso anche Gollini e sbloccato il punteggio a favore dei suoi, prima di una rimonta dell'Atalanta e controrimonta dei giallorossi che ha sancito il 3-3 finale. L'argentino ha goduto, probabilmente, di eccessiva libertà, ma ciò non toglie nulla alla bellezza della giocata, dove una profonda ed eccellente tecnica di base è quasi sempre un fattore necessario per tentare colpi del genere. Questa da sola rischia però di servire poco, perché la giocata di tacco sottintende pure una straordinaria follia che porta anche i giocatori meno adepti al gol rischiare la pazzia di un secondo e la memorabilità eterna. In Serie A e nella stessa capitale sono del resto ben abituati a tacchi e follie. È qui che risiede infatti una delle magie più incredibili che si sono viste nel campionato italiano. Il mago in questione è Roberto Mancini che, ai tempi della Lazio, decise uno scontro al vertice sul campo del Parma effettuando il suo "trucco" sugli sviluppi di un angolo battuto da Mihajlovic. L'attuale allenatore della Nazionale andò incontro alla palla e si girò di spalle per colpirla con delicatezza ed estrema eleganza, trafiggendo Gigi Buffon.

Gioie capitoline e prodezze anni '90

Prodezze in grado di essere eseguite solo da chi nella mente possiede quel pizzico di follia in grado di trasformare l'ordinario in straordinario. Come il suo omonimo dal sangue verdeoro, Amantino Mancini, che realizzò la sua prima rete in A proprio in una stracittadina. Lo fece però con la maglia della Roma, 'volando' sul cross di Cassano e impattando la sfera con un tacco volante e 'telecomandato', quasi impossibile da replicare anche a gioco fermo o in situazioni d'allenamento. "Che cosa hai fatto?" gli chiese la Curva Sud, mista tra un sentimento di gioia ed incredulità. La stessa domanda che, qualche anno dopo, rivolse De Rossi a Stefano Okaka, protagonista di un tacco in girata decisivo per piegare le resistenze del Siena a tempo quasi scaduto. Una giocata di puro istinto, meno 'classica' rispetto a quella adoperata sul finire degli anni '90 da due habitué di questo gesto tecnico: Ivan Zamorano ed Hernan Crespo. Quest'ultimo lo utilizzò per mettere la ciliegina sulla torta alla sua straordinaria prestazione in casa della Juventus, una tripletta per far volare il suo Parma tra le grandi d'Italia e d'Europa, mentre il cileno diede il via al successo dell'Inter contro il Napoli finalizzando l'assist di Moriero con un tacco sul palo lontano.

Tacco da Granducato e magie da derby

Sia Inter che Parma hanno vissuto poi anche nelle stagioni successive emozioni da colpi di tacco che riecheggiano con frequenza nella mente dei loro tifosi. Il trait d'union tra queste due squadre è rappresentato da Adriano, "Imperatore" in Emilia per due stagioni in prestito tra il 2002 e il 2004. Fu durante questa esperienza che lasciò il segno graffiante ai danni del Milan, futuro vincitore della Champions League, mettendolo a tappeto con una magia su assist di Mutu che beffò Dida. Una tecnica di esecuzione diversa da quella adoperata nelle stagioni successivi da altri calciatori ducali, come Lucarelli, che segnò anticipando tutti sul primo palo e battendo il portiere girando il piede destro sul lato opposto e colpendo così la sfera con il tacco, o come Paponi, che inventò una rete assurda in stile scorpione contro il Messina.

Tra i nerazzurri invece l'ultima prodezza di tacco è quella che registrò Icardi nella passata stagione, un colpo da fermo e a occhi chiusi per annientare la sua ex squadra, la Sampdoria. Istinto da puro bomber, differente rispetto alle lunghe leve che mostrò Ibrahimovic quando col gambone anticipò il colpo di testa del difensore del Bologna per regalare il vantaggio ai suoi. Restò sicuramente molto di più nel cuore dei tifosi nerazzurri il tacco di Palacio, tanto semplice sulla carta quanto importante per assicurarsi il derby contro il Milan nelle battute finali. Un colpo da inserire nella categoria classico, come quello che eseguì - anzi replicò dopo i primi grandi esperimenti in Champions - Del Piero contro il Siena, ed emulò in molti aspetti Babacar con la maglia della Fiorentina, mentre molto più complessi furono quelli messi a segno dai milanisti Menez e Lapadula. Il francese concluse in modo pazzo un'azione già di per sé assurda contro il Parma, mentre l'ex Pescara corresse in rete con una deviazione di tacco la prima conclusione di Suso. La speranza in attacco del Milan attualmente si chiama invece Gonzalo Higuain, uno che la sua firma di tacco l'ha già lasciata, ma in Coppa Italia, quando vestiva la maglia del Napoli. Un gesto tecnico simile a quello compiuto da Lapadula e che servì per battere la Lazio e accedere alle semifinali, mentre tra i tifosi azzurri c'è ancora chi è pronto a scommettere sulla rete che completò la tripletta di Cavani contro la Juve: testa o scorpione? Ancora oggi i dubbi rimangono.

La pazzia di Biava e il colpo del veterano Pellissier

A proposito di scorpione e di Palermo, ex club di Cavani, diventa quasi impossibile dimenticarsi della pazzia balistica che effettuò Giuseppe Biava. Il difensore, durante un match contro la Reggina, inventò una parabola incredibile che si tramutò in gol. Il genio era intriso anche nella testa di Pippo Maniero, autore di una straordinaria rete ai tempi del Venezia, quando lesse in anticipo un calcio di punizione e con il tacco volante andò ad anticipare tutti fissando la palla all'incrocio. Un gesto tecnico che ha fatto parte del bagaglio di Rolando Bianchi, protagonista più di una volta di gol da favola con la maglia del Torino, mentre chi la scorsa stagione meritò i titoli dei giornali per la sua fantastica prodezza di tacco fu Sergio Pellissier, audace nel tentare il tipo di conclusione più complicato e bravissimo nell'impattare la sfera nel miglior modo possibile per sorprendere e battere l'estremo difensore genoano. Non esiste l'età giusta per compiere gesti del genere, serve  solo la giusta dose di follia.