Il presidente del Coni: "La migliore offerta è stata quella dell'Arabia Saudita e il bando è stato giudicato a luglio 2018. Il problema è sorto con la vicenda dei biglietti, la donna che prima non poteva andare allo stadio ora ci può andare in determinati settori"
"Sul caso della Supercoppa c'è il trionfo dell'ipocrisia da parte di tante persone". E' l'opionione di Giovanni Malagò in merito alla Supercoppa italiana che si giocherà il 16 gennaio a Gedda in uno stadio dove le donne potranno accedere, ma non in tutti i settori.
"La Lega di Serie A ha fatto un bando e l'offerta migliore è stata quella dell'Arabia Saudita -le parole del numero 1 dello sport italiano ai microfoni di Radio anch'io sport - che vuole promuovere il calcio nel proprio Paese. Da luglio 2018 si sapeva che la loro era l'offerta migliore. Negli ultimi giorni è sorto il problema che le donne non possono entrare in tutti i settori dello stadio di Gedda, ma non dimentichiamoci che fino a poco tempo fa le donne allo stadio non potevano proprio entrare, così come non potevano guidare e tante altre cose che ora invece possono fare. Poi tutto quello che succede in Arabia non mi trova d'accordo, anzi è da condannare, ma se non fosse stato il caso di giocarlo si doveva dire prima e ricordo anche che il nostro Paese ha tanti accordi commerciali con l'Arabia senza che nessuno lo ritenga scandaloso".
"Infine -conclude Malagò- in Italia stiamo facendo la danza della pioggia per riuscire a rivedere la Nazionale ai prossimi Mondiali che si terranno in Qatar nel 2022, un paese che ha leggi anche più restrittive dell'Arabia Saudita'".