Lazio, Lotito: "Siamo come una Ferrari ingolfata. Inzaghi? Resterà qui per anni"

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Claudio Lotito (lapresse)

Il presidente biancoceleste in conferenza stampa: "Inzaghi è parte della nostra famiglia, allenerà la Lazio anche nei prossimi anni. Qui tutta la dirigenza non è transitoria, ma definitiva". Sul rendimento della squadra: "Il mio stato d'animo è di uno che sa di avere una Ferrari che viaggia a velocità ridotta, dobbiamo ripartire in fretta. Milinkovic e Luis Alberto? Capitano momenti di flessione, devono tornare concentrati". A gennaio tempo di mercato: "Valuteremo se intervenire"

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La Lazio fa fatica e sta vivendo uno dei momenti più complicati delle ultime stagioni. I tre pareggi di fila in campionato (contro Sassuolo, Milan e Chievo Verona) hanno rallentato la corsa della squadra di Inzaghi, caduta 2-0 anche sul campo dell’Apollon in Europa League e quindi destinata a passare il turno da seconda, alle spalle dell’Eintracht Francoforte. Una situazione - la squadra è in ritiro da mercoledì - delicata da sistemare in fretta, che ha richiesto anche l’intervento del presidente Claudio Lotito, che, insieme al ds Tare, si è presentato in conferenza stampa a due giorni dal match contro la Sampdoria: “Sono quattro anni che non parlo - ha esordito Lotito - ho deciso di farlo oggi per fare chiarezza in merito alle situazioni del club e ai rapporti all'interno del club stesso. Alla mia destra c'è il mio figlioccio, Inzaghi, alla sinistra l’altro mio figlioccio Tare, e poi Angelino (Peruzzi, ndr.) con cui ci sentiamo tutti i giorni per vedere l'andamento della squadra. Ho voluto farlo perché da diverso tempo ho acquisito notizie mediatiche solo volte a destabilizzare l'ambiente. Questa è una famiglia, ci possono essere vedute diverse quando ci sono tanti figli, ma in questo caso non esistono. L'allenatore sarà qui nei prossimi anni, il direttore sportivo uguale e il club manager lo stesso. Chiariamo queste situazioni per far capire che non siamo transitori, ma definitivi”. E ancora: "Abbiamo intrapreso un percorso di crescita infrastrutturale e di obiettivi. Abbiamo messo in campo tanti sforzi per far crescere il club e i risultati. Può capitare che qualche partita non vada nel senso giusto. Ma questo non lascia presagire catastrofi o rapporti deteriorati. C'è rispetto delle persone e dei ruoli, non c'è dualismo. Bisogna chiarirlo una volta per tutte. Siamo un gruppo unito, questo club vuole basare una famiglia sui valori veri e sul rispetto".

"Lazio una Ferrari che viaggia a velocità ridotta"

Lotito ha poi continuato parlando del rendimento della squadra: “La squadra a disposizione di Inzaghi è idonea per poter competere per le migliori posizioni. Il mio stato d’animo? Lo stato d'animo di uno che sa di avere una Ferrari che viaggia a velocità ridotta. Può capitare che la macchina s'ingolfi, l'importante è essere coscienti e trovare una soluzione per farla ripartire in modo celere. Gli ultimi due-tre risultati non ce li aspettavamo, lo sanno tutti. Avremmo preferito altri risultati. Ora dobbiamo fare in modo che questi incidenti non si ripetano”. In particolare Luis Alberto e Milinkovic-Savic sono sottotono: “Normalmente il compito di giudicare i calciatori spetta ad altre persone. Quando ci sono aspettative alte ci sono reazioni diverse. Chi reagisce con determinazione, chi subisce il peso. Quando si arriva all'apice di una certa posizione, crescere diventa complicato. Può capitare che ci siano dei momenti di flessione. Parliamo però di due grandi giocatori di una squadra di qualità, devono trovare la migliore concentrazione”.

