Juve, marcia inarrestabile. Come si può battere? L'opinione del Club

Serie A

La squadra di Max Allegri sembra inarrestabile, ma restano ancora dei difetti di cui le avversarie potrebbero approfittare per provare a far punti. Dal pressing alto alla mentalità, ecco le opinioni dei presenti allo Sky Calcio Club

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10 su 10. Un ruolino di marcia impressionante che non sembra conoscere ostacoli. La Juve continua a dare dimostrazione della sua forza, mette al tappeto ogni tipo di avversario, a prescindere dal livello, e dopo i primi quasi due mesi di stagione non conosce altro risultato se non la vittoria. 23 i gol realizzati, appena cinque quelli incassati: numeri che potrebbero sconfortare tutte le rivali. Eppure, anche la formazione di Allegri qualche difetto l'ha messo in evidenza in questa prima fase di campionato. Piccoli errori che rischiano di diventare, a questo punto, gli unici appigli a cui affidarsi per sperare di battere i bianconeri. Ognuno dei protagonisti presenti domenica allo Sky Calcio Club ha provato a spiegare quale potrebbe essere la strada giusta per fermare la Juve, attraverso alcune situazioni tattiche che si sono già viste in queste prime giornate e - seppur per brevi periodi - hanno reso la vita meno facile ai bianconeri. "Una soluzione può essere limitare il rifornimento ai giocatori con più talento che sono principalmente, ma non necessariamente, gli attaccanti - ha affermato Marchegiani -. L'ha fatto benissimo il Napoli nei primi venti minuti. Un pressing ultra offensivo che, oltre ad aver sorpreso un po' la Juventus, ha tolto alla capolista questa confidenza nell'iniziare l'azione che, invece, contro l'Udinese si è vista in maniera esagerata. Anche la Lazio, in alcuni frangenti e in maniera diversa, era stata molto aggressiva, ad esempio con Wallace su Cristiano Ronaldo. Togliere spazio ai giocatori di talento. È difficile farlo per 90 minuti, ma può essere la via giusta".

Cambiasso: "Il pressing può togliere loro fiducia"

Sulla stessa lunghezza d'onda anche Cambiasso: "Bisogna pressarli alti - ha aggiunto l'ex centrocampista dell'Inter -. Anche se non fatto in modo costante, riesci comunque magari a togliere loro fiducia e non rendergli tutto facile. Inoltre se hai il baricentro alto mantieni i loro attaccanti più lontani dalla porta e hanno meno probabilità di trovare il gol".

Bergomi: "Sorprendere i terzini alle spalle"

Molto dipende anche dal valore fisico e tecnico dell'avversario e, infatti, Bergomi ha provato a scindere le due differenti situazioni di gioco. "Se sei una squadra forte come il Napoli bisogna affrontare la Juve con intensità e pressione alta - ha detto -. La squadra di Ancelotti l'ha fatto benissimo per una mezz'ora, ma devi reggere per tutta la partita. Se sei una "piccola", invece, bisogna provare a batterli come ha fatto il Parma: ripartenze veloci e appoggiandosi alle spalle dei difensori esterni bianconeri con la velocità e fisicità dei propri attaccanti. Inglese, ad esempio, con le sue spizzate di testa ha creato più di qualche grattacapo alla retroguardia".

Del Piero: "Non essere remissivi"

Idee molto simili tra loro, ma c'è una componente che manca e ci ha pensato Alex Del Piero ad aggiungerla: la mentalità. "Gli avversari della Juve devono giocare gli uno contro uno con più coraggio - ha affermato l'ex capitano bianconero -. Ho visto i giocatori dell'Udinese troppo remissivi, mentre spesso per spezzare la solidità di una squadra serve qualcuno che ti dia una scossa, uno che ti faccia capire che «anche noi siamo pericolosi». Nei friulani in alcuni frangenti l'ha fatto Fofana. Il senso è far pensare agli uomini di Allegri: «Stiamo attenti perché anche loro possono farci gol». Mi rendo conto che non è facile".

L'analisi allo Sky Tech

L'ultima "soluzione" proposta da Del Piero è stata tentata, ad esempio, dal Sassuolo. Berardi, durante la sfida all'Allian Stadium, ha cercato in una specifica occasione di prendere alla scoperta la difesa facendosi tutto il campo palla al piede e poi tirando dalla distanza. Questa è una delle situazioni tattiche analizzate dai presenti al Club, la maggior parte delle quali hanno evidenziato come Cancelo non garantisca la stessa efficacia dietro di quanto non riesca a fare in proiezione offensiva. Anche il suo compagno sull'altro lato del campo, Alex Sandro, lascia spesso dei corridoi interessanti alle sue spalle quando avanza di qualche metro per attaccare. Piccoli accorgimenti per provare a spezzare un dominio che, in questo momento, pare una missione quasi impossibile.