Serie A ai raggi X: Ronaldo a secco, Zajc che sorpresa. Napoli, ogni tiro subito è un gol

Serie A

Stefano Salerno

Dopo 270 minuti di gioco siamo andati a vedere le statistiche e i dati raccolti dai giocatori: Ronaldo ci sta provando in tutti i modi, ma il gol non vuol saperne di arrivare. L'Empoli ha un gioiello sulla trequarti, mentre Sorrentino nonostante l'età (e i colpi dolorosi) resta uno dei migliori portieri in circolazione

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Senza tirare in porta, non si segna. Lo sanno bene i tanti attaccanti ancora a secco in questo inizio di campionato e lo ricorda ogni volta che scende in campo anche Cristiano Ronaldo. Tutti aspettano la sua prima rete in bianconero e lui nel frattempo ci prova in tutti i modi: 23 conclusioni totali in tre partite (nessuno come lui, con Edin Dzeko secondo che si ferma a 17); nove dei quali nello specchio. Se si parlasse di percentuale di conversione saremmo sotto al 40%, ma liberarsi costantemente lo spazio per mettere in difficoltà il portiere avversario è una nota di merito in uno sport in cui soltanto poche sporadiche azioni terminano con una conclusione in porta. Anche perché, come già ribadito: senza conclusioni è impossibile pensare di fare gol. Tentare il tiro da una zona favorevole di campo però, può fare comodo. Per questo a guardare le chiare occasioni da gol si capisce quante volte Ronaldo in realtà si sia “creato” da solo lo spazio per colpire: tre partite, una sola chiara occasione da gol. Tutte le altre invece sono arrivate grazie a giocate da lontano, a tentativi che in molti non avrebbero neanche immaginato. L’unico vero, invece, lo ricordiamo tutti, è arrivato contro la Lazio: la palla batte sul tacco del piede sbagliato, si impenna e ad approfittarne è Mario Mandzukic, che di chiare occasioni ne ha già avute quattro (primo in tutta la Serie A). Chissà se CR7, guardando ai dati, non provi un po' di invidia per il momento vissuto da un giovane talento come Piatek: per lui quattro tiri nello specchio, tre gol. Una media di conversione complicata da mantenere quando i numeri diventeranno più corposi, ma che lancia un segnale chiaro: il venerdì polacco (il significato del nome del bomber genoano è proprio quello) è un predestinato. 

Zajc, tanti dribbling e occasioni create per i compagni

Finalizzare è importante, ma mettere i propri compagni in condizione di colpire lo è altrettanto. A Napoli fanno affidamento su José Callejon ormai da tanto tempo: lo spagnolo, nonostante a Genova contro la Sampdoria sia rimasto in panchina, è di gran lunga il migliore di tutta la Serie A. Dodici occasioni create in sole due gare, in un attacco che ricordando quanto appreso dal maestro Sarri continua a macinare palle gol. Dietro di lui Pjanic e Luis Alberto con nove assist al bacio serviti (e non sempre sfruttati), davanti a Zajc, Valdifiori e di nuovo Cristiano Ronaldo, tutti a quota otto. C’è sempre CR7, dappertutto in queste prime settimane in bianconero, anche quando si parla di dribbling: quelli tentati dal portoghese sono dieci, riusciti però soltanto in quattro casi. Molti meno degli 11 del già citato Zajc (su 15 tentativi), che ha sorpreso molti in questo inizio campionato e ha già trovato la via del gol - non ce ne voglia Ronaldo se si torna a mettere il dito nella piaga. Un talento cristallino ed efficace quello del trequartista dell’Empoli, basta guardare a giocatori con cifre paragonabili alle sue: Iago Falque ad esempio ha tentato 15 dribbling, riuscendo però soltanto in sei casi a saltare l’avversario. Errori che pesano a differenza delle conclusioni in porta: perdere un pallone dopo aver cercato la giocata può essere molto pericoloso, oltre a far terminare un’azione senza riuscire ad attaccare la porta avversaria.

Napoli, sei gol subiti con sei tiri nello specchio

Se la valutazione dell'attacco è più immediata, passare attraverso i dati per giudicare le prestazioni della difesa è operazione assai complessa. Anche perché spesso il merito di chi protegge la propria metà campo coincide con l’incapacità di chi attacca di rendersi pericoloso. Nel caso dei portieri però qualche numero a cui fare affidamento c’è, come la percentuale di parate effettuate. Audero della Sampdoria è il migliore in questa classifica, parziale anch'essa in quanto non prende in considerazione la difficoltà di quegli interventi (e la pericolosità dei tentativi). Le due parate di Sorrentino contro l’Empoli che hanno regalato un punto ai veneti ad esempio valgono quanto un gol e la conferma è data anche dall’83% di interventi riusciti messi insieme dall’estremo difensore del Chievo. Olsen invece, appena arrivato a Roma e già criticato, è quello che ha compiuto più parate in assoluto (ben 14), a dimostrazione di quanto sia permeabile la difesa dei giallorossi. Il dato più curioso però è certamente quello del Napoli: sia Karnezis (impegnato nella prima sfida contro il Lazio) che Ospina (che ha giocato le altre due), non hanno compiuto neanche una parata. La squadra di Ancelotti infatti ha incassato sei gol subendo sei tiri totali nello specchio: un 100% tondo in favore degli avversari che preoccupa una difesa che ha ben altre ambizioni in questo campionato. Certo, non sempre riescono delle giocate spettacolari come nel caso del colpo di tacco di Quagliarella, ma iniziare a parare qualche conclusione potrebbe servire a cambiare la tendenza. Almeno per ribaltare l'assioma che contro il Napoli ogni tiro è un gol.