"Abbiamo tutte le potenzialità per puntare al 4º posto"

Il presidente biancoceleste ha le idee chiare su quelle che devono essere le ambizioni della squadra: “Se ritengo che la squadra sia da quarto posto? Non lo ritengo, non è la storia dell'oste o il vino. Lo ritengono tutti quelli che hanno competenze tecniche - ha proseguito - Il campo lo deve dimostrare. È importante il guidatore, la macchina e il meccanico. Tutti concorrono per gli obiettivi, anche i tifosi. Abbiamo le potenzialità, lo dicono gli addetti i lavori e la storia dello scorso anno. Non mi sembra che la squadra si sia indebolita. Gli obiettivi non vanno solo dichiarati ma centrati. La nostra è una grande famiglia, non ci sono contrapposizioni”. E ancora: “Non siamo dei visionari, quello che abbiamo detto l'abbiamo raggiunto, poi in campo ci vanno i giocatori e ci sono tanti fattori imponderabili. L'anno scorso meritavamo la Champions, un punto ha fatto la differenza. Se ci fossero state situazioni diverse avremmo avuto ragione. Ora siamo quinti a -1 dalla quarta, abbiamo passato il turno in Europa League in largo anticipo. Poi le dietrologie a Roma esistono da sempre, mors tua e vita mea, per me è sbagliato. Sappiamo cosa possiamo fare e dove possiamo arrivare”.

"Mercato? Valuteremo se intervenire"

Parentesi, infine, dedicata al mercato: “Le offerte per i giocatori importanti saranno valutate solo dal punto di vista tecnico - ha precisato Lotito - Sono arrivate offerte in estate che nessun presidente avrebbe derogato. Abbiamo stabilito alcune cose e le abbiamo mantenute. Il mercato invernale sarà una valutazione tecnica, vedremo se e dove intervenire. Soddisfatto dei nuovi acquisti? Le valutazioni sono state legate alle potenzialità tecniche. In alcune situazioni può incidere il fattore ambientale, è capitato spesso che alcuni giocatori hanno balbettato all'inizio, poi si sono espressi. Vorrei tranquillizzare tutti, abbiamo una squadra sul mercato, non nel senso che ce l'abbiamo messa, ma che tutti vogliono i nostri giocatori. Vuol dire che abbiamo fatto bene”, ha concluso.

Tare: "Inzaghi merita rispetto, è solo un momento no"

Al termine dell’intervento del presidente Lotito, ha parlato in conferenza anche il direttore sportivo Tare: “Il presidente ha espresso bene il nostro pensieri - ha detto - La critica ci deve stare, ma quello che abbiamo subito negli ultimi giorni è stato per destabilizzare. Già con la decisione del ritiro è stato buttato tanto fango a una scelta fatta con intenzioni diverse. Inzaghi merita tanto rispetto,  è la storia di questo club, non c'è un'altra persona che ha militato più a lungo di lui qui da calciatore e allenatore, volevamo essere presenti oggi per lanciare un messaggio chiaro ai tifosi e alla squadra, che ha la nostra piena fiducia. Nei momenti di difficoltà vanno analizzate le cose per trovare le soluzioni. Il percorso sarà lungo, difficile, ma siamo certi che alla lunga ci sarà lunghe soddisfazioni”. Sulle pressioni date dalla Champions: “Quando ho definito l'obiettivo a inizio stagione ero molto sereno, non deve diventare un'ossessione, non può diventare un peso per la squadra - ha aggiunto - Sul campo abbiamo dimostrato una crescita costante, a livello di risultati, valorizzazione dei giocatori, è la conseguenza avere obiettivi importanti. Chi fa progetti finanziari, noi cresciamo anche con un progetto tecnico che negli anni ci ha dato ragione. Dobbiamo essere consapevoli che ci saranno anche momenti no, andranno quindi analizzati. La squadra ha sbagliato qualche approccio. Non si può però discutere la qualità e creare situazioni che portano ad alibi. Non siamo crearli, abbiamo idee chiare, su questo dobbiamo essere chiari anche con l’ambiente”, ha concluso.