Kalinic: "Gattuso è un pazzo, con lui il Milan andrà lontano"

Serie A
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Kalinic sulla sua esperienza al Milan: "Sono arrivato in ritardo e ho avuto dei problemi, è stata dura. Gattuso è un pazzo, con lui i rossoneri andranno lontano: gli auguro di conquistare la Champions League. Offerta dalla Cina? Avrei finito la mia carriera. Ora voglio dare tutto per l'Atletico Madrid"

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All'Atletico Madrid l'occasione di riscatto dopo la stagione negativa al Milan, Nikola Kalinic è ripartito dalla Spagna e dalla squadra di Simeone. Il croato, in una lunga intervista rilasciata ad AS, ha parlato ancora dei rossoneri e di Gattuso: "Al Milan è stata dura per me, non ho preso parte al precampionato e mi allenavo da solo a Spalato attendendo il trasferimento. Sono arrivato a stagione in corso, poi ho avuto dei problemi fisici. Il Milan è un grande club, abituato a vincere dei titoli e vogliono ricominciare a farlo. Avevamo tanti calciatori nuovi e c'era bisogno di tempo per costruire qualcosa, ora gli auguro di conquistare la Champions League. Gattuso? È incredibile, fuori dal campo ride e scherza ma quando ti alleni dà tutto e vuole tutto. Ti mette pressione, è pazzo ma in senso buono. Ma è una gran persona e con lui il Milan andrà lontano".

"La Cina? Avrei finito la mia carriera"

Prima del Milan, Kalinic si è messo in mostra in Italia con la maglia della Fiorentina. Ai tempi dei viola rifiutò un'importante offerta dalla Cina: "Erano tantissimi soldi – prosegue – Ma gioco perché amo il calcio e non solo per il denaro. Se fossi andato lì, la mia carriera sarebbe finita. Ho deciso di continuare nel calcio che conta, il calcio cinese non mi avrebbe fatto felice". Quest'estate, invece, il suo Mondiale è finito dopo la prima partita: "Difficile spiegare cos'è successo, ma posso dire che mi piacerebbe ritornare in Nazionale. Ma è chiaro che qualcosa dovrà cambiare".

"Darò tutto per l'Atletico. La chiamata di Simeone..."

Sull'esperienza all'Atletico Madrid aggiunge: "Volevo giocare in Spagna, dopo aver giocato in Premier League e in Serie A. Qui non c'è tanta difesa come in Italia, ma tutti giocano per vincere le partite. Quest'estate mi ha chiamato Simeone e mi ha detto che avrei giocato molte partite, mi ha fatto molto piacere perché quando arrivi in un club così, dove ci sono attaccanti come Diego Costa e Griezmann, non sai mai quanti minuti e quanto spazio puoi avere. Non so quanto giocherò, ma proverò a sfruttare ogni minima opportunità e ad aiutare la squadra. Il numero di Torres? È il numero di una leggenda. L'ho scelto perché era libero e mi piaceva, l'ho indossato anche con altre squadra. Ma non vengo a sostituire Torres, è semplicemente un numero da attaccante".