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Serie A, l'appello di Di Canio: "Alziamo il ritmo. Basta alibi, come in Premier". Sei d'accordo? SONDAGGIO

Serie A

Roma-Inter la partita da cui ripartire per cercare di emulare il calcio inglese e il suo ritmo. "Basta alibi agli allenatori che parlano di stanchezza dopo i turni di Coppa", dice Di Canio. Il 'Club' discute la sua proposta: in Italia troppa attenzione alla parola equilibrio, e non sempre si gioca per vincere

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Sei gol, decine di occasioni, 97 minuti di puro agonismo, contrasti e cambi di fronte: chi ha assistito allo spettacolo di Arsenal-Tottenham non può non essere rimasto affascinato. Un'intensità che, bisogna ammetterlo, manca a tante (non tutte) partite del nostro campionato, ed è giunto il tempo di indagarne le cause. Cercando, magari, qualche rimedio.

La proposta: "Più ritmi, meno alibi"

La questione sta molto a cuore a Paolo Di Canio, cuore diviso tra Premier e Serie A, che nel corso di Sky Calcio Club ha voluto lanciare il suo appello, esponendo il "problema" del ritmo, troppo basso in Italia. "Aumentiamo il ritmo" diventa dunque il suo slogan, con la proposta di iniziare anche noi, nel nostro piccolo. Come? "Cominciamo a non dare più alibi ai nostri allenatori quando, dopo poche giornate di campionato, giustificano una prestazione scialba con l’impegno infrasettimanale in coppa", suggerisce Di Canio. "Perché anche Arsenal e Tottenham hanno giocato in settimana le coppe" (gli Spurs proprio contro l’Inter), e abbiamo visto di cosa sono stati capaci pochi giorni dopo. Torreira è l'esempio più lampante: che fosse un gran giocatore ce ne eravamo accorti già lo scorso anno nella Sampdoria, ma contro il Tottenham ha sfoderato una prestazione gigantesca. "Sembrava Kantè in fase difensiva e Hazard in fase offensiva, una mezzapunta meravigliosa", il commento di un Di Canio estasiato. Basta con le scuse, dunque: gli allenatori italiani hanno rose lunghe e possono benissimo provare a emulare gli inglesi.

Ripartire da Roma-Inter

A questo punto la palla passa al Club di Fabio Caressa, che ha discusso la proposta (o provocazione?) di Di Canio. Veramente si può fare? Anche il nostro calcio può ambire al livello di intensità visto in Arsenal-Tottenham? Vedendo la partita di Roma e Inter sembrerebbe di sì: due allenatori italiani e le loro squadre che si sono affrontate a viso aperto dal primo all’ultimo minuto dando vita a un grande spettacolo e a una gara intensa, oltre che ricca di reti. Le premesse ci sono tutte.

Esteban Cambiasso, uno che in Inghilterra ha anche giocato (una stagione al Leicester, dopo gli anni in nerazzurro), dice che "si può fare se entrambe le squadre hanno voglia di alzare il ritmo. Non se una delle due sì e l’altra no, come capita in quasi tutti i campionati tranne che in quello inglese, dove le due squadre iniziano ogni partita con la convinzione di poter vincere. Lì non esiste il ragionamento basato sul 'basta non perdere'. Partono sempre, anche se sembra impossibile, con l’idea di vincere. Di conseguenza si alza il ritmo".

Italia, troppo "equilibrio"

In Italia poi c'è forse un'attenzione esagerata all'equilibrio, ormai parola-chiave del linguaggio di allenatori e addetti ai lavori, come fa notare Luca Marchegiani: "Si dice sempre che è importante che la squadra non si allunghi. In realtà se tu vuoi vincere, e pensi che sia più importante vincere che non perdere, la squadra si può anche allungare". Considerando poi il fatto che anche l'intensità si può allenare, e che la Premier ormai non è solo quello, ma anche tecnica. Scordiamoci il vecchio campionato inglese che era solo contrasti e agonismo, palla lunga e pedalare. Adesso è ricchissimo di qualità. Qualità esibita a ritmo elevatissimo.

Se sono gli inglesi a copiare

Un ulteriore spunto viene fornito da Beppe Bergomi, che ricorda come possa essere d'aiuto il diverso modo in cui gli inglesi vivono le partite e il calcio in generale, che da noi è sempre accompagnato da tensioni esagerate. Attenzione, però. In questo elogio della Premier va ricordato che "noi guardiamo loro, ma anche loro guardano noi", come fa notare Massimo Ambrosini. A livello tattico, ad esempio, molte indicazioni gliele abbiamo fornite proprio noi: "Basti pensare che attualmente la nazionale inglese gioca a 3 dietro...". Sembrava impensabile, anni fa. La dimostrazione di come, nel calcio, per cambiare basti volerlo.