Napoli, Ancelotti: "Cavani? Mi piacerebbe allenarlo. Lo scudetto è un sogno, non un'utopia"

Serie A

L'allenatore del Napoli è stato ospite a Radio Kiss Kiss, dove ha rilasciato una lunga intervista. Dal campionato alla Champions League, dal calciomercato fino alla posizione in campo di Insigne, passando per i primi mesi in città: "Spero di restare a lungo"

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L’allenatore del Napoli Carlo Ancelotti è stato ospite a Radio Kiss Kiss, dove ha parlato a lungo della sua nuova esperienza in azzurro e ha risposto a numerose domande, spaziando fra molti temi – campo e extracampo. Fin dai primi giorni, l’allenatore ha sempre detto di aver trovato un bel gruppo e lo conferma: "Un gruppo di altissimo livello, anche come disciplina. Di solito trovo sempre quello più sbadato, ma qui no. Ho trovato però il più rompi…, Mario Rui! Faccio gruppo cantando: è la mia seconda passione dopo il calcio, mi piace molto e non ho nessun problema a farlo con la squadra. E se dovessimo vincere qualcosa – ammette – lo farò sicuramente". Napoli si è già affezionata ad Ancelotti: "Ho fatto tante esperienze e ho lasciato bei ricordi. Spero, tra tanti anni, di lasciarli anche qui. Mi trovo bene in questa città, Napoli mi ha scelto. E dopo aver vissuto in città come Londra o Monaco, la apprezzi ancora di più". Anche per il cibo, ovviamente: "Quando mangi la pizza qui, non la mangi più da nessuna parte. Lo stesso vale per la mozzarella: spero di restare a lungo qui, così da poter fare un tour di tutte le pizzerie".

L'intuizione Insigne e la possibilità Cavani

Poi si inizia a parlare di argomenti più inerenti al campo, a partire dalla nuova posizione di Insigne: "L’idea mi è venuta contro la Sampdoria, per farlo rifiatare di più e renderlo più lucido in attacco". Un attacco che, chissà, potrà vedere il ritorno di Cavani? Ancelotti risponde così: "Ho allenato tanti campioni, ma non ancora lui. Mi piacerebbe farlo? Mi piace allenare i giocatori bravi, lui lo è, molto". Restando in tema mercato, Ancelotti commenta anche le indiscrezioni su Todibo: "Un buon giocatore, interessante. Al momento non è possibile vederlo al Napoli, ma abbiamo una grande struttura: il club è attento ai giovani, grazie a Giuntoli che ne segue diversi".

"Lo scudetto? Sogno, non utopia"

Il focus si sposta sulla Serie A: "Un campionato complicato dal punto di vista tattico. Il più competitivo? In Spagna ci sono tre grandi squadre su tutte, direi che il più competitivo è la Premier League". Ancelotti non si pone limiti, se si parla di vittoria finale: "È ancora presto per fare calcoli, siamo partiti bene ma possiamo fare meglio. Il primo bilancio lo faremo alla fine del girone d’andata. Se la parola 'scudetto' può essere pronunciata? È un sogno, per fortuna non è un’utopia. I sogni possono essere realizzati, le utopie no".

Champions, tra qualificazione e Var

Diverso è il discorso Champions League, dove il Napoli deve ancora guadagnarsi la qualificazione: "Sarà importante perché determinerà anche la seconda parte della stagione. Serve un altro sforzo, superare il turno sarebbe un grandissimo risultato, così come lo sarebbe accorciare sulla Juve. Il Var in Champions già dagli ottavi? Mi piacerebbe, anzi sono già in ritardo. Ci sono stati troppi errori ultimamente: se vengono fatti in campionato c’è il tempo di rimediare, se accade in Champions sei fuori. Sull’utilizzo del Var in generale, dico che è uno strumento che andrebbe utilizzato un po’ di più".

Insulti negli stadi: "Pronti a lasciare il campo"

Un altro argomento "caldo" affrontato negli ultimi tempi da Ancelotti, è quello riguardante gli insulti allo stadio: "Tutti i tifosi, anche quelli del Napoli, devono cambiare atteggiamento e non insultare gli avversari. Noi abbiamo bisogno del loro tifo e della loro energia, non che insultino gli altri. Andare via in caso di insulti razzisti? Bisogna farlo e per farlo serve la volontà di tutti; in trasferta – ha aggiunto – ci faremo rispettare: c’è un regolamento che dice che insulti razzisti e territoriali non vanno tollerati, è competenza dell’arbitro far rispettare il regolamento".