Incredibile slalom dell'ivoriano al Tardini, 82 metri palla al piede con punte di velocità superiori ai 30 km/h: tre gli avversari evitati in corsa prima del definitivo 2-0 sul Cagliari. Una prodezza che ha rievocato il gol di Weah nel 1996 oppure la cavalcata di Asprilla con la maglia del Parma, loro come Zapata nell'ultima Serie A
"Un gol del genere erano anni che non si vedeva", parola di Roberto D’Aversa. Non può che essere l’allenatore del Parma, vittorioso 2-0 contro il Cagliari, a celebrare il capolavoro dello scatenato Gervinho. Teatro della prodezza il Tardini, stadio degli emiliani dove l’ex Roma si era già tolto lo sfizio di segnare alla Juventus ripresentandosi nel modo migliore alla Serie A. Nient’altro che un assaggio delle qualità del 31enne ivoriano, velocità supersonica al servizio della neopromossa gialloblù togliendosi di dosso le ruggini del biennio in Cina. Uno smalto ritrovato come ribadito al minuto 47, pallone recuperato a ridosso della propria area di rigore e via allo slalom gigante. Sono 82 i metri percorsi palla al piede da Gervinho, strappi e accelerazioni ad evitare due avversari nella propria metà campo senza fermarsi. Il coast to coast prosegue a ridosso dell’area sarda con punte di velocità superiori ai 30 km/h: se ne accorgono pure Klavan (terzo birillo saltato) e Cragno superato sul primo palo da un destro chirurgico. All’Olimpico lo chiamavano "La freccia nera", il Tardini non poteva che riservargli una standing ovation al momento della sostituzione nel finale di gara. Prelevato a parametro zero ad agosto dall’Hebei Fortune, il nazionale ivoriano ha impiegato solo 253 minuti per conquistare Parma. Il giudizio di D’Aversa non può che essere positivo: "Si è presentato qui con umiltà e grande disponibilità nonostante sia un giocatore di fama internazionale. Ha capito la nostra realtà e mi ha stupito veramente. Stiamo cercando di fargli trovare la condizione, è importante che regga i 90 minuti e che non si faccia male".
Da Weah a Zapata, altre cavalcate memorabili
Senza allontanarci dal Parma, un gol dalla dinamiche simili lo realizzò una punta devastante in progressione come Faustino Asprila. Era la Coppa delle Coppe 1993/94, edizione che vide la squadra di Nevio Scala issarsi fino all’epilogo di Copenaghen perso contro l’Arsenal. In precedenza gli emiliani esordirono nei sedicesimi di finale contro il Degerfors, match d’andata in Svezia vinto 2-1 in rimonta. Differente per metri percorsi ma non per rapidità, la rete del colombiano Tino (a 1:30 del video) va a scomodare lo scatenato Gervinho.
Gervinho come George Weah, coast to coast che fece innamorare i tifosi del Milan e non solo. Acquistato per 11 miliardi di lire nel 1995, primo Pallone d’Oro non europeo, l’attaccante liberiano impiegò solo 6 minuti all’esordio per sbloccarsi in Serie A contro il Padova. Il bilancio in rossonero recita 147 presenze e 58 gol, il più bello dei quali vive nell’immaginario popolare grazie a quella folle corsa contro l’Hellas Verona. L’8 settembre 1996 Weah bruciò 90 metri di campo palla al piede: da un’area all’altra senza respiro, un gol meraviglioso nel pomeriggio di San Siro.
In epoca recente non dimentichiamo la corsa di Kolarov in un derby romano del 2009, lui come Alexis Sanchez nella Serie A 2010/11 in Cagliari-Udinese. Altrettanto incredibile fu il gol di Ilicic in Sampdoria-Palermo del 7 aprile 2013, quando lo sloveno (oggi di proprietà dell’Atalanta) evitò quattro avversari partendo da centrocampo prima di battere Romero. Una rete tanto meravigliosa quanto vana ai fini della salvezza: a fine stagione i rosanero furono rimandati in B nonostante la doppia cifra raggiunta da Josip.
Poco fortunato nella parentesi romanista, Holebas realizzò una perla simile alle precedenti contro l’Inter nel 2015 scatenando pure Florenzi: chi ricorda la cavalcata del giallorosso in quel 3-0 contro il Genoa dello stesso anno? Risale invece Serie A 2015/16 la progressione di Belotti, davvero insuperabile nel rotondo 5-1 del Torino all’Udinese. Il Gallo riceve il pallone nella propria metà campo e punta dritto alla porta di Bizzarri: a fine campionato saranno 12 i suoi centri personali, meno della metà del campionato seguente.
L’Udinese fu la vittima designata pure da Duvan Zapata in uno dei coast to coast più incredibili degli ultimi anni. Attualmente in forza all’Atalanta, l’ex colombiano della Sampdoria ha fissato nell’ultima Serie A il suo primato di gol stagionali (11): il più bello non può che essere la meraviglia a Marassi del 25 febbraio, prodezza da ex macinando metri e avversari. Entrato nella ripresa per Caprari, Zapata s’impossessa del pallone al minuto 83 portandosi fino al vertice dell’area bianconera: più tardi ammetterà che il suo voleva essere un cross, peccato che la traiettoria beffa Bizzarri nel più clamoroso dei pallonetti.