Dopo aver segnato 9 reti nelle prime sette di campionato, Piatek si è fermato: l'addio di Ballardini sembra aver ridimensionato il polacco, che con Juric non è mai andato in gol nelle ultime quattro gare di campionato, finendo anche in panchina contro l'Inter
Dalla rivoluzione all’involuzione: bastano una manciata di partite. E Krzysztof Piatek lo sa bene: dopo aver macinato record su record nelle prime sette giornate di campionato, il polacco sta ora faticando a trovare il gol sotto la guida di Ivan Juric. 9 quelli segnati con Ballardini, zero invece nelle ultime quattro giornate, chiuse con la panchina contro l’Inter: “Aveva bisogno di riposare un po’ - ha assicurato l’allenatore croato - Ha giocato sempre, sia nel Genoa sia in nazionale, era importante che anche stavolta non giocasse 90 minuti: ci sono rischi di infortuni quando si gioca con grande intensità. Sinceramente non lo vedo triste, è vero che con me non ha ancora segnato ma devi vedere anche contro chi giochi, le difficoltà aumentano contro certe squadre: ma è un giocatore forte e con Kouamé forma una bella coppia”. Il momento “no” del classe 1995 può essere un caso, oppure la conseguenza di un cambio di atteggiamento della squadra dopo il passaggio di consegne tra Ballardini e Juric. Con il primo, Piatek aveva più libertà e poteva stare dentro l’area con più frequenza; con il secondo, invece, è chiamato a fare più lavoro sporco in avanti, magari uscendo dall’area per dare alternative ai compagni. E la differenza, soprattutto in fatto di gol, si fa sentire.
Piatek, partenza a razzo
L’avvio di stagione di Krzysztof Piatek, almeno fino alla sfida contro il Parma, è stato davvero da urlo. Alla prima stagione in Serie A, bisogna tornare ad Andriy Shevchenko per trovare un attaccante straniero così incisivo all’esordio in Italia: come l’ex stella del Milan, il classe 1995 ha compiuto l’impresa di segnare 5 gol nelle prime quattro di Serie A. Il rendimento di Piatek è poi cresciuto ancora, fino ad arrivare alle 9 reti (più il poker rifilato al Lecce in Coppa Italia) nelle sette gare di avvio della stagione. La sua continuità gli ha permesso di battere record su record da esordiente, arrivando a condividere il primato di Batistuta, l’ultimo attaccante che, nel 1994/95, segnò nelle prime sette giornate della stagione.