All'89' di Torino-Udinese l'episodio che ha fatto molto discutere: Okaka segna dal limite, ma l'arbitro Guida dopo l'intervento del Var annulla per fuorigioco di Lasagna. Come mostra il nostro "SkyTech", la posizione dell'attaccante è determinante perché ostruisce la linea di visione di Sirigu
Ci fosse stato il Var nel famoso Juventus-Roma 3-2 dell'ottobre 2014 arbitrato da Rocchi, probabilmente ci sarebbero state ancora più polemiche di quante ne abbia scatenate, senza video-replay, il famoso gol-vittoria di Bonucci. Perché quando nel fuorigioco c'è di mezzo la cosiddetta "interferenza" si fa spazio all'interpretazione, e interpretare al monitor può essere addirittura più complicato che in campo, se non altro per la pressione che si ha addosso.
Come allora (lì era Vidal), nel caso del gol di Okaka annullato per il fuorigioco di Lasagna, la domanda è: Lasagna "ostruisce chiaramente la linea di visione di Sirigu"? Cioè - sintetizzando - Sirigu vede partire il pallone calciato da Okaka ed è in grado di tentare liberamente l'intervento? Secondo Guida, a cui il Var Aureliano e l'Avar Tasso (non a caso un assistente, il cui ruolo diventa fondamentale in questi casi) la risposta è no. Anzi: "chiaramente no". E' vero che, al di là delle parole post partita del portiere, l'arbitro non può avere la certezza assoluta della "ostruzione", ma alcuni aspetti lo aiutano, a cominciare dal movimento del portiere, che non abbozza nemmeno il tuffo. Avesse avuto anche la nostra elaborazione SkyTech, forse Guida si sarebbe convinto ancor più rapidamente: con la virtualizzazione eseguita infatti sembra che davvero Sirigu non potesse vedere nulla, almeno nella partenza del tiro. E questo nonostante negli anni si sia passati dal concetto più ampio di "cono visivo" a quello di "linea di visione": in pratica per far scattare la punibilità il pallone deve essere proprio "oscurato" alla vista del portiere.
Decisione condivisibile dunque quella di Guida, così come lo sono quella sul rigore non visto e concesso dopo "on field review" all'Udinese (fallo di Djidji su Okaka) e il mancato rigore al Torino per il mani di Stryger Larsen sul cross basso di Iago Falque: l'impressione infatti è che il difensore dell'Udinese nella scivolata faccia di tutto per trattenere le braccia al busto e il contatto col pallone non possa considerarsi colposo. Magari, visti anche alcuni precedenti di questo campionato, ci si poteva aspettare che il Var richiamasse comunque Guida affinché potesse giudicare direttamente sulla volontarietà (termine destinato a scomparire così come l'equivoco che genera) del tocco di mano.