Fiorentina Juventus, Marianella: "La magia che dà questa rivalità ai viola può fare la differenza"

Serie A

Il telecronista di Sky spiega quali potrebbero essere i temi decisivi dell'incontro tra i bianconeri e la Fiorentina: "La magia che dà questa rivalità ai viola può fare la differenza". Poi aggiunge: "Adoro commentare queste partite. Su Batistuta..."

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Fiorentina-Juve non è una gara come le altre. In tutti questi anni una serie di fattori l'hanno resa una sfida particolare, difficile da replicare nei toni e nei modi in altri spettacolari scenari. È una rivalità che possiede, al suo interno, un significato tutto suo. Difficile, forse, da interpretare all'esterno, ma che trasmette una quantità impressionante di emozioni. "Ci sono molte spiegazioni che rendono esplosiva questa partita - ha spiegato Massimo Marianella -. In epoca moderna, ad esempio, perché tanti calciatori sono stati forgiati dalla Fiorentina e poi sono passati alla Juve. L’ultimo è stato Bernardeschi, in passato si è avuto Baggio ovviamente. Lo stesso Chiellini è stato un giocatore viola, sono stati tanti in generale. La Fiorentina non ha un vero e proprio derby da vivere in Serie A, ne ha avuti occasionalmente in passato. Questo tipo di scontri non si possono definire derby in termini strettamente geografici, ma lo sono in termini di sentimento e rivalità, vissuti in questo caso molto di più dai tifosi viola che non da quelli bianconeri".

Le origini della rivalità nel passato

"Ricordiamo un episodio fondamentale dei primi anni 80, quando la Fiorentina stava per vincere il titolo, ma un rigore di Brady a Catanzaro portò la Juve a vincere lo scudetto all’ultimissima giornata - ha continuato il telecronista di Sky -. Era la Fiorentina di Bertoni. Questa è una delle rivalità più forti del nostro calcio. Io ho avuto la fortuna di commentarla e posso dire la verità: quando metti la cuffia e ti siedi o a Torino o soprattutto a Firenze percepisci che è una partita diversa, che vive di emozioni diverse".

L'occhio lungo su Batistuta

Tra i tanti match commentati in carriera da Marianella c'è anche quel Fiorentina-Juve del 13 dicembre 1998, dove un colpo di testa di Batistuta mise a tappeto i bianconeri. "Era una situazione rara perché quella Fiorentina era più forte della Juve, però era un periodo molto bello - ha spiegato -. Era una di quelle partite che amavo vedere e ho amato tanto commentare. C'era Trapattoni contro Lippi, c'era un grandissimo entusiasmo. In quella squadra giocava anche Edmundo, O’ Animale, Era una Fiorentina più forte. Adesso invece i viola non hanno più questo meraviglioso giocatore (Batistuta ndr) che io amavo tantissimo. Io avevo cominciato la mia carriera anche col calcio argentino e, dunque, avevo commentato Batistuta sia col River che col Boca. Quando arrivò in Italia tutti erano poco convinti delle sue qualità, mentre io ero sicuro che era forte, anche se forse neanche io avrei pensato che avrebbe avuto la realtà che ha poi avuto in Serie A".

Potenzialità viola

"Questa Fiorentina ha un potenziale più forte e un allenatore migliore di quanto non dicono i risultati delle ultime settimane - ha concluso Marianella -. È stata costruita bene negli ultimi anni. Avevano investito tanto sui giovani anche se poi, forse per motivi societari, sono stati costretti a cedere alcuni di loro. Quest'estate è stata la prima volta che è stato fatto un mercato di giocatori che la gente già conosceva. L’investimento sui giovani ha pagato e si è provato a fare un salto di qualità, investendo su un bravissimo allenatore come Pioli. Il talento in squadra c'è ed è tanto. La Juve deve stare attenta perché la Fiorentina ha ottenuto meno di quanto meritava ed è più forte di quanto non dicono i risultati. La magia che alle maglie viola provoca incontrare quelle bianconere può fare la differenza".