Inter, Marotta: "Fiducia a Spalletti: Parma non è decisiva, ci sono ancora tanti punti"

Serie A

L’amministratore delegato dell’Inter ha parlato del momento complesso della squadra: “Siamo in un momento di involuzione, ma la società è forte e la rosa è competitiva. L’allenatore è capace e ha una posizione solida”

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L’Inter sta vivendo uno dei momenti più complessi della stagione, dopo l’eliminazione dalla Coppa Italia e la sconfitta interna col Bologna. Crisi di risultati che mette in discussione anche la gestione tecnica della squadra. L’amministratore delegato dei nerazzurri, Beppe Marotta, presente al premio Brera per premiare il c.t. della Croazia Zlatko Dalic, è stato intervistato da Sky Sport sul momento della squadra: “Con Spalletti c'è stato un normale confronto che avviene al termine di ogni partita, quale che sia il risultato. Dopo che l'allenatore svolge i suoi doveri con le interviste, ci siamo ritrovati normalmente: è un fatto abitudinario. Parma non sarà decisiva per Spalletti: riconosciamo che c'è un momento difficile, la sua posizione è molto solida perché siamo in una situazione interlocutoria del campionato, ci sono tanti punti disponibili e siamo al terzo posto. Il momento è di involuzione, ma la società è forte e la rosa è competitiva, l'allenatore è capace e il pubblico ci ha sempre sostenuto. Quindi ne verremo fuori come tante altre volte nella storia del club”. Il dirigente ha commentato la reazione del pubblico di San Siro, che ha fischiato i giocatori: “Penso che i fischi siano una dimostrazione d'amore quando le cose non vanno bene da parte dei tifosi. I giocatori devono anche capire lo stato d'animo di chi sostiene dei costi per assistere a certi eventi, dove la gente vuole che la squadra vinca e convinca”.

Parola chiave: miglioramento

“C'è qualche problema e si può migliorare, il miglioramento deve arrivare dalla convinzione delle tesi tattiche di gioco e dalla mentalità che è uno degli aspetti critici di questo gruppo: deve essere necessariamente vincente, per arrivare ai traguardi. Il nostro è arrivare in Champions League, quindi dobbiamo trovare quella continuità necessaria. Spalletti sa gestire questi momenti difficili e saprà tirarci fuori. L'involuzione nasce anche dal fatto che i giocatori sono molto bravi ma devono ancora migliorarsi molto, ci sono anche degli aspetti legati alle loro carriere: le cose difficili si raggiungono con una straordinaria applicazione” ha proseguito Marotta.

Ritrovare i campioni

Molte delle sorti dell’Inter passano dalle prestazioni dei giocatori fondamentali: Icardi, Perisic e Nainggolan su tutti, che nell’ultimo periodo stanno mancando alla squadra. Sul capitano, Marotta si è espresso così: “Icardi l'ho conosciuto in questo mese e mezzo, è un bravo ragazzo, che mette il massimo dell'impegno. Certo, è giovane e potrà migliorare anche lui, ma non sarebbe giusto metterlo al banco degli imputati. La questione relativa al suo contratto non deve e non può influenzarlo. Questo aspetto viene gestito da sua moglie e deve stare tranquillo e concentrato su quella che è la sua attività, di professionista e di capitano e di una grande squadra. Ci tengo però a dare una visione ottimistica, bisogna avere grande lucida per affrontare al meglio questo finale di campionato. Sappiamo che di questi tempi l'anno scorso avevamo 4 punti in più, ma faremo di tutto per migliorare”. Questo invece il pensiero relativo al centrocampista belga: “Nainggolan ha avuto delle difficoltà di inserimento accompagnate da prestazioni che non sono consone ai suoi livelli di rendimento. Anche qua parliamo di un professionista che può fare di più ed è lui il primo ad esserne consapevole. So che svolge un lavoro particolare con Spalletti, non è in forma splendida anche per gli infortuni che ha avuto, ma sono sicuro che emergerà la sua professionalità con prestazioni di carattere”.

Marotta: "Ci manca la mentalità vincente"

L'amministratore delegato dell'Inter ha parlato in serata anche alla serata United for Genova, evento benefico organizzato da Alessandro Moggi per aiutare le famiglie colpite dal crollo del ponte Morandi: "Solita crisi invernale? E' un fatto isolato. L'analisi va a rimarcare un processo di crescita che deve ancora avvenire soprattutto in un fenomeno di continuita' che ad oggi non esiste e di una mentalita' vincente che e' una delle difficolta' che abbiamo in questo gruppo. Il lavoro della societa' e di Spalletti e' orientato a trovare questa maturita' che e' sinonimo di motivazione e cultura della vittoria". Poi rinnova la fiducia all'allenatore nerazzurro: "Parliamo di momento negativo ma non significa inficiare quanto di buono fatto fino ad oggi. Siamo meritatamente terzi, abbiamo statisticamente quattro punti in meno della stagione passata ma ci sono ancora tante partite. C'e' la volonta' di superare un momento negativo ma fisiologico e che non deve essere una condanna definitiva"