Gattuso dopo Frosinone-Milan: "Manca tranquillità. Io il primo responsabile". Con la Spal si gioca la panchina
Serie AL'allenatore rossonero dopo lo 0-0 dello Stirpe: "Primo tempo regalato al Frosinone, è inaccettabile. Quando non c'è tranquillità e i risultati mancano, ti viene il braccino. Non credo che i calciatori manchino di amor proprio". Ora contro la Spal deve vincere e convincere
Sedici conclusioni in tutta la partita, zero gol, un punto. Il Milan allunga a quattro la serie di partite consecutive iniziate e concluse in Serie A senza gol all'attivo, come non accadeva dal 1984, e torna da Frosinone con uno 0-0 determinato dall'imprecisione davanti al portiere avversario e dalle parate di Gigi Donnarumma.
Gattuso: "Primo tempo bruttissimo"
I rossoneri hanno vinto una sola partita negli ultimi sette incontri di campionato, quella del 2 dicembre contro il Parma. Un cammino condizionato dal calo di rendimento di alcuni leader e dalle assenze. Rino Gattuso si è presentato nella mixed zone dello stadio Stirpe a circa 30 minuti dopo il fischio finale: “Crisi? Penso che dobbiamo partire dal fatto che è inaccettabile giocare un primo tempo come quello fatto da noi a Frosinone – le parole dell'allenatore rossonero a Sky Sport- abbiamo perso tutte le seconde palle con gli avversari, loro ci anticipavano su ogni pallone. Nel secondo tempo è stata un'altra partita, ma abbiamo regalato la prima frazione”. La diagnosi di Gattuso è chiara: “Quando non c'è tranquillità e i risultati mancano, ti viene il gomito del tennista. Ma non credo affatto che i miei calciatori manchino di amor proprio".
"Ritiro? Mezza giornata in più in una stanza non serve"
Nel momento complicato del Milan ci sono anche i numeri di Gonzalo Higuain: il Pipita non trova il gol da 59 giorni e 9 partite (7 di Serie A, 2 in Europa League). “Quando ti arrivano 3-4 palle gol devi avere la bravura e la fortuna di metterla dentro, penso questo – è la tesi di Gattuso - non serve fare processi, si vince e si perde tutti insieme e io sono il primo responsabile. Le colpe le abbiamo tutti quanti, occorre andare avanti. Preoccupato per la mia posizione? Fa parte del gioco, come succede agli altri può succedere a me. L'importante ora è capire perché abbiamo giocato un primo tempo così', poi se saranno fatte altre scelte io avrò qualcosa da rimproverarmi, ma la mia coscienza è assolutamente pulita”. Tra tre giorni il Milan sarà di nuovo in campo, in casa contro la Spal, per chiudere il 2018 e il girone d'andata. Gattuso non crede ci sia bisogno di andare in ritiro per ritrovare serenità: “Non ci stiamo pensando, domani si lavora a Milanello e il 28 si va in ritiro, il 29 giochiamo di nuovo. Ma ora serve trovare tranquillità, più di qualche calciatore sta giocando al di sotto delle sue possibilità. Stare insieme in una stanza mezza giornata in più non serve”. Lapidario il commento dell'allenatore del Milan su eventuali innesti di mercato nella sessione di gennaio: “Abbiamo Maldini e Leonardo che si occupano di mercato, di questo parlano loro. Io faccio l'allenatore”. Concentrato solo sul campo, ora più che mai.
Avanti per ora con Gattuso, ma con la Spal è come una finale
L'allenatore non rischia al momento l'esonero, ma la sua posizione non può non essere a rischio vista la striscia negativa di risultati e prestazioni. Gode ancora della fiducia di società e squadra e l'obiettivo del Milan sarebbe quello di uscire tutti assieme da questo periodo difficile. Ma è chiaro che la partita contro la Spal diventa per lui determinante: come una finale. Serve una vittoria e possibilmente anche una prestazione convincente. La squadra a Frosinone è apparsa disorientata e lo stesso Gattuso ha sottolineato come in questo momento manchi nello spogliatoio quella tranquillità necessaria per uscire da un momento delicato.
Kessie: "Fatica mentale. Basta parlare, bisogna lavorare"
Deluso per il risultato anche Franck Kessie: "Senza dubbio è un periodo complicato per tutti – ha detto il centrocampista rossonero -, ma dobbiamo lavorare tanto per tornare alla vittoria e uscire da questo momento. La nostra è una fatica mentale, ormai non tre-quattro partite che non riusciamo a vincere. Ci manca cattiveria sotto porta, ma sappiamo che sono momenti e quando arriverà il gol non smetteremo. Ora non è il momento di parlare, bisogna solo lavorare. L’obiettivo adesso è dare tutto nell’ultima partita per finire bene questa prima parte di stagione, poi andare in vacanza e ricaricare le pile".