Milan, Biglia a Sky: "Devo tutto a Gattuso, ora la mia rivincita. Derby bivio Champions"

Serie A
Lucas Biglia al suo secondo anno in rossonero

Il centrocampista argentino in esclusiva a Sky: "Lo scorso anno è stato complicato, ma non cerco alibi. Ora mi prendo la mia rivincita. Se sono ancora qui è merito di Gattuso che mi ha dato un'altra possibilità. Derby? Il nostro bivio, vincere per svoltare"

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Per Gattuso è un punto fermo, intoccabile:  titolare in sette partite su sette e quasi sempre in campo (sostituito solo dopo 58' nella gara d'esordio contro il Napoli) in Serie A, titolare anche in Europa League contro l'Olympiacos (in panchina invece nel più agevole match contro il Dudelange). Lucas Biglia sempre più al centro del progetto rossonero: "Diciamo che lo scorso anno è stato complicato per diversi motivi, ma non cerco alibi. Dal primo giorno che sono arrivato in estate ho cercato la mia rivincita. Devo ringraziare chi mi ha dato un'altra opportunità perché in un'altra squadra o ti preferiscono un altro o ti mandano in prestito. Mi sento quindi di ringraziare Gattuso e la società. Fin da subito in questa stagione mi sono sentito più a mio agio, a casa, più tranquillo; ora conosco di più l'ambiente, sono tutti punti a favore. E, a poco a poco, viene fuori la mia qualità", afferma il centrocampista del Milan intervistato in esclusiva da Sky Sport.

Il Milan è in un momento di crescita, come ha svoltato la squadra dopo Cagliari?

"Le prime settimane cercavamo sempre alibi o colpevoli, adesso abbiamo cambiato mentalità. Grazie a Gattuso, che non molla e non si rilassa mai! Abbiamo qualità, siamo una squadra forte, ma quando abbassiamo il ritmo ci facciamo male da soli. Il mio rapporto con il mister? C'è un rispetto muto tra me e lui. Devo ringraziarlo, perché se sono ancora qui è solo grazie a lui. Non ti lascia un istante per rilassarti. Ci ho giocato anche contro, averlo come allenatore è un grande onore. Nei giorni scorsi ho chiesto al mister una foto... e mi ha mandato a quel paese. Adesso c’è grande tranquillità. Cosa si prova a incontrare Maldini e Leonardo a Milanello? Hanno fatto la storia di questo club, quasi mi vergogno. È una grande emozione. Le loro parole ci danno tranquillità e voglia di continuare".

Quanto manca ancora al Milan per diventare grande?

"Qualcosa ancora manca, ci siamo vicini però. È importante sapere come crescere. In tante partite ci è mancata la cattiveria e il saper soffrire per portare a casa i punti come successo contro Atalanta ed Empoli. Dobbiamo capire che non servono tre o quattro gol per vincere. Lo dobbiamo capire con esperienza perché la squadra è giovane: da ottobre a dicembre si capirà cosa faremo da grandi, sarà il momento deciso della nostra stagione".

Alla ripresa ci sarà il derby, come arriva il Milan a questa sfida?

"Il derby è uguale in Argentina, in Belgio, a Roma. Ma questo è un grande derby. Si dice che il derby si vince... io ho fiducia. Dobbiamo vincere per dare un segnale a noi stessi, perché vogliamo arrivare in Champions. Questo match per noi è un bivio: contro l'Inter c'è solo un risultato".

Come vedi Higuain in questi suoi primi mesi al Milan? Inizialmente sembrava non segnasse, poi…

"Speravo che il gruppo lo accogliesse bene. E così è stato. Lui è fatto così: per rendere al meglio e trascinare deve sentirsi importante, sentirsi a casa. Io ho conosciuto un altro Higuain, ma questo è un vero uomo. Fa gol ma aiuta anche i più giovani, trascina. Quando incontravo Higuain in Nazionale mi diceva sempre che avrebbe voluto giocare con Suso: adesso finalmente si sono incontrati. Suso ha un potenziale incredibile ma  può crescere ancora molto però. Icardi-Higuain? Sono i giocatori più forti per le loro rispettive squadre. Ma io parlo solo del Pipa".